Nel cuore di un quartiere vivace come San Lorenzo, abbiamo conosciuto da vicino la storia di Saporito. Ristorante, pizzeria con delle vere "chicche" anche durante l'aperitivo. Un locale che è in grado - al contempo - di accogliere chiunque, offrendo un menù variegato che incontra il favore di tutti, ma anche che sa differenziarsi. Grazie a un forno a legna che arriva direttamente da Napoli, e dunque anche alla pizza napoletana, leggera e altamente digeribile. Poi c'è la cucina, della tradizione ma strizzando l'occhio a un pizzico d'innovazione. Una location ampissima, con tre sale interne (una ad hoc per eventi privati di ogni tipo) e un cortile esterno utilizzando tutto l'anno, anche in inverno con l'aiuto di copertura e funghi per il riscaldamento. 

Un locale aperto nell'immediato post-Covid, una sfida portata avanti con tenacia da un'intera famiglia, ma risultata assolutamente vincente. Saporito è ora un ristorante conosciuto, dall'identità ben definitiva e che ogni giorno, a maggior ragione durante il weekend, fa il pienone.

Di questo e molto altro abbiamo parlato col titolare, MarcoRaccontaci quando e com'è nato Saporito? Si tratta di un'attività di famiglia...

 
"Saporito è nato il 2 giugno del 2021. Le mura del locale sono da sempre di proprietà della mia famiglia, però qui la parte food non s'era mai fatta. In passato era stata caserma dei carabinieri, deposito meccanico di autobus, negozio d automazione di impianti, galleria d'arte. Abbiamo deciso di intraprendere quest'avventura: subito dopo il Covid il momento non era sicuramente dei migliori, però dall'altra parte c'ha dato il tempo di capire quello che serviva al locale, ciò che non conoscevamo. Ci ha dato anche il tempo di sbagliare e di comprendere dove migliorare. E poi i risultati sono arrivati".

Quale pensi sia il punto di forza di Saporito?

"Senz'altro il cortile esterno che, sempre un passo alla volta, abbiamo migliorato anche a livello estetico. È uno dei pochissimi locali a San Lorenzo che ha un suo spazio privato all'aperto. Tutto l'anno. In inverno viene chiuso e mettiamo funghi per mantenere l'ambiente caldo. Poi abbiamo tre sale interne, il forno a legna costruito da un'artista di Napoli, la cucina a vista. Questo cortile permette l'accesso anche a persone che hanno difficoltà motorie".


"Soprattutto ci dà grande visibilità: in fase di valutare avevamo tralasciato, forse, un aspetto che ormai caratterizza questo quartiere, il turismo. Durante la settimana, soprattutto nella fascia serale, il 50% della clientela è fatta da turisti. Nel weekend ci vengono a trovare tanti romani, soprattutto anche da altri quartieri. Significa che il passaparola ha funzionato, che chi è venuto è stato bene e ne ha parlato con gli amici".

Per quanto riguarda l'offerta gastronomica?

"La pizza è quella napoletana. È stata una scommessa iniziale, ma poi è piaciuta molto. È stato anche un modo per distinguersi dalla concorrenza. È una pizza leggera, super digeribile, lievitazione con più di 48 ore. Poi c'è l'aperitivo, per cui abbiamo diverse formule: la classica, con fritti e bruschette. Oppure, con la mini-pizza, altrimenti quello che va per la maggiore è composto da tagliere e focaccia. Per quanto riguarda l'offerta della cucina, ci siamo focalizzati molto sui primi romani, abbiamo ricevuto ottimi riscontri. Dopo neanche un anno dall'apertura siamo stati inseriti da un importante magazine nella Top 10 delle carbonare di Roma. È stato totalmente inaspettato, è stata una bellissima pubblicità". 


"Poi sono presenti altri piatti della tradizione romana, ma anche rivisitazioni per non improntare troppo il menù sulla tradizione. Qui viene chiunque: dalla coppia di signori anziani alla doppietta di fidanzatini in pausa pranzo, la cena aziendale, giovani, adulti. Chi viene per un aperitivo e rimane un po' al computer. Insomma, di tutto. Questo è un nostro punto di forza, che ci permette di lavorare tutti i giorni della settimana. Riusciamo a soddisfare le esigenze di diverse tipologie di persone". 

