La qualità paga. Potrebbe essere questo il payoff di El Bacaro, osteria e ristorantino di Mirano che attira clienti da Venezia, Mestre, Padova e oltre. Ma la qualità da sola non fa un ristorante, o meglio, non fa un "nome" destinato a restare nella storia dell'aperitivo miranese.

El Bacaro è gestito da Lucio e Silvia da più di 25 anni e non c'è persona in paese che non entri dalla sua porta salutandoli per nome, e viceversa. Per lasciare un segno ci vogliono attenzione al prodotto, alla clientela e una buona dose di carisma. A El Bacaro non manca nulla. Quando poi si è precursori di qualcosa, i meriti vanno riconosciuti. Lucio ci racconta che "El bacaro è stato il precursore dei vini in bottiglia e degli spumanti, metodo classico e champagne, serviti con i calici adeguati al vino prescelto."

Atmosfere da bacaro, con gli spazi di un ristorante

Il primo impatto è importante. Per questo Lucio e Silvia hanno rifatto pavimenti e bancone da pochi mesi. L'atmosfera è proprio quella del bacaro veneziano: profumo di cicchetti appena fatti, legno caldo, soffitto travato e pareti di mattoni facciavista, sfondo perfetto per la collezione vinicola di Lucio. A differenza dei bacari tout court i coperti sono poco più di 40, un chiaro e lieto segnale che “qui si mangia, eccome!”. Qualche tocco rustico fa presagire il tenore della cucina come paioli in rame e la vetrina dei cicchetti, come quelle di una volta...

L'aperitivo, due volte al giorno

E sono proprio i cicchetti veneziani ad accogliere i primi avventori della giornata, perché a Mirano ci sono ancora dei posti dove si beve l'ombra prima di pranzo, con il cicchetto. La vetrina lascia poco all'immaginazione: musetto con la polenta, nervetti con la cipolla, le immancabili polpette, i crostini con il baccalà mantecato, le sarde in saor e altre sorprese stagionali. Tutto preparato fresco e come tradizione comanda. Il profumo non mente, qui la cicchettata profuma di laguna.

Al bancone si ordinano l'ombra della casa e il vino al calice. Alla mescita ci sono sempre bollicine metodo classico, Franciacorta, bianchi fermi e rossi, soprattutto del Nordest. Lucio ci racconta che non sono in molti a chiedere lo spritz: qui si viene per il vino.
L'appuntamento fisso con l'aperitivo è prima di pranzo e prima di cena, fino alle ventuno. Dopo di che: si apre il sipario sul ristorante. 

La cucina veneta e il vino a vista

La cantina di El Bacaro è praticamente tutta a vista, distribuita nelle scaffalature in legno tra la sala principale e la seconda sala, più intima. Le etichette sono lievitate negli anni, cresciute con la stessa cura e attenzione con la quale il fornaio lascia riposare l'impasto per ottenere la miglior pagnotta.

Così Lucio ha fatto con la sua cantina, passando da poco più di 10 referenze iniziali alle quasi 400 odierne. Eccellenze da tutta Italia, partendo da Veneto e Friuli e continuando con Trentino, Alto Adige, Piemonte, Toscana e finendo in Francia, per lo champagne. Se il vino non è il tuo forte, ci sono le birre artigianali Morgana e Follina.

La cucina di El Bacaro è tradizionale, veneta e creata a partire da materie prime stagionali e scelte con cura. Il pesce arriva fresco soprattutto da Venezia e Chioggia, e il baccalà è quello dell'azienda Tagliapietra. Zuppa di pesce, zuppa di fagioli, il miglior pesce del giorno servito con verdure di stagione, baccalà alla vicentina, seppie in nero con polenta, branzino al forno, frittura di pesce croccantissima, capesante e "capelonghe"... fino ad arrivare ai due cavalli di battaglia: gli spaghetti con le vongole e il baccalà mantecato. C'è anche la Catalana di pesce, un grande piatto festoso che a El Bacaro va forte.

Sui dolci non si scivola

Se la prima impressione è importante, l'ultima lo è anche di più. Da El Bacaro si esce con il dolce in bocca (e un gran sorriso) perché i dessert sono tutti fatti in casa. Immancabili il tiramisù e la meringata in estate. Unica eccezione, ma meritata, i biscotti di Palmisano con il "vin dolse".

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