Negli ultimi anni il circuito HoReCa (Hotel, Ristoranti e Catering) ha vissuto un’accelerazione tecnologica che fino a poco tempo fa sarebbe stata difficile da immaginare. La pandemia ha rappresentato una spinta iniziale potente, costringendo anche le realtà più piccole, radicate nei territori, a cercare strumenti digitali in grado di garantire efficienza, sicurezza e una “customer experience” all’altezza delle aspettative di un pubblico sempre più connesso.

Ma oggi è soprattutto l’intelligenza artificiale a guidare la trasformazione, tracciando un sentiero ormai quasi obbligato, l’IA infatti non solo semplifica i processi, ma consente di analizzare dati in tempo reale e di sviluppare capacità predittive che si rivelano decisive per competere in un mercato globale sempre più esigente. Dalla gestione automatica degli ordini al controllo intelligente delle scorte, dalla pianificazione dei turni alla personalizzazione del rapporto con il cliente, applicare concretamente l’intelligenza artificiale al mondo della ristorazione e dell’ospitalità significa aprire scenari nuovi; in Italia ci sono già esempi virtuosi di questa trasformazione, e uno dei nomi più significativi è NeaLogic, una software house con sede a Bari che da oltre un decennio lavora a fianco di ristoratori e operatori del food & beverage offrendo soluzioni digitali su misura.

Un'azienda che ha precorso i tempi


Fondata nel 2010, NeaLogic è nata con una missione chiara: rendere il digitale accessibile e strategico per le attività commerciali, in particolare per quelle del Sud Italia, spesso penalizzate da un gap tecnologico rispetto ad altre aree del Paese. Con il tempo, l’azienda barese ha saputo evolversi da semplice sviluppatrice di software a vero e proprio partner tecnologico a 360 gradi, capace di accompagnare i locali in tutte le fasi della digitalizzazione. Al centro della sua offerta c’è una suite gestionale completa comprendente casse touch intuitive, sistemi di ordinazione elettronica tramite tablet, controllo remoto via smartphone, statistiche in tempo reale e un servizio di assistenza tecnica attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette. Questa visione integrata parte da una convinzione semplice ma fondamentale: l’automazione non può prescindere dall’interazione. Per questo NeaLogic ha sviluppato soluzioni come kiosk interattivi e casse automatiche dotate di intelligenza artificiale, progettate per velocizzare le ordinazioni, evitare code e offrire un’esperienza personalizzata al cliente. Tecnologie che hanno avuto modo di farsi notare anche in contesti internazionali, come il SIGEP 2025, una delle fiere leader mondiali del settore dolciario e HoReCa.


Accanto agli strumenti di gestione operativa, l’azienda barese ha puntato molto anche sul fronte della comunicazione digitale. Sviluppa app mobili dedicate, siti web personalizzati, hotspot Wi-Fi brandizzati e strategie digitali integrate, con l’obiettivo di aiutare i locali a comunicare meglio la propria identità e a dialogare in tempo reale con il pubblico. Il risultato è un ecosistema in cui ogni tassello è pensato per lavorare in sinergia e offrire agli imprenditori un supporto concreto nella gestione quotidiana.

L'intelligenza artificiale Augusta


Ma c’è di più! Il ruolo pionieristico di NeaLogic emerge in modo ancora più evidente se si guarda a uno dei suoi progetti bandiera: Augusta, un sistema di intelligenza artificiale sviluppato per il controllo di gestione nella ristorazione. La sua storia è sorprendente, perché risale agli anni immediatamente successivi alla nascita dell’azienda: introdotta già intorno al 2010, Augusta è stata la prima IA italiana capace di leggere automaticamente dati come acquisti, fatture e variazioni di prezzo, fornendo al ristoratore un supporto decisionale che fino ad allora era appannaggio solo di grandi catene con strumenti complessi e costosi. Nel tempo Augusta si è evoluta e oggi dialoga in linguaggio naturale, rispondendo a domande e offrendo statistiche personalizzate su richiesta. Il gestore può chiedere informazioni su prezzi, prenotazioni o margini semplicemente con una frase, e ricevere risposte immediate. Non si tratta di fantascienza, ma di un cambiamento già tangibile: allo Stocotto Bistrot di Roma, per esempio, Augusta è stata implementata con successo per monitorare vendite, gestire ordini ai fornitori e controllare la freschezza degli ingredienti. La sua capacità di analisi consente di automatizzare gran parte dei processi decisionali quotidiani, riducendo al minimo errori e sprechi.

I dati e le potenzialità dell'intelligenza artificiale nell'agroalimentare


Questa evoluzione non è un caso isolato. Secondo dati di PwC, il mercato globale dell’intelligenza artificiale nel comparto agroalimentare passerà dagli 8,2 miliardi di dollari del 2023 a 43,4 miliardi nel 2028, con un tasso di crescita a dir poco impressionante. Nel settore HoReCa, l’IA si traduce in una doppia rivoluzione: digitale nei processi interni ed esperienziale verso i clienti. Le statistiche parlano chiaro: il 78% dei ristoratori utilizza già sistemi di intelligenza artificiale per la gestione automatica dei turni e del personale, il 34% li impiega per prevedere e ridurre gli sprechi alimentari, mentre il 62% considera l’IA un vantaggio competitivo in grado di incidere su marketing, controllo dei costi e customer experience.
NeaLogic, col suo team di circa trenta persone tra sviluppatori e tecnici di supporto, si inserisce in questo scenario internazionale con una proposta unica. Il suo prodotto di punta resta Augusta, che analizza automaticamente dati di fatturazione elettronica, margini e fornitori, segnalando in anticipo eventuali anomalie nella gestione, ma dal 2020 l’azienda ha introdotto una componente conversazionale che permette al sistema di interfacciarsi direttamente con i clienti per richieste, prenotazioni e persino suggerimenti per l’upselling vengono gestiti in maniera automatica, offrendo un’esperienza digitale personalizzata e coerente con le esigenze del locale.