Proponete dei menù ad hoc anche per la pausa pranzo?

"Da settembre a giugno apriamo alle 12.00 e chiudiamo alle 23.00. Partiamo dal pranzo, in cui ci sono sia delle offerte più economiche e veloci a livello di servizio, sia la possibilità di mangiare alla carta. Sabato e domenica solo aperitivo e cena, invece. Per il periodo estivo, facciamo sempre 7 su 7 ma solo aperitivo e cena. Se qualcuno vuol venire a mangiarsi una tagliata, una pizza o un primo, può farlo sempre a partire dal momento in cui apriamo, anche se magari quello è lo slot dedicato all'aperitivo". 


Come si compone lo staff di Saporito?

"Lo staff è giovanissimo. Abbiamo i nostri cuochi Giulia e Stefano, che hanno già tanta esperienza nel settore. Sono bravi, e soprattutto hanno sempre grande fermezza e lucidità durante il servizio. Mia madre è una figura di riferimento all'interno del locale. C'è sempre a pranzo, e comunque ci consultiamo sempre prima di prendere qualsiasi decisione. C'è anche mio padre, ma lui si occupa di tutto ciò che riguarda l'estetica del locale, la manutenzione. Queste bellissime cose che vedi intorno sono tutte merito suo. I miei genitori vengono da tutt'altro, anche per loro è stata un po' la prima volta: mia madre veniva dal mondo bar, gelateria. Mio padre proprio tutt'altro. Io, invece, quando ho iniziato qui stavo terminando l'università. È un locale a gestione familiare, ma più in generale ci sentiamo una vera famiglia con tutti coloro che lavorano qui". 


Come si pone questo locale all'interno di un quartiere che è già super ricco dal punto di vista della ristorazione?

"Sicuramente come un locale diverso, che si è auto-selezionato. Accoglie chiunque, riesce a soddisfare le esigenze di tutti, ma negli anni ha selezionato la propria clientela. Si è letto tante volte di San Lorenzo come di un quartiere in cui era presente degrado, confusione, maleducazione. Noi qui non abbiamo mai avuto alcun problema. Tenendo un locale curato, con uno staff preciso e giovane, tende magari a non attrarre un determinato tipo di clientela. È entrato in punta di piede ma ora ha una posizione ben definita, ci conoscono tutti all'interno del quartiere. Sicuramente c'è ancora tanto da migliorare, però secondo me in così poco tempo abbiamo fatto un ottimo lavoro. Ce l'abbiamo messa tutta". 

Cosa ti piace di più del tuo ruolo?

"Credo l'essere una figura di riferimento, sia per lo staff che per la clientela. Un punto di collegamento. È faticoso, perché siamo tanti, però mi piace molto".

Se volessi descrivere a una persona che non è mai venuta da Saporito l'atmosfera che si respira, che parole utilizzeresti?

"Un ambiente accogliente, familiare in cui si trova tanta passione per quello che si sta facendo. Informale, sicuramente. Un ambiente in cui passare diversi tipo di serata". 


Il piatto che va per la maggiore? 

"La carbonara è sicuramente quello che sta in pole-position. E poi la pizza, soprattutto la Mortadella e la Clamorosa, con provola, salsiccia fresca e patate lesse. Sono sceltissimi anche i nostri fritti, così come i dolci, entrambi di nostra produzione". 

Futuro?

"Spero che il clima che si respiri sia lo stesso, che questo sia un locale in grado di 'andare da solo', che la clientela sia ancora la stessa. Come oggi ritrovo le stesse persone che venivano un anno fa. Noi ci continueremo ad aggiornare, proponendo piatti di qualità ma anche innovativi". 

Saporito Ristorante Pizzeria 
Via Tiburtina, 141 - Roma
Tel. 0645675240

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