Emiliano Arredamenti: 60 anni di innovazione al servizio dell’Horeca

Pubblicato il 15 maggio 2025

Emiliano Arredamenti: 60 anni di innovazione al servizio dell’Horeca

Fondata nel 1969 a Capurso, Emiliano Arredamenti è un punto di riferimento per la progettazione e realizzazione di locali commerciali, con un focus particolare sul settore Horeca. Con quasi sessant'anni di esperienza, l'azienda ha saputo evolversi, affiancando alla vendita di attrezzature un servizio completo che va dalla progettazione architettonica alla consulenza strategica. Abbiamo intervistato Antonello, titolare di questa grande realtà, per scoprire come Emiliano Arredamenti sia diventata una realtà a 360 gradi nel panorama dell'arredamento commerciale.


La filosofia aziendale? Antonello la mette subito in chiaro: "competenza, correttezza, concretezza, tre parole che ci accompagnano in ogni progetto. Competenza, perché ogni scelta, ogni consiglio, ogni soluzione nasce da anni di esperienza e da un team tecnico altamente qualificato; correttezza, perché crediamo in un rapporto trasparente e rispettoso con il cliente: se un prodotto non è adatto, lo diciamo. Se c’è un errore, lo correggiamo; concretezza, perché il nostro obiettivo non è solo progettare qualcosa di bello, ma creare spazi che funzionano, che durano, che portano risultati a chi li vive ogni giorno”. Insomma, un una filosofia semplice, ma che richiede coerenza quotidiana. Con queste premesse, Antonello inizia a raccontarci la storia di Emiliano Arredamenti, un’azienda leader nel settore dell’arredamento commerciale.

“Emiliano Arredamenti è stata fondata da mio zio nel 1969 con il nome di Emiliano Giovanni. Inizialmente, ci occupavamo della vendita di beni strumentali per il mondo del food e del retail, fornendo attrezzature a macellerie, salumerie e altri esercizi del settore Horeca. Negli anni '90, abbiamo ampliato la nostra attività alla distribuzione, collaborando con supermercati e centri distributivi. All'inizio degli anni 2000, abbiamo affrontato la crisi del settore della grande distribuzione e una concorrenza sempre più agguerrita. Questo ci ha spinto a investire in nuovi settori e a puntare sulla qualità del servizio, oltre che sul prodotto.”

Poi si è passati dalla vendita alla progettazione completa. Come si è evoluta l'offerta di Emiliano Arredamenti nel tempo?

“Tra il 2011 e il 2012, siamo entrati nel mondo della ristorazione, inizialmente con forniture ministeriali. Con il tempo, le aziende hanno iniziato a cercarci per la nostra competenza. Abbiamo ampliato i nostri servizi, passando dalla semplice vendita di attrezzature alla progettazione completa dei locali. Abbiamo inserito un architetto interno e successivamente collaborato con vari studi di architettura. Oggi, il nostro ufficio tecnico è composto da professionisti in grado di sviluppare progetti architettonici completi. Questo ci permette di realizzare locali nel settore food e non food, come tabaccherie, cartolibrerie o negozi di oggettistica.”

Quando avete iniziato a specializzarvi nel mondo Ho.Re.Ca.? È stata una scelta strategica o un’evoluzione naturale?

“Direi entrambe le cose. Da un lato è stata una decisione strategica, dall’altro un’evoluzione culturale interna. Man mano che le nostre competenze crescevano, ci rendevamo conto che i confini in cui ci muovevamo cominciavano a starci stretti. Avevamo voglia di sperimentare, di misurarci con sfide nuove e più complesse. Il mondo Ho.Re.Ca. è diventato un terreno naturale in cui espandersi: dinamico, esigente e in continua evoluzione, richiede qualità e specializzazione. Per affrontarlo con successo, però, non basta offrire un prodotto: serve un’identità chiara, una visione. Per questo abbiamo lavorato molto anche su ciò che ci contraddistingue.”

Cosa vi spinge a focalizzarvi così tanto su questo settore?

“C’è sicuramente una forte spinta alla crescita, ma soprattutto ci guidano i nostri valori aziendali. Parliamo di correttezza, etica, rispetto verso il cliente. Per noi ogni cliente va ascoltato con attenzione e non va mai lasciato senza una risposta. Puntiamo su un rapporto di fiducia duraturo, che costruiamo con competenza e professionalità, grazie a un team preparato e presente. Non ci tiriamo mai indietro, anche di fronte a richieste complesse.”


