Un locale da vivere a ogni ora del giorno, dove la parola d'ordine è qualità

Un'insegna che nasce dalla necessità di adattarsi e reinventarsi in un particolare momento storico come quello che stiamo vivendo tutti da due anni a questa parte. Un locale che dimostra audacia e voglia di rimettersi in gioco sotto nuova veste, ma con la passione di sempre e la cura al dettaglio.


Maniacale la selezione degli ingredienti migliori da utilizzare in cucina, così come studio degli interni, raffinati e alla moda, per offrire alla clientela un’esperienza memorabile, fondata sull’unicità della qualità e dell’accoglienza.


Di chi è stata l’idea? Di Roberta Barba e Mauro Pellegrino, originari di Magliano e amanti del rischio. In che senso? Aprire a Campi Salentina un locale di tale portata è stato di certo un azzardo, ma la storia ci insegna che le idee migliori col tempo vengono premiate. Soprattutto quando sono supportate da professionalità e tenacia.
Descrivere Just – Food Experience (per gli amici basta anche solo JUST) non è affare semplice, poiché questo scrigno di sapori racchiude in sé mille sfumature e mille volti.


L’unico modo per riuscire nell’intento è quello di provarlo, per toccare con mano la dinamicità della proposta, l’assoluta qualità delle materie prime che entrano in campo e l’unicità di una cucina giovane e creativa.nÉ aperto dal mattino presto, con le colazioni, con una ricca selezione di caffetteria e prodotti da forno, passando per l’orario aperitivo, con una proposta di bollicine, cocktail e sfizi vari in abbinamento, per arrivare all’orario di cena. 


E in questo momento Just veste il suo abito più chic, trasformandosi in bistrot e aprendo a una duplice proposta di food: da un lato troviamo ottimi piatti di cucina creativa con tocco gourmet e dall’altro una sapiente reinterpretazione della tradizione giapponese, con una ricca e accattivante selezione di sushi.


Alle redini della cucina il giovane maglianese Marco Paladini, che vanta un bagaglio culturale gastronomico di tutto rispetto; tra le tante esperienze anche a fianco di chef stellati, diversi anni nello staff del Folie (Verdalia), come allievo dello chef Antonio Raffaele, oggi amico e collega stimato con cui si confronta periodicamente e stringe collaborazioni.


Dalle 19 – dicevamo – il locale assume le sembianze di un grazioso ed elegante bistrot e agli avventori non resta che l’imbarazzo della scelta: cucina creativa o sushi?
Finalmente Marco può mettere in campo tutte le tecniche che ha appreso nel corso degli anni, sperimentando metodi di cottura particolari, spesso lente, sottovuoto e più salutari, equilibri tra gli accostamenti, giochi di consistenze e via dicendo.


Una cucina che tende al gourmet, ma senza esagerare, la sua, che spazia dalla terra al mare a seconda della stagionalità e, naturalmente, segue i ritmi della natura per quanto riguarda la reperibilità degli ingredienti.
Tra i cavalli di battaglia, per stuzzicare l’appetito annoveriamo la frolla salata con nido di stracciatella e battuta di gamberi viola e olio all’aneto, la vellutata di zucca mantovana con funghi misti trifolati e amaretto sbriciolato e la millefoglie di patate con mousse al formaggio, capocollo di Martina Franca e crema alla salvia.


Tra i secondi, invece, gettonatissimi il cubo di fassona al Negroamaro con patate novelle spadellate con burro e rosmarino (anche questo cotto a bassa temperatura per circa 14 ore) e le costine di maiale con laccatura al Jack Daniels e chips di patate homemade.


Capitolo Sushi. Una menzione a parte merita il sushi, che è da 10 e lode. Marco e il suo staff, infatti, nel bancone a vista – che è sempre garanzia di trasparenza – preparano e assemblano il sushi secondo le autentiche ricette giapponesi, avvalendosi dei migliori ingredienti presenti sul mercato che arrivano direttamente dal Giappone e del pesce freschissimo dei nostri mari (ovviamente abbattuto). 


Altra caratteristica indicativa dell’estrema attenzione nella selezione e della gestione del pesce crudo sta nel fatto che la “prima cliente” ed estimatrice di sushi sia Aurora, la figlia dodicenne dei titolari, appassionata di cucina in generale e giapponese in particolare.
Il suo piatto preferito – se voleste un consiglio – sono gli Ebi Tempura, con gambero fritto, avocado, philadelphia, salsa teryaki e sesamo. Una ricetta – come tante altre in menù - che spesso fa sì che anche i più scettici si avvicinino al mondo del sushi, in quanto prevede l’utilizzo di pesce cotto.


In abbinamento all’ampio menù, una ricca selezione di vini, sia locali pugliesi, sia nazionali, con una particolare attenzione per le bollicine italiane ed estere, tra tutti la linea Ferrari Trento Doc, di cui sono Ambassador, disponibile anche al calice e che ben si sposa con ogni pietanza. In alternativa non manca la birra giapponese.
Dulcis in fundo una contenuta ma sfiziosa proposta di dessert fatti in casa ogni giorno, per chiudere in bellezza una fantastica cena.


 

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