Anna Salvini e Simone Poletto sono giovani ma esperti. Quello di aprire un locale insieme era un desiderio forte e sono riusciti a concretizzarlo con tutta l'intraprendenza di chi ci crede davvero e detiene gli strumenti per farcela. A dimostrazione che i sogni e le solide realtà possono andare d'accordo. La loro bottiglieria è un recupero della tradizione del mangiare bene e del bere ancora meglio, attualizzata grazie alla voglia di sperimentare, di rischiare e di gettare ponti, tipica di chi ha vissuto, ha viaggiato tanto e non ha nessuna intenzione di smettere. Seguendo il faro della convivialità:"Qui lavoriamo tanto a parole e poco con il menù perché andiamo incontro a qualsiasi gusto". Per la serie: dimmi cosa ti piace e ti darò ciò che vuoi (attingendo da una cantina e da una dispensa pazzesche!).

Anna, Simone, da dove viene "Barroca"?

Anna: Tinta Barroca è una vitigno portoghese che ho incontrato durante i miei studi da sommelier. Il nome è piaciuto subito ad entrambi e ci siamo detti che se avessimo aperto un locale insieme lo avremmo chiamato Barroca.

Simone: e così abbiamo fatto, aggiungendo come logo il serpente che si morde la coda, simbolo di rinascita e di tentazioni.

A proposito di rinascita, siete nel nuovo fulcro della "movida" mestrina: Via Manin. Una scelta calcolata? 

Simone: abbiamo visto un'occasione e l'abbiamo colta, senza fare troppe ricerche di mercato e ora siamo molto soddisfatti dei nostri vicini (n.d.r: di recente, insieme a Barroca, hanno aperto anche i cocktail bar Nudi e Crudi e Marais)

Anna: siamo molto contenti, è in centro senza essere in piazza. Abbiamo deciso di investire a Mestre perché è la zona che conosciamo meglio e dove ci conoscono di più, e poi a me piace.

Vi conoscono perché siete del giro? 

Anna: facciamo questo lavoro da sempre e siamo esperti di vino, entrambi veniamo dall'Osteria Plip "prima versione", poi abbiamo fatto altre esperienze nel settore, ci siamo presi un periodo sabbatico per viaggiare e ora eccoci qui nella nostra prima esperienza in proprio, insieme. 

Avete inaugurato il 4 dicembre, com'è andata? 

Simone: per aprire prima di Natale ci siamo dati parecchio da fare, anche perché gli interni li abbiamo restaurati noi, con l'aiuto di un amico fabbro, seguendo il tema del ferro e del legno. Mi sento molto soddisfatto: sapere come tutto è stato fatto e mi dà fiducia, anche la bottigliera sospesa sopra al bancone... sono certo che non cadrà mai!

Anna: sì, e devo dire che siamo stati ripagati delle nostre fatiche perché abbiamo iniziato lavorando tanto, in un bel periodo. La nostra clientela va dai 28 ai 60 anni circa, è un range ampio che ci fa capire che stiamo facendo un buon lavoro: i più giovani sono curiosi, mentre gli altri di solito hanno già dei gusti consolidati e noi puntiamo a soddisfarli tutti. 

Iniziando dal vino, immagino...

Anna: siamo partiti con un'idea chiara dei fornitori e dalle nostre conoscenze pregresse perché vogliamo vendere esclusivamente prodotti che ci piacciono e dei quali abbiamo fiducia, comprese le novità che ci capita di assaggiare. Vogliamo essere un punto di riferimento per il vino, anche se abbiamo un piccolo problema di spazio: troppe bottiglie non sapremmo dove metterle! Per questo motivo variamo molto le etichette, anche in base alla stagionalità, e ci orientiamo sui vini naturali ma senza porci dei limiti perché scegliamo in base al lavoro delle cantine. Ad esempio siamo molto affezionati al Vignale di Cecilia, dei Colli Euganei, e allo Spumante Metodo Classico Nicola Gatta, da Gussago (BS). La selezione è soprattutto italiana, ma andiamo anche all'estero, soprattutto in Francia.

Simone: e ci tengo a dire che la nostra mescita è solamente indicativa perché capita spesso, parlando con i clienti con più disponibilità e conoscenze, di aprire una bottiglia insieme, anche per due soli calici. Voglio che chi ordina un calice poi ne sia davvero soddisfatto, quindi invito tutti ad assaggiare, soprattutto quando si tratta di vini naturali, un po' più difficili al palato. In generale, lavoriamo molto a parole e poco a menù:"Dimmi cosa ti piace e noi te lo facciamo".

Vale anche per il cibo? 

Simone: assolutamente sì. La nostra focaccia genovese è farcita al momento e lo stesso vale per i cicchetti. Selezioniamo ogni prodotto per la sua qualità e la sua storia artigianale.

Anna: anche la focaccia genovese. Ne abbiamo provate tante prima di scegliere il panificio Gorghetto come fornitore, secondo noi è la migliore.

Com'è lavorare insieme in un locale tutto vostro? 

Simone: veniamo da realtà dove si lavora per tante ore con una mole di gente considerevole e questa nuova dimensione, pur con la responsabilità della gestione, è più rilassante e ci fa tornare a casa sereni.

Un ambiente che mette la convivialità in cima alla lista...

Anna: sì, difatti abbiamo solamente tavoli conviviali ed è bello notare come si creino scambi piacevoli con facilità. Magari un cliente parla con me che sono al banco, un altro si aggiunge alla conversazione e a volte finiscono per fare aperitivo insieme.

Simone: mi piacerebbe anche mettere a disposizione un giradischi con i vinili e fare in modo che chiunque possa scegliere che musica ascoltare. Ma siamo aperti da poco e pian piano sistemeremo tutti i dettagli.

Anna: eventi compresi. Ci piacerebbe molto lanciare degli aperitivi in degustazione con le cantine, oppure delle serate enologiche musicali o abbinate alla presentazione dei libri. Ci stiamo lavorando!

Barroca Bottiglieria
Indirizzo: Via Daniele Manin, 42A - Mestre (VE)
 

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    Via Daniele Manin 42 A, Venezia (VE)

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