Come fare balotta seria a Bologna

Pubblicato il 15 aprile 2025

Come fare balotta seria a Bologna

Dove fare balotta a Bologna (sul serio)

C'è chi la chiama compagnia, chi comitiva, chi branco, cricca o tribù urbana. A Bologna la parola giusta è una sola: balotta. Quella cosa che scatta quando ti trovi nel posto giusto, con le persone giuste, magari con una birra in mano, una piadina nell’altra e la voglia di non tornare a casa mai.
In questa guida zero noia, mille vibes, ci buttiamo di testa negli 8 migliori modi di fare balotta a Bologna, che sia per una serata cheap sotto le stelle, una domenica hipster al parco, un pre-serata che diventa after o un brunch che non finisce più. Locali, giardini, piazze, terrazze e club – nessuno escluso – perché la balotta ha mille forme, tutte sacrosante.
E allora zaino leggero, cuore aperto e gruppo WhatsApp attivo: si parte.

Il verde è il nuovo club

Le Serre sono quel posto che nessuno sa spiegarti bene, ma tutti ti dicono: “fidati, andiamoci”. Dentro i Giardini Margherita, il polmone verde di Bologna, c’è questo microcosmo incredibile dove si mischiano famiglie col passeggino, studenti con il Mac aperto, hipster coi calzini colorati e gruppi di amici che ridono come se domani non ci fosse scuola/lavoro/mutuo.
È un laboratorio urbano, ma anche un bar, una pizzeria, un orto, uno spazio culturale, un cinema all’aperto e forse pure un portale per un’altra dimensione. Di giorno si sta spalmati sul prato, con la combo birretta + focaccia integrale, mentre la sera si accende la magia: lucine tra gli alberi, dj set che ti fanno dimenticare l’ansia e quell’aria friccicarella da “abbiamo capito tutto della vita”.
La cosa bella è che qui la balotta si autogestisce. Puoi arrivare solo o con dieci amici: tempo dieci minuti e sei già in discussione filosofica con qualcuno che si chiama Elia e studia Antropologia. Le Serre non sono solo un posto, sono una community. E una community con il bancone della Fermento in fiore, sinceramente, è quello che ci meritiamo tutti.

Serre dei Giardini
Via Castiglione 134, Bologna
Tel. 3515219104

Chiacchiere e coperte vintage

Non è un bar, non è un centro sociale, non è una bottega... ma è un po’ tutto questo insieme e anche di più. Il cortile del Leila è uno di quei posti che se non lo conosci sei tipo: “Ma dov’è che siete andati ieri sera?” – “In un cortile. Ma tipo bello.” E ti si apre un mondo. Siamo in zona Cirenaica, quella parte di Bologna che profuma di fiori e rivoluzioni, e qui, dietro un cancello che sembra sempre troppo chiuso per essere davvero aperto, trovi questo spicchio di città sospesa nel tempo. Il cuore del progetto è Leila, la biblioteca degli oggetti: un posto dove puoi prendere in prestito trapani, tende, skateboard, racchette da tennis e pure i giochi da tavolo. Ma d’estate succede la magia: si apre il cortile, si mettono le lucine, si montano panche e cuscini, e parte la balotta.
Non è solo chill, è cultura urbana in ciabatte: ci trovi presentazioni di libri, laboratori, concerti acustici, cineforum improvvisati e serate con DJ che sembrano venuti giù da Berlino Est. Ma la cosa più bella è che qui nessuno se la tira, c’è chi arriva in bici col cane nel cestino, chi si siede per terra col vino nel thermos, chi condivide il cous cous da casa e chi viene solo per chiacchierare. Zero vetrine, solo umanità vera. E se piove? Ci si stringe sotto il tendone e si fa balotta lo stesso.