Quali sono le esigenze specifiche dei clienti Ho.Re.Ca. e come riuscite a soddisfarle?

“Oggi il mercato è estremamente competitivo: i clienti vogliono il miglior prodotto al miglior prezzo. Ma nel settore Ho.Re.Ca. non si tratta solo di acquistare attrezzature – parliamo di imprenditori che cercano partner affidabili, capaci di accompagnarli nel tempo, anche dopo l’apertura del locale. Per questo abbiamo investito molto nel nostro servizio di assistenza tecnica, che consideriamo uno dei nostri punti di forza. Abbiamo sviluppato una nostra app dedicata, unica nel settore, per la gestione delle richieste di supporto. Ogni ticket viene preso in carico in tempo reale, garantendo assistenza 24/7. È un servizio altamente strutturato, che ci distingue e ci consente di offrire tempestività, efficienza e continuità operativa. Un altro aspetto cruciale è la rapidità nella realizzazione dei locali: oggi è fondamentale riuscire a consegnare un progetto in tempi brevi, ma senza compromettere la qualità. Una buona organizzazione permette al cliente di contenere i costi e di evitare spese inutili. Infine, un valore su cui puntiamo molto è l’approccio consulenziale: il nostro obiettivo non è vendere a tutti i costi, ma consigliare ciò che è realmente utile al cliente, sulla base della nostra esperienza. Accettiamo solo progetti che riteniamo strategici per il cliente, perché crediamo che il successo del cliente sia anche il nostro successo.”

Capita mai di rifiutare una richiesta del cliente, anche a costo di perdere una vendita?

“Assolutamente sì, ed è proprio in questi casi che si misura il valore di un'azienda. Noi crediamo che la correttezza venga prima del guadagno, e se pensiamo che qualcosa non sia adatto, lo diciamo senza mezzi termini. Ricordo il caso di un cliente che mi chiamò dopo aver visto in un centro commerciale degli espositori caldi per cibo pronto. Voleva inserirli anche nel suo punto vendita, ma quando gli chiesi come li avrebbe utilizzati, capii subito che non era la scelta giusta. Il suo prodotto non era destinato al consumo immediato, ma doveva essere portato a casa. Un espositore caldo mantiene il cibo a circa 63-64 gradi, quindi se il prodotto resta lì troppo a lungo continua a cuocere e si rovina. Gli consigliai invece un espositore refrigerato. Nonostante le sue insistenze, rifiutai di venderglielo. Due anni dopo, mi chiamò di nuovo. Mi disse: ‘Lei è stato l’unico a dirmi di no, mentre tutti gli altri me lo hanno venduto. Aveva ragione, non l’ho mai usato come speravo. Da oggi in poi mi affido solo a lei.’ È da questi episodi che nasce la fiducia vera.”

Ci sono altri esempi che raccontano il vostro modo di lavorare?

“Un altro caso che porto spesso ad esempio riguarda un bar che abbiamo realizzato nel centro storico di Bari. Dopo circa quattro anni, il cliente ci segnalò che alcune porte si erano gonfiate. Inizialmente il nostro tecnico attribuì il problema al modo in cui venivano pulite, ma la risposta non mi convinse. Così chiamai una falegnameria esterna per avere un secondo parere. Il responso fu chiaro: difetto di fabbricazione. Nonostante fossero passati quattro anni e il cliente non avesse fatto reclami, abbiamo rifatto gratuitamente tutte le porte. La cliente ci aveva solo chiesto un intervento, non un risarcimento: ma per noi, metterci la faccia è una questione di principio.”


In cosa vi distinguete maggiormente rispetto ai vostri concorrenti?

“Credo che il nostro punto di forza sia la gestione dei tempi di realizzazione, un aspetto spesso sottovalutato. Siamo molto rigorosi nel rispettare le scadenze, ed è motivo di orgoglio quando un cliente ci riconosce questo valore. Capita che noi abbiamo finito i lavori e il cliente non sia ancora pronto con la propria parte. Ma noi ci siamo, sempre. Inoltre, poniamo grande attenzione alla funzionalità del locale. Non basta che un progetto sia bello: deve anche funzionare. Se la disposizione degli spazi è sbagliata, il locale non può rendere. Anche in pochi metri quadri riusciamo a inserire cucine complete e attrezzature efficienti. Un progetto che ci ha dato molta soddisfazione è stato quello di un locale in centro a Bari, dove abbiamo realizzato una cantina interrata a vista. Abbiamo aperto un foro nel solaio e lo abbiamo chiuso con un vetro, in modo che la cantina fosse visibile dal piano terra. Non era affatto semplice da realizzare, ma l’abbiamo pensata insieme al cliente e siamo riusciti a portarla a termine con grande successo. Questi sono i progetti che ci fanno amare questo lavoro.”

