Per via del nostro lavoro siamo soliti parlare con ristoratori e ristoratrici ogni giorno, anche più volte al giorno. “È un duro lavoro ma qualcuno lo deve pur fare” ci diciamo incontrandoci tra una call e l’altra in pausa caffè ma c’è una cosa che non smetterà mai di sorprenderci: riuscire a sorprenderci, ancora, di fronte alla passione altrui. 

Quello che per molti è il sogno di vita, per noi è infatti un lavoro: raccontiamo le storie e le esperienze cercando di farlo sempre al meglio delle nostre possibilità certo, ma restandone fuori come spettatori di uno spettacolo che non ci appartiene. Ne restiamo fuori perché è giusto così, qualcuno direbbe anche che è più professionale così, ma lo facciamo soprattutto per necessità altrimenti sai emozioni che dovremmo viverci, ogni giorno? 

E poi però ogni tanto capita l’impossibile, capita di trovarti davanti un trentenne con lo sguardo deciso e la voglia ma anche la competenza per sognare in grande e t’immergi più di quanto dovresti nel suo vissuto e nelle pieghe della sua vita che quasi fai un po’ tue tanto da ritrovarti, due ore dopo e mano sporca di Bic nera, a fare il tifo per lui. Ecco, quel “lui” si chiama Dmitri Jechiu ed è il titolare del nuovo Ristorante Poesia aperto da luglio in Piazza Repubblica ad Abano Terme. Questo il racconto, il suo. 

Dmitri, da dove iniziamo? Dalla tua giovane età, dalla tua determinazione o dal tuo nuovo e bellissimo ristorante? 


Iniziamo con il dire che in questo viaggio che è poi anche la mia vita non sono solo ma sono accompagnato e sostenuto dalla mia fidanzata Jaqueline (anche se dovrei dire futura moglie) e madre dei miei figli. Questo ristorante è un progetto di famiglia, è un po’ quella scommessa che si faceva negli anni Sessanta quando tutti contribuivano ad un sogno e lo portavano avanti con dedizione, amore e rispetto. Abbiamo messo qui dentro non solo il nostro futuro ma anche tutto il nostro passato perché è il risultato di ciò che siamo come famiglia, come singoli e come professionisti. Jacqueline non è fisicamente al locale perché ha anche un altra professione da gestire, ma siamo qui insieme, ogni giorno, tutto qui lo abbiamo creato noi. 

Un inizio che mette i puntini sulle “i” il tuo!


Assolutamente sì, ho sognato e immaginato questo locale con tutte le mie forze e l’ho costruito proprio come lo avrei voluto, come cliente certo e come imprenditore poi, l’ho costruito io, spesso letteralmente anche. Sai, non nasco imprenditore e ho pur sempre l’età che ho (lui e Jacqueline sono entrambi molto giovani e poco più che trentenni) quindi ogni giorno mi pongo verso le sfide con uno sguardo combattivo certo, ma con la voglia di imparare sempre qualcosa e per il momento sento di essermela cavata molto bene. Abbiamo aperto a luglio e devo dire che non credevo avrei avuto modo di farmi conoscere così in fretta da così tante persone che già scelgono di tornare da noi perché felici dell’esperienza vissuta. Sono molto felice e sono molto grato e soddisfatto, ma la strada è lunghissima e in salita, non voglio nasconderlo a me stesso. Siamo solo al 20% del nostro potenziale. 

Non nasci imprenditore, però la cucina la conosci bene. È corretto? 


Certo, la cucina la conosco come le mie tasche ormai. Ho studiato all’Alberghiero qui al Pietro d’Abano dove sono cresciuto come uomo e come professionista e sempre qui ad Abano ho mosso i miei primi passi all’interno d’importanti cucine, fino a maturare il desiderio di fare qualcosa di mio. Un giorno - lo ricorderò per sempre - mi sono reso conto di essere pronto, di poter provare a spiccare il volo facendo qualcosa di nuovo e di diverso, quel giorno mi sono licenziato e ho iniziato a lavorare per questo locale. 

Oggi non sei in cucina ma hai scelto di stare in sala a fare l’oste - così vuoi essere chiamato - ma so che un piatto del menù racconta la tua storia, vuoi raccontarcelo? 


Sì ma ti avviso: è l’unico spoiler del menù che faccio, il resto bisogna venirselo a scoprire. È un piatto che si chiama “Dove tutto ebbe inizio” ed è un piatto che ha molto a che fare con quel giorno che “ricorderò per sempre” di cui parlavo prima. È una linguina con gamberi, arancia e pomodorini, una piatto molto semplice all’apparenza che mi ha stravolto la vita e che spero possa mostrare cosa facciamo qui: partiamo da poche piccole certezze e creiamo sogni. 

Il tuo è sicuramente un locale molto elegante e raffinato, però tu vuoi farti chiamare “oste” e la sensazione è che qui tutto tu voglia, tranne che mostrarti come un posto “per pochi”. 


Credo fortemente nel potere che il cibo ha di creare legami, connettere persone e unire storie. Il ristorante è un mezzo per fare tutto questo, il tavolo è lo strumento attraverso cui noi diamo l’occasione alle persone di parlare, parlare e parlare ancora, di cibo, vita o amore. Credo sia il valore più grande che possiamo offrire, quello di un tempo di qualità da passare con coloro che amiamo, e tutto ciò che posso fare è renderlo più all’altezza possibile. Da qui la scelta di un arredo semplice ma elegante, del bianco e del vetro ma anche della semplicità che metto io e tutto il mio staff nelle grandi o piccole cose. Questo è un salotto, il salotto di casa mia, dove chiunque è invitato a sedersi. 

Ristorante Poesia
Piazza Repubblica, 9 - Abano Terme (PD) 
Tel. 0499563408

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