L’approccio di NeaLogic non si limita all’aspetto tecnico. Una parte importante del suo lavoro riguarda infatti il marketing digitale, integrato direttamente nelle funzionalità del software. In questo modo, il ristoratore non si trova semplicemente davanti a un gestionale, ma a un vero e proprio ecosistema che lo aiuta a ottimizzare i processi interni e allo stesso tempo a comunicare meglio con i clienti.

Gli effetti concreti di queste tecnologie si misurano in diversi ambiti. La gestione delle scorte, ad esempio, diventa più precisa, riducendo il food cost e contribuendo alla sostenibilità. La pianificazione del personale può contare su previsioni affidabili dei flussi di lavoro, migliorando l’efficienza complessiva e riducendo tempi morti. Chatbot e assistenti virtuali consentono di gestire prenotazioni e richieste ricorrenti alleggerendo il carico del personale, mentre l’analisi dei dati permette di profilare i clienti e proporre offerte personalizzate, aumentando la fidelizzazione e il valore medio dello scontrino.

Se davvero il mercato globale dell’AI nel food & beverage è destinato a raggiungere 41,7 miliardi di dollari entro il 2029, con un tasso di crescita annuo stimato del 34,5%, non sorprende che tre ristoratori su quattro dichiarino di voler implementare soluzioni di intelligenza artificiale entro il 2026, e che quattro su dieci abbiano già iniziato a farlo. Al tempo stesso, il dibattito europeo sulla pianificazione urbana e turistica guarda con sempre maggiore interesse all’uso dei big data e dell’IA per gestire flussi di visitatori e risorse.
Naturalmente, non mancano le sfide. Il 26% delle aziende percepisce ancora ostacoli significativi nell’adozione di queste tecnologie, legati soprattutto ai costi iniziali, alla protezione dei dati e alla formazione del personale. Solo il 25% dichiara che l’IA è già integrata nei piani strategici, segno che la strada è ancora lunga. I rischi principali riguardano la sostenibilità degli investimenti, la conformità alle normative e la capacità di usare la tecnologia senza sacrificare il lato umano del servizio. Ed è proprio su questo equilibrio che si gioca il futuro del settore. L’IA non sostituirà gli chef né i camerieri, il suo ruolo è piuttosto quello di agire dietro le quinte, lasciando la creatività culinaria e l’accoglienza umana al centro dell’esperienza. Si parla di automazione intelligente, non drastica, e aziende come NeaLogic incarnano perfettamente questo approccio in quanto i loro software nascono ascoltando le esigenze reali degli operatori, con l’obiettivo di facilitare il lavoro quotidiano senza sostituirlo.

Guardando avanti, è chiaro che l’intelligenza artificiale nel mondo HoReCa non è più un orizzonte futuribile ma una realtà concreta e crescente. In parallelo, anche startup come Tuidi e Smartpricing hanno mostrato come l’IA possa declinarsi in molti segmenti del travel, del food e dell’ospitalità, arricchendo un ecosistema sempre più variegato. La sfida dei prossimi anni sarà quella di integrare questi strumenti senza snaturare l’esperienza umana, ma anzi potenziandola. Se da un lato i dati e gli algoritmi supportano processi pratici, migliorano la redditività e aiutano a ridurre sprechi e inefficienze, dall’altro è fondamentale che la creatività, l’accoglienza e il calore del rapporto con il cliente restino al centro.

Ecco perché NeaLogic e aziende simili rappresentano un caso emblematico di come l’innovazione possa nascere dal territorio e avere un impatto nazionale e internazionale: l’IA può diventare un alleato quotidiano del ristoratore, capace di comprendere, suggerire e anticipare, una rivoluzione che non sostituisce l’umano, ma lo rende più consapevole, reattivo e libero di concentrarsi su ciò che davvero conta: la qualità del servizio e l’esperienza del cliente.

Fonti:
https://www.grandviewresearch.com/industry-analysis/ai-food-beverages-market-report
https://www.unlockingtech.com/blog-posts/how-ai-is-revolutionizing-restaurant-staffing
https://www.hospitalitynet.org/news/4126405.html
https://www.esg360.it/agrifood/industria-alimentare-pwc-lai-varra-434-miliardi-nel-2028/
https://horecanews.it/nel2028-il-mercato-dellintelligenza-artificiale-nel-settore-alimentare varra-oltre-43-miliardi

Le foto interne e la copertina sonot ratte dalla pagina Facebook di NeaLogic.

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
IN QUESTO ARTICOLO
POTREBBE INTERESSARTI:

C'è un nuovo locale a Gravina in Puglia che ha una sala privata in cui propone cucina da tutto il mondo

Dal sogno visionario di Carlo Moliterni alla cucina gourmet internazionale: il ristorante che sta cambiando il modo di vivere la tavola nella Murgia

LEGGI.
×