Le ultime vere trattorie bolognesi: dove mangiano ancora i locals

Pubblicato il 30 marzo 2025

Le ultime vere trattorie bolognesi: dove mangiano ancora i locals

Bologna è piena di trattorie, o almeno così sembra. Ovunque ti giri, c’è un’insegna che sventola il tricolore, promettendo tortellini fatti a mano e tagliatelle alla vecchia maniera. Ma diciamoci la verità: molte di queste sono ormai diventate più turistiche di una cartolina con la Torre degli Asinelli.
E allora, dove mangiano davvero i bolognesi? Dove trovi ancora quel profumo di ragù che cuoce piano, le tovaglie a quadri e i camerieri che ti danno del tu come se fossi un cugino lontano? Noi abbiamo scovato 8 trattorie dove il dialetto è di casa, il menù non cambia da generazioni e la gente del posto continua a prenotare perché “se magna da Dio”.
Da osterie storiche a gemme nascoste nei vicoli, ecco le ultime vere roccaforti della cucina bolognese, quelle che resistono ai selfie con la mortadella e alle mode del momento. Preparati, perché qui si fa sul serio.

Il tempio della bolognesità verace


Ci sono trattorie che inseguono le mode, e poi c’è l’Autotreno, che le ignora con la sicurezza di chi sfama Bologna da settant’anni. Qui si mangia sul serio, senza concessioni alla nouvelle cuisine. L’ambiente? Essenziale. Il menu? Una Bibbia bolognese. L’entrata è un rito: crescentina bollente, prosciutto sopra, morso e sei dentro. Poi, la scelta fatidica: tagliatelle al ragù (imperdibili), tortellini in brodo (il migliore) o tortellacci formaggi e noci, pura carezza calorica. Porzioni generose, condimenti old school, sapori di casa.
Ai secondi, la cotoletta alla bolognese è regina: fritta, affogata nel parmigiano, semplicemente perfetta. Poi prosciutto al forno, coniglio arrosto e, per chiudere, una zuppa inglese che non ha bisogno di decorazioni per farsi amare.
L’Autotreno è un viaggio nel tempo: zero gourmet, zero pretese, solo cucina sincera. E il conto? Difficile uscire oltre i 20 euro.

Trattoria dell’Autotreno
Via della Secchia 3, Bologna
Tel. 051558007

Tra tradizione e arte in tavola


Tornati al cuore pulsante di Bologna, c’è la Trattoria Trebbi, che dal 1946 continua a raccontare la storia della cucina bolognese come una volta, senza sbavature né pretese, ma con un’enorme passione per i sapori genuini e la qualità. Un locale che non ha bisogno di fronzoli per farsi notare, dove il profumo delle tagliatelle al ragù si mescola con quello dell’arte, grazie ai tavoli dipinti dall’artista Andrea Baccilieri, che fanno di ogni pasto un’esperienza unica. Qui, la tradizione regna sovrana: dai tortelloni di zucca in inverno, alla gramigna con la salsiccia, passando per il piatto che più di ogni altro rappresenta la cucina bolognese: la cotoletta alla bolognese. Una vera e propria carezza di carne impanata, prosciutto e parmigiano che non può mancare per chi ama i classici. Il menù cambia con le stagioni, perché il bello della cucina bolognese è che si adatta al tempo che fa. Non dimenticate il buffet di verdure fresche, che è un piccolo trionfo di freschezza e sapore. E se volete mangiare al fresco, il dehor sotto i portici è l’angolo perfetto. Ma la cosa più bella? Il prezzo. Un menù che offre piatti irresistibili a partire da 10 euro, con un occhio alla qualità e l’altro alla convenienza. 