Leila Bologna - La Biblioteca degli Oggetti
Piazza del Nettuno 3, Bologna
Via Luigi Serra 2/G, Bologna
Tel.  0510281845

Tre templi, una sola fede

Chi non ha mai fatto almeno una serata in uno di questi tre è ufficialmente da riscrivere nel registro degli atei della balotta. Il trittico sacro è questo: Kindergarten, Freakout Club e Covo Club. Li citi insieme perché separati non rendono giustizia al culto. Sono i locali dove si entra per ballare e si esce con un vinile in borsa, una spilla dei Sonic Youth sul giubbotto e tre nuove crush musicali.
Il Kindergarten è quel posto che ti avvolge come un trip lisergico ma col sorriso: elettronica, techno, house, live e dj set, laser colorati che tagliano la notte e una dancefloor che pulsa anche quando stai fermo. Un po’ Berlin style, un po’ fiera dei sogni alternativi, è il regno di chi ha capito che ballare è un atto politico e poetico insieme. Tra visual psichedelici e rave educati, è impossibile non perdersi almeno una volta.
Poi c’è il Freakout, che sembra uscito da una scena di Trainspotting: punk, hardcore, metal, psichedelia, tutto condito da birre calde e pogo educato. Lì, tra un amplificatore scassato e un muro che vibra, riscopri che la musica live ha ancora qualcosa da dire. E urlare.
E infine il Covo, lo storico, il nostalgico, il tempio degli indie kids cresciuti e quelli che non vogliono crescere. È dove le Converse si consumano sul dancefloor e ogni concerto è una dichiarazione d’amore ai suoni che fanno venire i brividi.

Kindergarten
Via Alfredo Calzoni 6/H
Tel. 0519983962

Freakout Club
Via Emilio Zago 7/C, Bologna 

Covo Club
Viale Zagabria 1, Bologna

Dove il drink è il pretesto

Ci sono sere in cui vuoi solo bere qualcosa, ma finisce che resti tre ore a parlare della vita con uno che non sai neanche come si chiama su Instagram. Il posto giusto per questo genere di sliding doors è ovunque ci sia il poker magico: Le Scuderie, l'Osteria dell’Orsa, Al Ritrovo e Fermento. Quattro facce della stessa medaglia, quella della Bologna che si siede, sorseggia e si gode la balotta.
Le Scuderie si chiamano così perché, un tempo, lì ci stavano davvero le scuderie della famiglia Bentivoglio. Ora ci stanno studenti, computer, birrette e conversazioni infinite. In Piazza Verdi, nel cuore dell’universo fuorisede, puoi scegliere se stare dentro sui gradoni a studiare, socializzare o sbragarti con un libro in mano, oppure fuori a guardare la città che gira. Il bar è interno, la balotta è libera.
L’Osteria dell’Orsa è la scelta degli indecisi, degli affamati, degli stanchi e degli ispirati. Ci arrivi per una birra, finisci con un piatto di tagliatelle, un bicchiere di rosso e una discussione sulla musica italiana degli anni 2000. A volte si fa la fila, ma è parte del rito. Dentro si mescolano dialetti, accenti, risate e un’energia che sa di casa senza esserlo.
Poi c’è Al Ritrovo, che è praticamente casa. I tavolini sono basic, la gente anche di più (nel senso bello), e se ci vai una volta poi ci torni. Aperitivi con i piedi per terra, vino che scende bene e gruppetti che si formano a caso, solo perché lì succede sempre qualcosa di leggero.
E infine Fermento, l’ibrido perfetto tra birreria, balotta e punto di ritrovo per chi si è appena scrollato la giornata di dosso. Bottiglie belle, spine giuste e atmosfera da “ancora una e poi vado” (spoiler: non vai).

