Una delle istituzioni “spritzettare” delle serate (e anche un po’ delle giornate) padovane è la Yarda, piccolo bar dallo spirito jamaicano che accoglie tutti con le sue pause pranzo di qualità, ma soprattutto con l’aperitivo e le sue serate amichevoli e rilassate. Andrea e Berto gestiscono La Yarda da ormai 5 anni, li ho incontrati in un affollato pomeriggio primaverile per farmi raccontare un po’ di più sulla loro esperienza e sul loro successo.
 
Allora, partiamo dagli inizi… da quanto vi conoscete?
Andrea: Baaah io non me lo ricordo neanche più, da sempre forse?
Berto: Credo anche io che ci conosciamo da sempre, insomma, credo che ormai lavoriamo insieme da almeno 15 anni. La nostra amicizia è nata inizialmente per la nostra passione per “l’aperitivo” diciamo, e dopo tante serate assieme io ho proposto ad Andrea di aprire un locale nostro… ed eccoci qua!
 
E l’idea de La Yarda com’è nata?
Berto: a noi piaceva l’idea di aprire un posto che fosse per tutti, ma per tutti sul serio: dove potessero venire sia gli studenti squattrinati che persone che invece possono permettersi un po’ di più. Quello che volevamo era che comunque tutti trovassero quello che cercavano e di una qualità comunque sempre buona. Il posto invece l’abbiamo scelto anche perché questa (Piazza Capitaniato N.d.R.) è una delle piazze più belle di Padova: è bellissima con i suoi alberi e nonostante sia in pieno centro, non c’è tutta la confusione di Piazza dei Signori, i nostri clienti si possono sedere fuori in tutta tranquillità, insomma la piazza ha uno spirito tutto suo, che è anche affine a quello rilassato de La Yarda.

 Piccola curiosità, il nome Yarda da dove arriva?
Berto, ecco questa è una cosa interessante perché pochi sanno da dove arriva questo nome. Alla fine siamo stati molto coerenti e abbiamo cercato di mantenere qualcosa di giamacano anche nel nome. La Yarda infatti arriva proprio dall’espressione nello slang giamaicano “mi yard” che vuol dire “la mia casa, il mio cortiletto” e che viene usato per definire un posto dove ci si sente a proprio agio. È proprio questo che vogliamo essere: un po’ la casa di tutti, dove tutti si possano sentire comodi e in amicizia, ecco.
 
E voi due? Qual è il vostro stile nella gestione di questo locale?
Andrea: Allora, per quanto riguarda la divisione dei compiti diciamo che io mi occupo di più dello sviluppo della parte culinaria e quindi dell’offerta del menu a pranzo, degli spunciotti e della snackeria, mentre Berto si occupa della parte liquida che offriamo ai nostri clienti: il bar.

Non tutti sanno che qui a la Yarda si cura molto la cucina. Ce ne parli un po' Andrea?
Andrea: la cucina è la cosa che qui si è evoluta di più e che ci ha dato un sacco di soddifazioni. Nel senso che all’inizio facevamo più toast, panini e piccoli snack ma poco a poco c’è stata una crescita anche per quanto riguarda i piatti che offriamo a pranzo, ormai si può dire che siamo una vera e propria trattoria. Adesso abbiamo proposte diverse ogni giorno sia vegetariane che non, fatte con prodotti freschi e sempre di stagione che prendiamo da Sotto il Salone (mercato di Piazza delle Erbe N.d.R.) e facciamo tutto al momento, non c’è niente di precotto. Ovviamente snack, bruschette, spunciotti e polpette rimangono sempre disponibili comunque.
 
E gli spritz? Ma quanti ne avete?
Berto: aaah, credo che ormai siamo a più di 50, ne aggiungiamo in continuazione. La cosa è nata un po’ per gioco e un po’ per scherzo e ora abbiamo una lavagna sempre più piena. A noi piace che la gente stia bene e che si diverta e alla fine anche questa cosa degli spritz è divertente e accontenta tutti i gusti e soprattutto tutte le tasche. Alla fine se ci pensi sono come dei cocktail che noi diamo a 3€… certo, avremmo potuto metterli anche più cari perché comunque la qualità degli ingredienti è sempre ottima, ma non era quello che volevamo perché questo è e rimane un bar per tutti.

 E come li trovate i nomi per tutti questi Spritz? Ce ne sono alcuni di molto particolari…
Berto: sì, tipo il Dirty, il Milf, lo Zio Ulcera o La Mano de Dios…  beh in realtà nascono molto per scherzo. Alcuni nomi ci vengono suggeriti proprio dai clienti e altri portano proprio il nome del cliente che l’ha chiesto per la prima volta.

Berto, visto che sei tu il responsabile della parte bar, Qual è il tuo spritz preferito?
Domanda difficile, Sara. È un po’ come chiedere a un padre di scegliere uno dei suoi figli! Diciamo che ne ho molti di preferiti ma se proprio proprio devo dirtene uno, visto che a me non piacciono troppo quelli molto dolci, ti dico il Pablo che è fatto con China Martini, Vodka, Tonica e Birra Rossa.
 
Da un po’ di tempo vi state specializzando anche sulla birra però, vero?
Esatto! Ormai abbiamo più di 60 etichette di birre artigianali. Ne abbiamo tantissime di italiane, molte sono anche della zona di Padova o del Veneto in generale e poi ne abbiamo anche di straniere: belga, olandesi, statunitensi… Insomma ormai ho riempito i frighi e quasi quasi non so più dove metterle!

 

  • INTERVISTA
  • APERITIVO

scritto da:

Sara Brugnerotto

Comunicatrice e linguista, col pallino per la fotografia e la grafica. Mi piace sapere e saper fare un po’ di tutto. Adoro viaggiare e scoprire cucine diverse, da cui traggo ispirazione per stupire gli amici a cena. La mia passione più grande? La Spagna e, ahimè, le tapas ¡Olé!

IN QUESTO ARTICOLO
  • La Yarda

    Via Dondi Dall'Orologio 1, Padova (PD)

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