Con una degustazione abbiamo scoperto che il Lambrusco sta benissimo con la cucina salentina

Pubblicato il 5 gennaio 2025

Con una degustazione abbiamo scoperto che il Lambrusco sta benissimo con la cucina salentina

Chi l’ha detto che Lambrusco faccia coppia solo con tigella e gnocco fritto? O che il vino più famoso dell’Emilia si limiti ad essere la, pur piacevolissima, bollicina amabile che negli anni abbiamo imparato a conoscere tra sedi universitarie e supermercati? 

A esplorare il Lambrusco nelle sue diverse sfumature si scoprono orizzonti sconosciuti ai più. Metodo classico e ancestrale oltre al classico charmat, note di colore che vanno dal rosa “buccia di cipolla” al rosso intenso e scuro e note aromatiche e di gusto che coprono una gamma vastissima di sentori, concentrata in un unico territorio dell’Emilia. A unirle tutte un elemento imprescindibile: la bollicina, che rende spumeggiante e gioioso questo vino in ogni occasione.

Ma se poi si vuole andare ancora oltre nella scoperta, niente di meglio che la “prova del connubio”. Cioè: vini e cibo di regioni e tradizioni differenti. La prova è stata fatta nel Salento ma non c’è dubbio che potrebbe funzionare dappertutto e non solo in Italia (non è certamente un caso che il Lambrusco sia trai vini italiani più conosciuti e venduti all’estero).

L’11 novembre, a Lecce, una Masterclass e un Wine tasting hanno permesso di assaporare le note di un vino versatile e conviviale, in abbinamento a piatti di territorio e stagione. Grazie alla seconda edizione di un appuntamento organizzato da Gambero Rosso, quest’anno proprio nella serata che nel Salento è praticamente festa nazionale: San Martino (sì, quella in cui “ogni mosto diventa vino”).

Una selezione di etichette rappresentative delle sei denominazioni tutelate dal Consorzio: Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, Lambrusco Reggiano DOC, Lambrusco Colli di Scandiano e di Canossa DOC e Lambrusco Modena DOC, tra metodi ancestrali, classici e charmat. Un tripudio di colori e aromi che ha perfettamente sposato le proposte food, principalmente di mare ma ispirate ai classici della tradizione legata all’11 novembre: cruditè di verdure (qui trasformata in crudo di mare), fritture e grigliata, castagne al fuoco.


Le preparazioni pensate per l'occasione dallo chef Cristiano Stamerra - executive di Atenze Restaurant del Patria Palace Hotel di Lecce, dove il wine tasting si è svolto, immersi nella bellezza del barocco leccese proprio di fronte alla facciata del suo simbolo, la Basilica di Santa Croce – si sono rivelate perfette per celebrare l'autunno e l'incontro tra territori attraverso vino e cibo.

Quattro finger e due primi piatti:
Baccalà fritto su crema di peperoni.
Tagliatella di seppia con crema di piselli e il suo nero.
Gel di mela verde, ricotta e gambero al vapore.
Crema di rapa rossa con feta e aceto balsamico.
Cavatelli con crema di patate, cozze e pecorino.
Orecchiette di grano arso con zucca, castagne e riduzione di Negroamaro.


Una combinazione inaspettata e vincente, ed era solo la seconda edizione. Aspettiamo la terza per celebrare un incontro più che riuscito.

Atenze Restaurant - Piazzetta Gabriele Riccardi, 13 - Lecce. Tel: 0832245111
Città del gusto Lecce - Gambero Rosso -Ex Convitto Palmieri, Piazzetta Giosuè Carducci - Lecce. Tel: 0832304449

Le foto interne e quella di copertina sono tratte dalla pagina Facebook di Atenze restaurant.

 

  • BERE BENE

scritto da:

Fiorella Perrone

Ricercatrice di Storia delle relazioni Internazionali e Professore a contratto di Marketing territoriale, dal 2013 si dedica anche al giornalismo enogastronomico; dal 2016 è coordinatrice responsabile della Gambero Rosso Academy Lecce. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni di Gender Studies.

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