Trattoria Trebbi
Via Solferino 40, Bologna
Tel. 051583713

Fino all’alba


Sotto il portico, un gatto nero fa capolino dalla scritta "Biassanot", che sembra quasi un invito a restare fino a tardi. Un po’ come il locale, che ti accoglie tra le sue mura rustiche con pavimenti di cotto e soffitti in legno scuro, dove il tempo sembra fermarsi. La terrazza estiva è la ciliegina sulla torta, perché anche d’estate il Biassanot sa come far vivere un’esperienza unica. Qui non sei solo un cliente: sei il benvenuto, ogni volta che entri, come uno di casa. Dalle tagliatelle che si sciolgono in bocca, ai tortellini che ti raccontano storie di tradizione, ogni piatto è una dichiarazione d’amore per Bologna. E se il friggione con crostini ti fa venire voglia di riempire il piatto ancora una volta, prova la grigliata Biassanot (19,50 euro a persona), un'esplosione di sapori tra tagliata di manzo, costolette scottadito di agnello e salsiccia artigianale che ti farà tornare sicuramente per il bis.

Trattoria dal Biassanot
Via Piella 16, Bologna
Tel. 051230644

Fede e fornelli


Le pareti non parlano, ma qui potresti giurare di sentire un brusio. Storie che passano di bocca in bocca come il pane spezzato prima del pasto. Un piatto arriva: non c’è suspense, solo certezza. Il lesso c’è, la salsa verde pure, e il cucchiaio affonda senza resistenza. La forchetta, quasi superflua.
La Trattoria della Santa non ha bisogno di presentazioni, né di proclami. Funziona come un orologio che segna solo l’ora di mangiare. Qui la gente si siede e mastica, non fotografa. Si sporca le mani, non le digita. Ogni piatto è un silenzioso atto di fede nella cucina bolognese, quella vera.
Conto finale? 15-20 euro per farti dire amen.

Trattoria della Santa
Via Urbana 7/F, Bologna
Tel. 051330415

Dove mangiavano Dalla e Guccini


C’è una Bologna che ha dato i natali ai tortellini e un’altra che ha dato i natali alle leggende. Poi c’è Trattoria da Vito, che ha fatto entrambe le cose. Qui si sono seduti Guccini, Dalla, Benigni, perfino Umberto Eco, e tutti, prima o poi, hanno alzato il calice per brindare a un’idea di città che non si siede mai, ma mangia sempre.
In questa tana della Cirenaica si viene per i piatti che non sbagliano, ma soprattutto per respirare un’aria che sa di parole cantate e notti lunghe. Le tagliatelle al ragù sono come devono essere, i tortellini in brodo scivolano giù con la stessa facilità con cui una volta qui si faceva politica e si scrivevano canzoni. La gramigna con la salsiccia? Sostanza pura, nessun compromesso. E mentre mastichi, magari ti viene il dubbio: e se alla fine il segreto del genio fosse tutto in una forchettata di pasta fatta come Dio comanda?
Da Vito il tempo non è mai andato avanti, e meno male. Il vino scorre senza troppi conteggi, i prezzi restano amici (tagliatelle al ragù: 8,50€), la storia continua a passare di tavolo in tavolo. Non serve essere un poeta per venire qui, ma chissà—dopo una cena potresti uscire con qualche idea in più.

Trattoria Da Vito
Via Mario Musolesi 9, Bologna
Tel. 051349809

Dove terra e pesce giocano a briscola


C’è chi in una trattoria cerca la tradizione, chi vuole quel piatto che sa di casa e chi, invece, si lascia sorprendere da un twist inaspettato. Trattoria Amedeo gioca su tutti e tre i tavoli. Il cuore è bolognese, lo spirito è accogliente e il menu? Beh, qui succede qualcosa di strano: tra un tortellino e una gramigna spunta il profumo del mare.
Siamo nei pressi di Porta Saragozza, in un quartiere che è tutto un viavai di studenti e vecchi bolognesi con il giornale sotto il braccio. Amedeo è il tipo di posto che fa felici tutti, perché qui la cucina della tradizione non si è mai sentita minacciata dall’arrivo di qualche crostaceo inaspettato. Così puoi affondare la forchetta in un filetto al pepe verde e poi, la sera dopo, cedere alla tentazione di una catalana di crostacei (ma solo se prenoti, perché mica si improvvisa una cosa del genere).
Il bello è proprio questo: un’anima double-face che non fa a pugni con se stessa. La trattoria resta trattoria, i primi sono quelli che ci si aspetta—lasagne, tortellini, tagliatelle con sugo di cinghiale—ma per chi ha voglia di esplorare, c’è anche il pesce, con una selezione di vini che parla tutta Italia.

