Scrivere di Calasol non è semplice. Perché Calasol non si visita, si vive. Calasol è l’eco di un tramonto su un mare di piatti raccontati, di salsedine e di scelte sostenibili. È una cucina che nasce dal territorio, ma che viaggia, si evolve e sorprende. È quel posto dove puoi tornare ogni domenica senza mai mangiare due volte la stessa cosa. E soprattutto, è il sogno diventato realtà di un gruppo di giovani imprenditori che, con passione e visione, hanno trasformato un angolo litorale romano in una delle esperienze gastronomiche più autentiche della costa.

Un luogo che racconta d'amore e di mare

CalaSol si affaccia sul mare con l’atteggiamento umile e fiero di chi sa di avere tra le mani qualcosa di prezioso. È una cala, appunto: una piccola baia raccolta, intima, protetta da scogli posizionati ad arte che rendono il tramonto qui un evento da condividere. Quel momento in cui il sole si spegne piano sul Tirreno, mentre il profumo del pesce sulla griglia si mescola con la salsedine, è già di per sé un antipasto emozionale.

Il nome non è un caso: Calasol è un omaggio alla luce, al paesaggio, al senso di riparo e scoperta che si prova una volta varcata la soglia. E oggi quel nome è diventato un punto di riferimento non solo per l’aperitivo (che a Fregene è quasi una religione), ma anche e soprattutto per il pranzo e la cena.

L’idea di Calasol: dare anima al pesce

Gli imprenditori che gestiscono il CalaSol lo dicono senza giri di parole: “Noi vogliamo far sognare a tavola, ma con i piedi nella sabbia e il cuore nella tradizione”. Calasol non è solo estetica o location (per quanto spettacolare), ma soprattutto materia prima, tecnica e visione gastronomica. E per raccontare davvero questa identità, bisogna entrare nella cucina.
Là, dove il mare viene “cucinato”, troviamo Antonio, mente del progetto culinario, che insieme allo chef lavora su un’idea chiara: rinnovare la cucina di pesce romana. Il menù è un equilibrio tra comfort food e sperimentazione. Si parte dalla tradizione dei piatti di mare del litorale romano – lo spaghetto alle vongole, il calamaro ripieno, la frittura di moscardini – per poi virare verso proposte più contemporanee, ispirate a influenze mediterranee e orientali.


Ogni piatto a CalaSol è come un’onda: può cullarti dolcemente nella nostalgia dei sapori di sempre, oppure travolgerti con un guizzo inaspettato. C’è la panzanella con crudo di spigola, fresca e bilanciata, che prende un piatto popolare e lo trasforma in un’esplosione di eleganza.

C’è il salmone in stile tataki con gocce di salsa teriyaki e sale maldon, croccante fuori e morbido dentro. Un abbraccio tra Tokyo e il Tirreno. Poi c’è il raviolo fatto in casa con burrata e tartare di gambero rosa, mantecato con una bisque da mille e una notte. Un piccolo capolavoro che racchiude mare, passione per la cucina e tendenze moderne. 


Il menù è una scoperta continua e stupisce ancora. Per esempio, puoi trovare un taco di riso fritto con tartare di salmone, stracciatella e tartufo nero. Un azzardo riuscito che unisce oriente, Sud Italia e quel pizzico di lusso non ostentato che fa la differenza.

Il cuore del menù: l’antipasto misto Calasol

Il manifesto della filosofia CalaSol è forse l’antipasto misto: cinque piatti, cinque suggestioni, da condividere, da mettere in mezzo al tavolo, come si faceva nelle domeniche in famiglia. A 25 euro, è una porta d’ingresso democratica in un mondo gastronomico curato e preciso. In tempi in cui la pesca e l’ecosistema marino sono al centro del dibattito, Calasol sceglie con coscienza: niente vongole congelate, ad esempio. Meglio rinunciare a un piatto che snaturarlo. E così spazio al lupino gigante, più sostenibile ma altrettanto gustoso, e ai fornitori locali come Paparella, Luxittica e Tigurban, il top per il pesce fresco su piazza romana. È una scelta coraggiosa, quella di dire no a certi ingredienti per tutelare l’identità del piatto, ma è proprio questa coerenza che rende Calasol un progetto innovativo. 

Un locale, tre momenti: pranzo, aperitivo, cena

Calasol non è solo ristorante. È una giornata intera sulla sabbia. Dal pranzo in riva al mare, con piatti leggeri e cocktail fruttati, fino all’aperitivo musicale del tardo pomeriggio con dj sete un tramonto mozzafiato. Un locale accogliente per tutti che si prende cura delle persone. La forza sta nel sapere cambiare volto senza perdere identità: un po’ come il mare, che resta mare anche quando cambia luce, forma, colore.


La visione dei gestori del Calasol è chiaro: “Ogni locale che apriamo è un nuovo punto di partenza, mai un traguardo. CalaSol non è il punto d'arrivo del nostro percorso, ma l’inizio di una visione che mette insieme imprenditoria giovane, sostenibilità e qualità. Non è solo un posto dove si mangia bene. È un luogo dove le persone si fermano, si riconnettono, si emozionano. Dove il pesce è racconto, viaggio, scelta consapevole". 

Si scrive Calasol, si legge Fregene

Non è facile trovare un luogo e riesca a far convivere l’autenticità del mare con l’ambizione della ristorazione moderna. Calasol è la risposta più moderna e autentica di una Fregene che vuole ancora dire la sua. La perla del Tirreno ha ancora storie da raccontare e quella del Calasol è una di queste. Perché qui la tradizione non è un freno, ma una rampa di lancio. E, soprattutto, perché Calasol ti lascia la voglia di tornare prima ancora di andare via. A Fregene, Calasol è il ristorante che aspettavamo. E forse, senza saperlo, è anche quello che ci ha rapito il cuore come non accadeva da tempo. 

CalaSol Fregene
Via Gioiosa Marea, Lungomare di Levante - Fregene (RM)
Telefono: 0686357234


(foto: gentile concessione Calasol) 

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