Aperitivo Snob VS Aperitivo Radical Chic, appunti dal tovagliolo della movida milanese

Pubblicato il 30 maggio 2013

Aperitivo Snob VS Aperitivo Radical Chic, appunti dal tovagliolo della movida milanese

Dimmi dove vai a bere l’aperitivo a Milano, e ti dirò chi sei

Niente di più vero. Come dimostra il successo online del “tovagliolo della movida milanese” pubblicato dal blog “Squadrati”, l'eterno dualismo snob e radical è ormai radicato nell'immaginario milanese.

I locali per l'aperitivo radical
L'aperitivo in Via Paladini alla Santeria è radical. C'è il concertino, l'aperitivo gourmet e gli hipster che parcheggiano la fissa. Ma la vera attrazione è lo shop: un gioellino per musicofili che offre la possibilità anche di giocare a Donkey Kong.

Una novità dell'estate è stata, dopo quindic’anni, la riapertura de La Balera dell'Ortica, un posticino situato nello storico quartiere dove ballare, mangiare e parlare dei libri che si è letti in vacanza (tranne 50 sfumature di grigio, vietato far sapere in giro che lo avete divorato).  Anche le bocciofile si stanno godendo una seconda giovinezza come la Caccialanza in Via Padova, dove il rustico è l'imperativo.

Come non dimenticarsi il ritrovo preferito del radical: il circolo Arci. A Milano ce ne sono tanti e vari. Alcuni tra i più amati sono il Bellezza dove si cena, si discute, si gioca a carte e si balla e l'Ohibò, grande accogliente, mai parco di inizitive, concerti, serate danzanti, calcetto, bigliardo e ping pong.  Tra le recenti aperture c'è  l'E...brezza, poliedrico e creativo.

Il quartiere Isola è la roccaforte dei radical. Il loro luogo di ritrovo perferito rimane il Frida, cocktail bar non pretenzioso, con un bel dehors e tanta gente dentro e fuori. Ritrovo di giovani artisti è il Wasabi, pochi metri più indietro.

... e i locali per l'aperitivo snob 
E lo snob? Il cash ostentato con charme a Milano si può ritrovare al Davai che inghiotte belle ragazze-vampire con abiti succinti e ragazzi con polo Ralph Lauren e la Cooper in doppia fila. A pochi passi il sempre verde Radetzky dove la Milano bene ostenta il meglio della sua faccia, abbronzata e liberale e dove si poteva avvistare anche Corona e la sua ex Moric. Indubbiamente non si può non citare una delle terrazze più belle di Milano, quella del Milano Cafè, dove si ammira il capoluogo lombardo col naso all'insù.

Il nostro tour prosegue in Corso Como, dove la Sozzani ci ha messo il suo sigillo, il resto è tutt'altro che snob. In zona di Montenapo il Bamboo Bar, il bar dell'Armani Hotel in Via Manzoni, è il luogo di socialità di giovani imprenditori e dai fashionisti. Dal suo settimo piano si guarda la città dall'alto verso il basso. La snobbissima Brera non è da meno, anche se attira ormai più turisti che milanesi. I milanesi che lavorano nel settore moda si ritrovano al Marc Jacobs Cafè. Qui la clientela oltre che snob e anche gay. Un binomio spietato, come la scintilla e il fuoco insieme.

A proposito di zone, non potevamo inserire Corso Sempione nel suo tratto iniziale. Ma attenzione, perché la via che sfocia sull'Arco della Pace ha una duplice anima. Sul marciapiede di destra, guardando verso nord, la parte più elitaria con il Jazz capofila a cui seguono Deseo e Living. Dall'altra parte della barricata contiamo il Bhangrabar, più informale a cui si aggiungono gli spacci per alcolici che attirano una clientela più giovane.

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