Trattoria Amedeo
Via Saragozza 88, Bologna
Tel. 051585060

Il ritorno delle ricette perse


Ci sono piatti che tutti conoscono, piatti che si tramandano e piatti che, inspiegabilmente, spariscono. Eppure, non erano meno buoni, meno bolognesi o meno meritevoli di gloria. Semplicemente, il tempo li ha fatti scivolare via. Ma non qui. Alla Corte Galluzzi il tempo ha deciso di fare marcia indietro e riportare in tavola la Bologna di un secolo fa, quella delle ricette artusiane, delle cotture lente e delle combinazioni che oggi suonano strane, ma un tempo erano normalità.
Merito dello storico della gastronomia Luca Cesari, che si è tuffato nei vecchi ricettari per dare nuova vita a piatti che nessuno più cucinava. Così, tra le mura medievali di questa trattoria nel cuore del centro, puoi ritrovarti davanti a una zuppa inglese con la confettura (sì, niente alchermes), oppure riscoprire il tonno con fagioli e cipolla, piatto simbolo della mitica trattoria Lamma, scomparsa negli anni ‘80. E poi ci sono i calzagatti: polenta e fagioli, con squacquerone o verdure saltate, a dimostrazione che la cucina povera sapeva essere geniale. Il tutto con prezzi che, considerando il lavoro di ricerca e la qualità della materia prima, restano più che onesti: gli antipasti si aggirano sugli 8-10 euro, mentre i piatti principali ripescati dal passato oscillano tra i 12 e i 18 euro.

La Corte Galluzzi
Corte de’ Galluzzi 7/D, Bologna
Tel. 0510956357

Il tempo passa, il ragù resta


Entrare alla Trattoria della Gigina è un po’ come entrare in un pranzo di famiglia che dura da quasi settant’anni. Qui, nel 1956, Aldina Fava (per tutti, la Gigina) ha iniziato a tirare la sfoglia con la maestria di chi cucina per passione, non solo per mestiere. E la sua firma è ancora impressa su ogni tagliatella che esce dalla cucina, nonostante il timone sia passato di mano più volte, fino a Rosalba Vigorito, che porta avanti la tradizione senza fronzoli.
Il locale è un tuffo negli anni ’70, con legno scuro, tovaglie bianche e un’aria solenne da ristorante "di una volta". Qui il ragù non conosce mode, le lasagne non subiscono rivisitazioni, e i tortellini navigano in un brodo degno di questo nome. Poi ci sono i secondi, quelli che ti fanno sentire a casa: il bollito misto nella cocotte fumante, la coscia di coniglio al forno, il muscoletto di manzo bollito con friggione e purè. E per chi cerca un colpo di scena, i maccheroncini al torchio con guanciale, radicchio e formaggio di fossa sono il piatto che non ti aspetti.
Ma la Gigina non è solo cucina, è anche una cantina con più di 300 etichette, una carta vini che spazia dal Sangiovese al Lambrusco, passando per chicche regionali meno conosciute. I prezzi? Giusti per un posto che della tradizione ha fatto un’arte: primi tra i 12 e i 16 euro, secondi tra i 18 e i 25 euro, con la possibilità di alzare l’asticella se vuoi un calice d’annata.

Antica Trattoria della Gigina
Via Stendhal 1/A, Bologna
Tel. 0511322300


In copertina: ​Biassanot.
Foto tratte dai social dei rispettivi locali. 

 

  • RISTORANTI E PIATTI TIPICI

scritto da:

Lorenzo Trisolini

Classe ’94, curioso per natura e sempre con lo zaino pronto. Dopo una laurea a Bologna e un’esperienza in Australia, ci sono tornato sei anni dopo, scoprendo una città che sa sempre sorprendermi. Osservo, ascolto e racconto quello che vale la pena vivere

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