L'inaugurazione in centro storico, con uno sguardo verso l'estero

Di tante eccellenze culinarie che affondano le radici nella tradizione trevigiana, il tiramisù è senza dubbio la più celebre al mondo. Raffinato gioiello di scuola dolciaria, da oggi vede un nuovo portabandiera in città: il Trevissù.

Nato dall’esperienza secolare dell’Antica Pasticceria Nascimben, il Trevissù si propone come una boutique d’alta pasticceria italiana, ma soprattutto come il capostipite di una famiglia di locali destinati ad esportare il dolce cittadino con il marchio “Trevissù”. Un prodotto pregiato, speranzoso di rendere onore all’autenticità del tiramisù trevigiano, che in diversi mercati viene spesso mortificata con pallide imitazioni e insipidi surrogati.

L’inaugurazione di sabato 20 dicembre ha visto un’ampia partecipazione di pubblico, fra cui il sindaco Manildo e l’onorevole Vignera. In una Piazzetta della Torre gremìta di buongustai, di golosi ma anche di semplici innamorati della città (giustamente gioiosi all’apertura di un locale che esalta la cultura trevigiana), il Trevissù ha aperto i battenti presentando ben 3 varianti: accanto all’originale ricetta del ‘900, eccone una rivisitazione “forte” a base di rum, e soprattutto una moderna declinazione vegan. Per non lasciare a bocca asciutta chi preferisce evitare i derivati animali.

“Il momento è difficile per tutti, ma noi crediamo nell’eccellenza che può offrire la tradizione, alla città di Treviso come ai mercati esteri”: questo l’auspicio dei soci Alberto Nascimben e Luigi La Sala. Due giovani menti che, per dare i natali al Trevissù, hanno preso le rispettive competenze e le stanno provando ad amalgamare, all’insegna di una scommessa tutta trevigiana. Un po’ come chi, nel tentativo di mescolare crema di mascarpone con savoiardi al caffè, creò il dolce più buono del mondo.

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