Come cambia il vostro approccio progettuale quando si lavora per un’attività Ho.Re.Ca. rispetto ad altri settori?

“L’approccio cambia profondamente, perché cambia la tipologia di cliente. Nel mondo Ho.Re.Ca. ci si confronta quasi sempre direttamente con chi investe nel progetto: l’imprenditore. Questo può significare interfacciarsi con una persona dalle idee molto chiare, oppure con qualcuno alla sua prima esperienza. In entrambi i casi, il nostro compito è quello di guidarlo. A differenza di altri settori, il cliente Ho.Re.Ca. non è quasi mai un tecnico: è un ristoratore, un cuoco, un barista. Ha una visione d’insieme, ma non sempre la competenza tecnica per gestire gli spazi nel modo più funzionale. Per questo, il nostro ruolo è anche quello di consulente operativo, non solo di progettista o fornitore.”

Quanto conta la personalizzazione? È vero che ogni locale ha un’anima?

“Assolutamente sì. Ogni locale ha la sua identità, ed è proprio questa a fare la differenza. Per noi la personalizzazione è fondamentale: ci piace parlare di un vero e proprio abito sartoriale. È raro, anzi direi impossibile, che due locali da noi progettati siano identici, anche se commissionati dalla stessa persona. Evitiamo i format ripetuti: ci concentriamo sull’anima che il cliente vuole trasmettere. È questa la chiave del successo di un locale, poi certo ci sono anche tanti altri fattori, ma tutto parte dall’identità.”

Quali sono gli errori più comuni che osservate nei locali aperti senza una progettazione mirata?

“Ce ne sono due in particolare che riscontriamo spesso e che vengono sottovalutati sia da chi investe, sia da chi realizza l’arredo. Il primo è l’aspirazione: la gestione degli odori nei locali della ristorazione è fondamentale, eppure spesso non le viene data la giusta importanza. Il secondo è l’acustica. Entrare in un ristorante e non riuscire a sentire la persona seduta accanto è una delle esperienze peggiori. Eppure, sono ancora pochi i locali che dedicano attenzione a questi aspetti tecnici, che invece incidono direttamente sulla qualità dell’esperienza del cliente.”

Come gestite la collaborazione con il cliente durante tutto il processo progettuale?

“Il nostro è sempre un approccio morbido, mai rigido. Iniziamo da un confronto informativo, lasciando al cliente la libertà di raccontarci le sue idee. Se arriva con un progetto già pronto, lo analizziamo con rispetto e apertura. In molti casi ci troviamo a collaborare con studi di architettura scelti dal cliente stesso: non ci poniamo in conflitto, anzi, lavoriamo in sinergia. Se invece il cliente parte da zero e si affida completamente a noi, siamo pronti ad accompagnarlo passo passo, dall’idea iniziale fino alla realizzazione. La flessibilità è un nostro punto di forza.”


Non solo versatilità aziendale, ma anche innovazione e comunicazione. Qual è allora il ruolo del marketing nella comunicazione aziendale? 

“Crediamo molto nella digitalizzazione e nel progresso. Abbiamo investito nel marketing e nella comunicazione, collaborando con agenzie specializzate per progetti importanti. Ad esempio, abbiamo partecipato alla Fiera del Levante Prof con uno stand interattivo, show-cooking e talk con clienti e fornitori. Abbiamo anche partecipato per la prima volta al Salone del Mobile, interagendo con le aziende che rappresentiamo. Queste iniziative ci hanno permesso di aumentare la nostra visibilità e autorevolezza nel settore.”

Come in ogni grande realtà, non può mancare una visione orientata al futuro. Così chiediamo ad Antonello: quali sono le prospettive future per Emiliano Arredamenti?

“Nonostante la nostra lunga storia, abbiamo sempre avuto difficoltà a far comprendere appieno chi siamo. Ora, stiamo lavorando per raccontare meglio la nostra realtà, aumentando l'autorevolezza attraverso partnership con altre aziende. Continueremo a investire nella qualità del servizio, nell'innovazione e nella formazione del nostro team, per offrire soluzioni sempre più complete e personalizzate ai nostri clienti.”

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