Nel cuore di Verona c’è un luogo intimo e accogliente che profuma di sapori veri, definiti, buoni. Le luci soffuse ai tavoli, le litografie di artisti quotati alle pareti, il tovagliato candido. E poi un plateatico ricco di storia. Uno scorcio di cui non ci si può non innamorare, fuori dalle vie principali della città. Un ristorantino dietro l’angolo, come lo ama definire il suo proprietario Alessandro De Rossi. Osteria Sgarzarie è un punto di riferimento non solo per i veronesi ma anche per i clienti che da tutta Italia non rinunciano ai piatti della tradizione italiana, quelli che ci riportano al pensiero delle tavole imbandite di casa.

Una storia di profumi e colori

La nascita dell’Osteria Sgarzarie si perde nella notte dei tempi, si pensa circa 50 anni fa. Nel 1991 Alessandro, attuale proprietario, e la mamma Luisanna decidono di rilevare quello che all’epoca era una tavola calda e immergersi in un’avventura, con poche ma fondamentali certezze: saper fare da mangiare e voglia di lavorare.

E così, come una tavola calda che si rispecchi Luisanna preparava i piatti a casa che poi vengono scaldati nel locale: si spaziava ­ – come ora – dalla cucina tradizionale veronese a quella italiana, come la zucca alla mantovana, la pasta e fagioli, il brasato all’Amarone, gli gnocchi. E Alessandro si occupava dei clienti.

Il locale da subito comincia a riscuotere successo, complice non solo la cucina molto apprezzata della mamma Luisanna ma anche la personalità del papà Toni, famoso gallerista veronese, che ama intrattenersi nell’Osteria con artisti e personaggi scaligeri da mattina fino a notte inoltrata.

Il ristorante oggi

Oggi, come allora, Osteria Sgarzarie propone una cucina fortemente legata al territorio – non mancano eccellenze come il Monte Veronese, il Radicchio Rosso di Verona, gli sfilacci di cavallo, la Scottona e il tartufo della Lessinia –, con un’attenzione ai piccoli produttori. In carta si trovano assieme ai piatti della tradizione veronese grandi primi italiani, come le pappardelle al ragù di lepre e i ravioli di brasato, le carni, come il pollo ruspante e le costolette di agnello, e i pesci, come il baccalà alla vicentina, le seppie con la polenta bianca e il pescato del giorno al forno. Pur mantenendo i piatti storici, il menu viene modificato quattro volte all’anno, a seconda delle stagioni. La materia prima deve essere protagonista ed esaltata nella sua natura. Tra i dolci, da trent’anni non manca la celeberrima torta di mele tiepida, una ricetta segreta della zia di Alessandro. La carta dei vini ha un’impronta prevalentemente locale, con etichette anche del resto d’Italia.

All’interno i coperti sono 45, mentre nella corte sono 70. Il locale rispetta le normative per la sicurezza contro il Coronavirus ed è dotato di un dispositivo di purificazione dell’aria continuo non nocivo per la salute dell’uomo.

Il team

Accanto ad Alessandro c’è Greta, che gestisce Osteria Sgarzarie. Dal 2010 Greta lavora nel ristorante e da vent’anni nel campo della ristorazione. Si occupa a 360 gradi del locale, sia nell’accoglienza dei clienti sia dal punto di vista organizzativo – assieme ad Alessandro decide i menu che poi vengono condivisi con lo chef Kledi, che ne dà quella nota di estro per giocare con i sapori.

La pasta fatta in casa

Il ristorante produce le proprie paste fresche e il pane. Attraverso una ricerca sulle tipologie di farine e di lieviti e un attento studio sulla panificazione e sull’utilizzo di prodotti di qualità e biologici, il menu di Osteria Sgarzarie propone pasta fresca fatta in casa – fettuccine, pappardelle, tagliolini, ravioli, tortelli -. Il pane bianco, invece, viene realizzato con una farina multigrano semiintegrale e viene sfornato due volte al giorno.

Corte Sgarzerie e i tesori di epoca romana

Proprio sotto alla Loggia di Corte Sgarzerie si può visitare il Capitolium, il principale tempio cittadino risalente alla seconda metà del I secolo a.C dedicato a Giove Minerva e Giunone. L’associazione Archeonaute, www.archeoanute.it, organizza visite guidate per scoprire questa testimonianza importante della vita al tempo degli antichi Romani – a pochi passi dalla Loggia Sgarzerie c’è Piazza delle Erbe, l’antico foro romano –. L’Osteria Sgarzarie in convenzione con Archeonaute dà la possibilità a gruppi di clienti di pranzare al ristorante e di visitare il Capitolium, previa prenotazione.

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