Scuderia Future Food Living Lab
Piazza Verdi 2, Bologna
Tel. 0516569619

Osteria dell'Orsa
Via Mentana 1/F, Bologna
051231576

Al Ritrovo
Via Centotrecento 1, Bologna
Tel. 3505362538

Fermento
Via Luigi Serra 11/C, Bologna
Tel. 051849 8636

Tra gli alberi e gli speaker

C’è chi va al parco per correre, chi per leggere e chi per fare stretching con YouTube nelle orecchie. Poi ci sono i veri cultori della balotta open air, quelli che lo zaino lo riempiono di birre, patatine e cassa bluetooth, e che hanno capito tutto della vita. A Bologna, i due santuari di questa filosofia si chiamano parco della Montagnola e Villa Angeletti, due parchi, due stili, stesso spirito: chill + social + freestyle.
La Montagnola è un universo a parte. Di giorno ti ci puoi trovare il mercatino, la vecchietta col cane e il tipo che suona l’hang; di sera, si trasforma in una piazza all’aperto dove sedersi sui gradoni, accendersi una sigaretta e finire a parlare di massimi sistemi o di playlist su Spotify. Il mood è quello da rave soft, inclusivo e randomico. Ci sono i giocolieri, i danzatori, gli skater, e sempre qualcuno con una bottiglia di vino che gira. Se Bologna fosse un film, il parco della Montagnola sarebbe la scena cult.
Villa Angeletti, invece, è la sorella pacata ma non per questo meno interessante. Lì la balotta prende il largo — letteralmente, visto che costeggia il Navile — e il tramonto si riflette sugli sguardi di chi ha appena finito una giornata di studio o lavoro. Il prato invita a stendersi, le panchine a confidarsi, le birre a moltiplicarsi. E quando parte la musica da uno speaker sperduto nell’erba, nasce la magia.
Due parchi, mille storie, una sola certezza: l’estate a Bologna non ha bisogno di locali, basta un cielo pulito e un gruppo di amici.

Parco della Montagnola
Via Irnerio 2, Bologna

Parco di Villa Angeletti
Via de' Carracci 65, Bologna

Dove la balotta è anche lotta

C’è una balotta che non sta solo sulle panchine o nei parchi, ma che vive, resiste e si organizza. È la balotta di chi fa dell’autogestione una bandiera e della partecipazione un’arte quotidiana. Se ti vibra qualcosa dentro quando senti parlare di assemblee, orti urbani, cineforum o concerti benefit, allora due nomi ti faranno brillare gli occhi: Vag61 e Làbas.
Vag61 è un pezzo di storia underground bolognese. Uno spazio libero, indipendente, pieno di significati e attività: presentazioni di libri, jam session, cene popolari, proiezioni di documentari e mercatini di autoproduzioni. È il posto dove la politica non è solo un concetto, ma una pratica collettiva, e dove tra una birra e una lasagna vegan ti ritrovi a parlare di Palestina, diritti LGBTQIA+ e lotta alla gentrificazione. Ma non pensare sia pesante: la vibe è calda, accogliente, bolognese fino al midollo, con tanto di murales e gente sorridente che ti fa sentire subito parte di qualcosa.
Làbas, nel cuore del centro, è un'altra galassia di resistenza creativa. Nato dall’occupazione dell’ex caserma Masini, oggi è un laboratorio politico e culturale che pulsa. Orti, cucine etniche, mercati contadini, eventi artistici, sound system, clubbing alternativo. Làbas è il posto dove puoi ballare sotto le stelle e allo stesso tempo informarti, discutere, crescere. E se ti chiedi che gusto ha la balotta con i valori, qui trovi la risposta.

