Certe storie iniziano in silenzio. Nascono tra un’idea e un’intuizione. Crescono nell’ombra, prima di esplodere sotto i riflettori. Quella di The Gipsy Bar, nel cuore pulsante di Roma, è una di queste. Un luogo che non è solo un locale. È una dichiarazione d’intenti. Un manifesto di stile. Un viaggio sensoriale che unisce Oriente e Occidente con l’eleganza di chi ha inseguito un sogno e l'ha realizzato. Nel 2019, quando la guida Blueblazer lo premiava come rivelazione dell’anno, molti ancora non avevano capito fino in fondo la portata di quel progetto. All’apparenza, un cocktail bar che proponeva sushi. In realtà, un laboratorio di emozioni alcoliche e di morsi che profumano di Sol Levante. Una fusione che oggi risulta quasi mainstream, ma che qualche anno fa era quasi rivoluzionaria. 

Un’idea controcorrente che ha riscritto le regole

Emanuele Giordani è il fondatore del The Gipsy Bar e della sua versione itinerante, un corner di mixology e sushi fusion. Fin da piccolo, ha sempre avuto la tendenza a muoversi in controtendenza. Quando tutti rincorrevano la purezza dell’aperitivo all’italiana, lui guardava al mondo, studiava i movimenti internazionali e ascoltava la città. Sentiva che Roma aveva bisogno di qualcosa di diverso. Qualcosa che lasciasse il segno. Da qui nasce l’idea di unire due mondi apparentemente inconciliabili. La precisione e l'estetica rigorosa del sushi giapponese e l'insostenibile leggerezza della mixology. Un’unione che poteva sembrare azzardata, ma che nel tempo si è rivelata vincente. E soprattutto, coerente. Perché The Gipsy Bar non è mai stato un locale che segue la moda. È sempre stato un locale che la anticipa.

Dal Pigneto con furore

Siamo in zona Pigneto, il nuovo quartiere del gusto di Roma. Basta varcare la soglia per trovarsi in un’altra dimensione. Le luci sono soffuse. Gli arredi vibrano di suggestioni e di rimandi alla Francia dei primi del Novecento. Ogni dettaglio è curato con maniacale precisione. Qui nulla è lasciato al caso. Ogni piatto è pensato per dialogare con un cocktail. E viceversa.
Il concetto stesso di abbinamento viene riscritto. Non si tratta più di accompagnare un piatto con un drink. Si tratta di costruire una narrazione di gusto in cui ogni elemento ha un ruolo preciso. E la cosa sorprendente è che funziona in maniera sublime. Il sushi fusion diventa un’esperienza multisensoriale. Le texture cambiano, i colori sorprendono, i sapori spiazzano. Ma è al bancone che si compie la magia.

Mixology come atto d’amore

Dietro ogni cocktail c’è una storia. Ma soprattutto, c’è un gesto. Preciso. Misurato. Quasi rituale. Il bancone, manco a farlo apposta, è realmente un palco dove Emanuele sale e si esibisce. The Gipsy Bar ha trasformato l’arte della mixology in una vera forma di racconto.
Non è un caso se The Gipsy Bar è entrato nelle classifiche più prestigiose del settore e non solo per i suoi cocktail, ma anche per una filosofia ben precisa: la capacità di sperimentare e di alzare l'asticella del gusto verso profumi e sapori sempre nuovi. Chi frequenta The Gipsy Bar lo fa per scelta e mai per caso. Qui non si viene solo per bere, ma si viene per stare bene e per sentirsi parte di qualcosa. Tutto è pensato per creare un legame autentico tra chi serve e chi si siede.

I have a drink

18 cocktail, 18 sogni, 18 creazioni firmate Emanuele Giordani. Per raccontarle nel dettaglio, bisognerebbe scrivere un articolo di linghezza biblica. Per brevità, vi condurrò io all'interno del palato mentale di Emanuele Giordani. Partiamo dal Gipsy Sour: gin al pepe rosa, elisir di sambuco, cacao white & cassis home made, succo di limone, sciroppo di arance speziato home made e albume pastorizzato. Se il nettare degli dèi avesse un sapore, avrebbe questo.

Passiamo al Monet's Garden: elisir cardamomo & menta home made, liquore Strega, sciroppo di Passion Fruit, succo di limone ed estratto di cetriolo. Un omaggio velato alla meravigliosità della natura immortalata dal pittore francese.

Per i più temerari, Emanuele ha pensato a un viaggio per le vie del mondo. Ecco il Gitanas: mezcal, tequila infuso al Tamarindo home made, vermouth rosso, orange bitter. Sapori che si incontrano, sapori che si amano. E poi ci sono gli amanti del té alla pesca. Sì, Emanuele ha pensato anche a loro con il drink Lipton Ice Tea...Fenòmenale. Dan Peterson ne sarebbe stato orgoglioso. Rum mix, brandy, oleo saccharum di Limone, tè alla pesca. Si vola. 

Ultimi due drink, due special che esaltano le doti artistiche di Emanuele. Partiamo col My-Geisha: gin Hendricks, lillet blanc, absinthe, sciroppo di karkadè home made e succo di lime. Un'esplosione di freschezza che ti lascia un palato morbido e delicato. Ultimo, ma non per importanza, il Milky butterfly: rum mix, arancia, limone, tè al miele & albicocca, liquore alla banana e lattosio. Si scrive mixologia, si legge magia. 

