Al Cala Diavolo il mare incontra il gusto (e non vuoi più andar via)

Pubblicato il 15 maggio 2025

Al Cala Diavolo il mare incontra il gusto (e non vuoi più andar via)

Appena parcheggi, lo capisci subito: Cala Diavolo non è un lido qualsiasi. È una caletta naturale, scolpita nella roccia, in parte immersa nel verde, con i dislivelli che ti accompagnano giù come in una discesa teatrale verso il mare. Tutto è curato ma senza forzature, come se la struttura fosse nata insieme al paesaggio, non costruita sopra. Ecco perché non c’è alcun acciaio bruciante sotto i piedi, niente plastica: solo legno naturale, ombrelloni di paglia, docce in muratura, una piscina discreta al centro e uno staff che ti accoglie con un sorriso vero.
L’atmosfera è quella che si vorrebbe trovare d’estate: rilassata, elegante, silenziosa ma viva. I lettini sono ben distanziati, il servizio è rapido e rispettoso, si può ordinare direttamente dal tuo smartphone senza alzarsi. Oggi siamo qui per provare l’offerta gastronomica in tutte le sue tre sfaccettature, “o anime”, come preferisce definirle il titolare Cristian Campanelli, la mente dietro la meticolosa organizzazione del Cala Diavolo: la tradizione mediterranea, il lato più street & smart (panini, fritti, snack), e il sushi bar.
Ci sediamo al ristorante principale, quello affacciato sulla caletta, con una vista che da sola vale il viaggio. Così il primo piatto è un cavatello ai frutti di mare, un classico della cucina pugliese, ma la differenza sta nei dettagli: la pasta fresca ha una masticabilità perfetta, il sugo di mare è pulito, intenso, sapido il giusto. Vongole, cozze, gamberi: tutto fresco, pescato locale, riconoscibile al primo assaggio. Niente spezie inutili: solo mare, sole e le mani degli chef che sanno quello che fanno.


Segue una fritturina con pesce dell’Adriatico, e allora si gioca sul comfort: croccantezza leggera, pesce piccolo e saporito, nessuna untuosità. Perfetto da condividere, ma occhio: finisce in un attimo. Si sente che l’olio è fresco e la frittura fatta a regola d’arte. Anche qui, il prodotto è protagonista.


Ci spostiamo in un'altra aria, dove ci viene proposto il sushi. Lo ammetto: eravamo scettici. Ma il sushi di Cala Diavolo sorprende. Non per eccessi creativi, ma per precisione, pulizia, equilibrio. Il riso è ben cotto, il taglio del pesce preciso. I roll non cercano l’effetto wow da Instagram, ma ti fanno venire voglia di ordinarne subito un altro dopo aver caricato la storia.


Ebbene, il Cala Diavolo è uno di quei posti che non cercano di stupirti con effetti speciali: ti prendono con il paesaggio, la cura, il gusto e una sensazione di benessere continuo. Il cibo è coerente con tutto il concept del posto: non vuole essere gourmet, ma nemmeno banale. È onesto, fresco, pensato bene. Ci torneremo? Sì.
Lo consigliamo? Senza dubbio, soprattutto a chi cerca un’esperienza balneare completa, che parte dal lettino e finisce col piatto vuoto e il sorriso pieno.

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