Vag 61
Via Paolo Fabrri 110, Bologna

Labàs
Vicolo Bolognetti 2, Bologna

Street & Love

A Bologna non impari a palleggiare: ci nasci. È la Basket City per eccellenza, un titolo conquistato a suon di triple, derby infuocati e playground che sembrano usciti da un documentario della NBA. La città respira basket, dal parquet del PalaDozza fino ai campetti di quartiere dove si cresce a pane e pick and roll. Qui la balotta si fa con la palla a spicchi in mano, e i canestri sono altarini di culto metropolitano.
Ai Giardini Fava, per esempio, è tutta un’altra storia. Grazie ai mitici Regaz di Fava, questo campo è stato rimesso a nuovo con linee precise, ferri sganciabili e un’energia che ti travolge appena metti piede dentro. Il verde intorno è solo la cornice: qui si gioca sul serio, con le canotte NBA, le sfide 3vs3 e quella voglia di stare insieme che ha fatto innamorare pure Red Bull, che ci ha portato una tappa del suo tour.
Se cerchi atmosfera retrò e zero fronzoli, allora vai dritto al campetto di via Libia, zona Savena. Cemento vero, niente tiro dall’angolo, ma una storia lunga decenni fatta di schiene sudate, ferri tosti e muretti su cui sedersi tra un’azione e l’altra. Un campo per duri, quelli che non mollano nemmeno quando il sole spacca.
E poi c’è il playground “Fede” ai Giardini Nanetti, un campo bellissimo intitolato a Federico Dordei, piccolo grande regaz della Fortitudo scomparso troppo presto. È un luogo speciale, curato, con ottimi canestri, asfalto che tiene e quell’aura di rispetto che senti in ogni rimbalzo. Non è solo un campetto, è un abbraccio collettivo sotto il cielo di Bologna, dove ogni partita vale più del punteggio.

Giardino Graziella Fava
Via Milazzo 24, Bologna

Campo Savena
Via della Torretta 12, Bologna

Playground Fede
Giardini Nannetti, Bologna

Qui si torna bambini

A volte la balotta ha bisogno di un pizzico di competizione, ma senza esagerare: non serve il torneo ufficiale, basta un dado da lanciare, una carta da pescare o un amico da sfidare a Risiko fino alle tre di notte. Bologna ha capito il mood e risponde con una triade che fonde birra, giochi da tavolo e socialità pura: Kinotto, Tana dei Goblin e Gambit Ludo Pub.
Il Kinotto è il regno del dopo tutto. Dopo l’università, dopo il lavoro, dopo il calcetto: qui si viene a tirare il fiato, bere una birra e magari sfidarsi a Carcassonne. Si trova nell’area del Dopolavoro Ferroviario (Dlf) e già solo per quello meriterebbe una visita: fuori c’è un vagone ferroviario vero, parcheggiato lì come un monumento al chill. Ma la vera magia sta nei grandi tavoli all’aperto sempre pieni di ragazzi che ridono, giocano, brindano. Dentro puoi scegliere uno dei tantissimi giochi da tavolo e decidere se sederti dentro o portarlo fuori, sotto le luci estive, magari dopo una partita sui campi da calcetto o tennis lì accanto.
La Tana dei Goblin è l’altra tappa obbligata per i boardgame-addicted: qui si entra come clienti e si esce come membri onorari della comunità. Il personale ti spiega le regole, ti consiglia titoli e ti lancia nel multiverso ludico come un game master. Ideale per una serata diversa, che inizia soft e finisce a botte di Monopoly furioso o D&D improvvisato.
Infine c’è il Gambit Ludo Pub, dove il gioco si prende anche la scena estetica: scaffali pieni, tavoli larghi, atmosfera da nerd deluxe e birre selezionate per veri intenditori. Se sei tra quelli che non smettono di giocare neanche mentre brindano, qui sei nel posto giusto.

Kinotto Bar
Via Sebastiano Serlio 25
Tel. 0510226000

Tana dei Goblin
Via Cesare Battisti 3/A
Tel. 0512960019

Gambit Ludo Pub
Via San Vitale 60/B
Tel. 3513204891


In copertina: Kinotto Bar

  • TRIBÙ DELLA NOTTE
  • CONOSCERE E RIMORCHIARE

scritto da:

Lorenzo Trisolini

Classe ’94, curioso per natura e sempre con lo zaino pronto. Dopo una laurea a Bologna e un’esperienza in Australia, ci sono tornato sei anni dopo, scoprendo una città che sa sempre sorprendermi. Osservo, ascolto e racconto quello che vale la pena vivere

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