Un’ode nomade ai sapori del mondo

The Gipsy Bar è un’esperienza multisensoriale, una carovana di sapori che sfida i confini della cucina tradizionale per abbracciare, con rispetto e audacia, le culture del mondo. Il viaggio inizia con un tocco di poesia gastronomica: le madeleine di riso, piccoli scrigni creati con tecnica e cuore. Per chi cerca una spinta più decisa, la madeleine di manzo speziata è un colpo da maestro: olive taggiasche, capperi, sriracha, thai ed erba cipollina si inseguono in un vortice Mediterraneo-Thai, mentre quella di mortadella IGP con pistacchio è un omaggio all’eleganza decadente dell’Emilia.

Il crescendo si manifesta con due autentici fuochi d’artificio: la tempura di gamberi Black Tiger, 4 bocconi dorati serviti con una maionese esotica e zeste di limone che accarezzano e sorprendono e i sublimi takoyaki del Pigneto, polpettine di polpo che omaggiano Osaka con un’irriverente pioggia di cacio e pepe romano. Fusione? No. Alchimia.

Le tartare gitane: crude e seducenti

La tartare qui non è mai banale. Ogni variante è un racconto: la Satchmo è una poesia di tonno fresco, avocado, citronette di yuzo, pane carasau, mix di pepe e timo e sale maldon. Freschezza marina e croccantezza vegetale in perfetto bilanciamento. Lady Ella invece è un tuffo nel mare: salmone fresco, ananas, salsa tropicale e pane carasau. E per chi vuole testare anche la carne, ecco la Django a base di fassona piemontese, mousse di ricotta vaccina, alici del Cantabrico e crumble di olive taggiasche. Il paradiso è qui. 

Gipsy Uramaki: roll oltre l’Oriente

L’Uramaki Yanomami è vigoroso ma carnale: tonno fresco marinato con menta, lime, passion fruit, ananas e avocado. Un ponte fra il mare e la natura, in una chiave fruttata e romantica. 
Monmartre – con salmone fresco alle "Bourguignonne" – è vellutato e ricco Il più intrigante? Senza dubbio Hocus Pocus: takoyaki di polpo, avocado, cetriolo marinato alle erbe di Provenza e mayo intriganti. Un ponte tra le divinità del mare e il Sol Levante.

Les Spécialités Gitanes: libertà d’autore

Qui, la cucina diventa manifesto: l'uramaki bohemien Gasperino è commovente: frittatina alla carbonara, crema di pecorino, guanciale croccante e sesamo ed è subito Castelli Romani. Poi c'è il Bohèmien con gambero in tempura e pera abate: una danza agrodolce che avvolge il palato e lo trascina in un iperuranio di gusto.

Un voyage en Camergue: libertà su misura

Ancora uramaki, ancora libertà di espressione. Si parte con un pittoresco Dalì: salmone agli agrumi, cetriolo, avocado, sesamo, maionese al passion fruit e battuta di gambero di Mazara. Aiutatemi a dire "maestoso". Poi c'è il Gitano con tonno scottato e il fantasioso El Carioca: gambero in tempura, ananas flambato al Grand Marnier. Manca solo un paio d'ali per volare verso il sudamerica. 

Uramaki vegetariani: è qui la festa

Se sei vegetariano, The Gipsy Bar può diventare un tuo grande amico. Emanuele è innamorato della natura e della sua magica ritualità e adora mettere sulla tavola il meglio che sa regalare. Partiamo con Pigneto & Nuvole: peperone, avocado, cetriolo e salsa teriyaki. Poi c'è l'irriverente Vaiana Waialiki: ananas, tofu, avocado, mayo alla menta e pomodorini semidry. Ultimo, ma non per importanza, un grande omaggio al mai dimenticato Lucio Dalla con l'uramaki Disperato. Erotico. Stomp: mango, avocado, cetriolo spicy, mayo ai frutti rossi e cipolla crispy. Te vojo bene assaje. 

Aperitivo gitano: un viaggio sensoriale

Dalle 18 alle 19:30, l'aperitivo del Gipsy Bar diventa memorabilità: addio patatine e noccioline, benvenute madeleine, gamberi e uramaki. Aperitivo gitano e calice di vino 15 euro a persona, 20 euro se si sceglie il drink. Il posto giusto per abbandonarsi alla sushi fusion di Emanuele e vivere un paio d'ore in totale relax.

Menù degustazione: una formula vincente

Con soli 40 euro e persona, è possibile effettuare un viaggio alla scoperta di tutto il menù del Gipsy Bar: 4 madeleine, tempura di gamberi, takayoki del Pigneto, 4 pezzi di ogni portata uramaki (Montmartre, Yanomami, Dalì, Gitano, Hocus Pocus, Fuorimenù) e il pre-dessert El Carioca. Spettacolo. È un invito a scegliere il proprio sentiero, un percorso sensoriale che ha il sapore della libertà. E quando la musica della cena rallenta, arriva il tempo di Gipsy Balera, una chiusura che vibra come l’ultima canzone di una notte speciale.

Al Gipsy ritrovi te stesso

La cantina nomade custodisce vini italiani scelti con cura, bollicine che fluttuano nell'aria, birre artigianali e cocktail d’autore. Ogni piatto trova così il suo compagno d’anima, in un dialogo che esalta l’esperienza. The Gipsy Bar non è solo un luogo: è un manifesto di una cucina contemporanea fatta di radici e ali, di terra e sogno. Fare aperitivo o cenare qui significa intraprendere un viaggio che sai dove inizia, ma non sai dove ti porterà. Lasciati guidare, e forse, alla fine, non vorrai più tornare indietro. 

The Gipsy Bar
Via Ettore Giovenale, 14c - Roma
Telefono: 3398391792


(fonte immagini: gentile concessioni The Gipsy Bar) 

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