Un viaggio negli anni '50 per ripercorrere la storia di Teresa Manara

Viaggiare è un'arte, un'esperienza che trascende il semplice spostamento da un luogo all'altro. È un susseguirsi di emozioni, un dialogo silenzioso tra il cuore del viaggiatore e l'anima dei luoghi attraversati. Le stazioni, in particolare, sono luoghi carichi di promesse, di addii e di ritorni; sono crocevia di destini, dove i sogni prendono il volo e le storie si intrecciano.
E così, nel contesto del Museo Ferroviario di Lecce, la stazione diventa non solo una porta verso nuove avventure, ma anche il simbolo del viaggio intrapreso da Teresa Manara, figura emblematica che ha ispirato la storia della cantina. Un viaggio che, come ogni grande avventura, è intriso di passioni, di scoperte e di ricordi indimenticabili.
E proprio come una stazione che vede l'arrivo e la partenza di innumerevoli treni, la famiglia Cantele ha svelato un viaggio gustativo e sensoriale che ha abbracciato l'essenza degli anni '50, attraverso la presentazione del suo nuovo vino.

 L'ambiente: Una Retrospettiva degli Anni '50

Il Museo Ferroviario, con le sue locomotive d'epoca e l'atmosfera intrisa di storia, ha fornito la cornice perfetta per un evento che ha voluto rivivere il passato. Gli ospiti sono stati accolti da attori vestiti con abiti tipici degli anni '50 e musiche di quella decade a fare da sottofondo. Ogni angolo del museo era adornato con dettagli evocativi che hanno dato vita a un'atmosfera che ha immediatamente trasportato i presenti indietro nel tempo.

 

Il Viaggio di Teresa Manara

Ed è in un vagone che il racconto diventa emozione tangibile, grazie a Silvio Bursomanno che ha saputo rendere in video le parole scritte da Luisa Ruggio nel romanzo “Teresa Manara”.
Da Imola, dove le stagioni si dipingono di toni diversi, Teresa si mise in cammino verso il caldo abbraccio del Salento, guidata dal desiderio di riunirsi con il suo amato Gianni. Con ogni passo, con ogni stazione, Teresa lasciava dietro di sé frammenti di una vita e si avvicinava a una nuova realtà, un nuovo inizio. Il Salento, con le sue terre bagnate dal sole e i suoi vigneti rigogliosi, la accolse a braccia aperte. E proprio in quel territorio, dalle radici profonde e dalla tradizione secolare, nasceva il Primitivo, un vino che racconta la passione, l'amore e l'ardore del Sud.

La nuova creazione: Teresa Manara Primitivo Igt Salento

Da oltre trent’anni, la Casa vinicola Cantele ha tessuto un racconto profondo e avvincente attorno al Primitivo, quel vitigno emblematico che ha elevato la Puglia a riconoscimento internazionale. Ma la sua narrazione non è monolitica; piuttosto, è una sinfonia di toni e sfumature. Alcune espressioni del Primitivo evocano note fresche, floreali e speziate, mentre altre rivelano un carattere più corposo, avvolgente, e a momenti persino austero. Questa celebrazione e valorizzazione del Primitivo autoctono, con uve primariamente coltivate tra le affascinanti terre del Salento, culmina in una creazione che rappresenta l'apice dell'equilibrio e dell'eleganza: il Teresa Manara Primitivo IGT Salento. In questo vino, la dolcezza del frutto si fonde perfettamente con le tonalità speziate, creando un'armonia che incanta il palato.

E poi ancora… Salice Salentino Doc Riserva

Ancorata nel cuore del territorio che è la patria del Negroamaro, la cantina e i vigneti di Cantele sorgono in una posizione privilegiata, perfettamente equidistante tra le acque dello Ionio e dell'Adriatico. Queste terre, con i loro terreni calcareo-argillosi, offrono una base fertile e caratteristica per la coltivazione. E mentre l'eleganza ha sempre definito le annate migliori del Teresa Manara Negroamaro IGT Salento, a partire dall'annata 2020, questo nobile vino ha guadagnato un nuovo prestigioso riconoscimento, elevandosi a Salice Salentino Doc Riserva. Una testimonianza del continuo impegno di questa storica aziensa nell'arte vinicola e della sua dedizione alla celebrazione dei tesori enologici del Salento.

Degustazione con i sommelier di Ais Lecce

È stato compito dei sommelier presenti tra i binari, quello di guidare gli ospiti attraverso la degustazione delle nuove etichette, descrivendo note aromatiche e sapori, raccontando si come ogni sorso fosse un viaggio a se stante, un’esperienza che riportava alla terre, ai vigneti e alle tradizioni.

La Magia di Improvvisart e la musica dal vivo

Durante il corso della serata, il racconto del viaggio di Teresa è stato ulteriormente arricchito dalla magia teatrale di Improvvisart (con la regia di Fabio Musci) e dalla musica dal vivo di Gambling Band.
La loro performance ha dato vita alle parole, rendendo tangibile l'emozione del viaggio, i sacrifici e le speranze. Con abilità e sensibilità, hanno trasportato gli ospiti attraverso il tempo e lo spazio, facendo rivivere le sensazioni e le emozioni di quel tempo con serietà e grande estro creativo. 
Un sentito ringraziamento va fatto anche a Flavia Robbe, nota e talentuosa wedding-event planner leccese, come sempre preziosa per la buona riuscita di un evento di tale portata, al maestro Marco Rollo per il tappeto sonoro e i sintetizzatori, a Lilian Costumi per i bellissimi abiti d'epoca e al Polo bibliomuseale di Lecce per gli oggetti di scena. 
 

Il passato per guardare al futuro

La scelta di Cantele di legare la presentazione della nuova etichetta alla figura di Teresa Manara e degli anni ’50 ha sottolineato l’importanza delle radici e della tradizione. La storia di questa straordinaria donna non era solo un aneddoto, ma un monito sulla necessità di guardare al passato per trarre ispirazione e continuare a innovare.
L’eredità di Teresa Manara vive nel cuore e nell’anima di ogni bottiglia prodotta e, grazie ad eventi come questo, la sua storia continuerà a ispirare ed a emozionare le future generazioni di amanti del vino.


Foto a cura di Francesco Sciolti

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