Pizza verace, piatti della tradizione partenopea e un’accoglienza senza eguali: la formula vincente del nuovo locale di Alfredo e Roberta

A tavola si dice che nascano grandi amori e grandi progetti…e nel caso di Bufala & Monzù, il nuovissimo ristorante pizzeria di via Garibaldi 21 a Lecce, non possiamo che concordare appieno. Aperto da pochissimi giorni, infatti, questo locale è il sogno concretizzato di Alfredo e Roberta, coppia nella vita e sul lavoro, i quali hanno deciso di non farsi scoraggiare dagli eventi, bensì di intraprendere insieme un’avventura imprenditoriale nel mondo della ristorazione. Eppure non sono nuovi del settore: alle spalle – ricordiamo - oltre 30 anni di esperienza al servizio della genuinità.


Campano lui, pugliese lei, si sono conosciuti anni fa mentre Alfredo si occupava della direzione di una grande catena di ristorazione, prima a Bari e poi a Lecce, mentre Roberta era la responsabile dell’accoglienza. Da qui l’idea e la voglia di unire le forze e di mettersi in proprio con una nuova insegna, che avesse come protagoniste due icone della cucina tipica napoletana e mediterranea: la mozzarella di Bufala, regina tra gli ingredienti campani, e la figura del Monzù, capocuoco nelle case aristocratiche francesi del XVIII secolo.


Gli ultimi Dpcm non li hanno agevolati nel loro progetto, poiché impediscono di gustare le ricette proposte nella bella location cittadina appena fuori dal centro storico, che vanta una elegante sala interna con soffitto a volte in pietra leccese, e un garden all’aperto da sfruttare nella bella stagione o a pranzo durante una giornata di sole. Nel frattempo, però, ricordiamo che l’intero menù è disponibile da asporto oppure con consegna a domicilio.


Regina indiscussa, ovviamente, è la pizza verace, fatta secondo i canoni napoletani, quindi con cornicione pronunciato ma non troppo, sottile e soffice al centro, viene condita con ingredienti selezionati e di provenienza campana, a partire dalla farina Caputo ai pelati, rigorosamente San Marzano, per arrivare alla mozzarella di Bufala e alla provola affumicata di Agerola.


Un doveroso cenno va all’impasto: l’idratazione al 65% e la lievitazione di minimo 36 ore la rendono digeribilissima, mentre la perfetta cottura nel forno a gas fa il resto. Sfatiamo il mito che nel forno a legna è più buono: l’esperto pizzaiolo conferma infatti che questo forno, costruito mattone dopo mattone da maestri artigiani napoletani, e dotato di una centralina automatica all’avanguardia, garantisce che la temperatura non scenda mai al di sotto dei gradi impostati.


Entriamo ora nel dettaglio del menù: oltre alle 8 pizze tradizionali, tra cui non potevano mancare la margherita, la marinara, la pizza fritta e altri gusti classici, ecco che prendono posto le pizze speciali e le gourmet, ideate e sviluppate da Alfredo negli anni.
Tra le imperdibili consiglio la O’ Sole Mio, con mozzarella di bufala affumicata, pomodorini datterini gialli, acciughe di Cetara, fiori di zucca, ricotta di bufala, olio evo e basilico, ma anche la Scalinatella, con fior di latte di Agerola, gran cotto di Praga, crocchè di patate, olio evo e basilico, e la Tammuriata, con mozzarella di bufala, datterini gialli e rossi, pesto, scaglie di grana, basilico. Irresistibilmente delicata e profumata.


Particolarissima anche la Lazzarella, che somiglia a un calzone quasi, con manico ripieno di salame Napoli e ricotta di Bufala, al centro pomodoro San Marzano, fior di latte ai Agerola, ciliegie di mozzarella, olio evo e basilico. Potrei continuare a lungo, ma preferisco lasciare a te il compito di scoprirle tutte e di eleggere le tue preferite, da gustare in abbinamento a una fresca birra alla spina o con un calice di vino locale.


Se non hai voglia di pizza, beh la scelta è altrettanto ardua, perché si apre un mondo di ricette gustossime, sia di terra sia di mare, provenienti dalla tradizione popolare campana e da quella mediterranea. E mentre cerchi il piatto che più ti ispira, ti consiglio di farti stuzzicare l’appetito dalle fritturine miste, dalle montanarine al cuoppo tradizionale (con zeppole, arancini e crocchette), dalla frittatina di bucatini (la frittura di Mammà) al classico calzone (il Battilocchio), dalle chips di patate fresche (le Patanelle) ai Curnicielli, ovvero straccetti di pasta di pizza fritti e conditi con pomodorini e formaggio.
E ancora, una carrellata di antipasti freddi a base di mozzarella, salumi di vario tipo, la mitica parmigiana di melanzane, il gattò di patate, l’impepata di cozze, i bruschettoni, le insalatone miste di ogni tipo e dimensione.


SI prosegue poi con i primi piatti: immancabili gli scialatielli della Costiera, gli spaghettoni con cozze pecorino e basilico, i paccheri al ragù partenopeo, gli gnocchi alla sorrentina e la tipica pasta e patate, ricetta original, difficilissima da trovare nei ristoranti. Tra i secondi spicca il polpo alla luciana, la frittura del Golfo, i calamari con patate, la tipica carne con ragù partenopeo o alla genovese napoletana, la salsiccia di maiale nero con provola e friarielli e chi più ne ha più ne metta.
Dulcis in fundo… i dessert tradizionali: pastiera, babà e sfogliatelle che accompagnano l’aroma del mitico caffè Borbone.

 
 
 

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