Una storia che sta per scrivere un nuovo capitolo. Una storia che si sviluppa e che si accende di nuovi colori, simili ai neon che ogni giorno illuminano Shu, locale miranese che in poco tempo si è fatto largo nei cuori di residenti e lavoratori del circondario. Questo asian bar, piccolo ma energico, ti serve i cicchetti alla sua maniera. Cicchetti che riprendono il concetto veneziano di condivisione ma che ti teletrasportano in un battibaleno ad altre latitudini, quelle del Sol Levante, della Cina o della Corea. Un successo merito della "visione" del giovane Kei Shu, 27 anni, e dell'estro della sorella Yue. Giovani leve di una famiglia che di ristorazione ha vissuto per lungo tempo in passato, sempre a Mirano. Il loro bagaglio via via si è arricchito delle esperienze in giro per il mondo di Kei e viene impreziosito da prodotti, quando possibile, a chilometro 0. Un progetto che funziona e che, per questo, a breve raddoppierà sbarcando anche in centro a Bologna. Stesso format, stessa grinta, stessa qualità.

Le novità non mancano: è arrivato il pollo fritto alla coreana!


Nel frattempo in quel di Mirano, oltre ai fantastici ravioli preparati da "mamma Ling", proprio come li faceva 40 anni fa, le novità non mancano. Sono state introdotte infatti nuove proposte di pollo fritto, che tra glassature e salse sono uno dei punti forti del locale. Merito della frittura in due tempi "alla coreana", senza pastella: al posto della farina si usa la fecola così la doratura risulta più "crunch", oltre che più leggera. Da non perdere il pollo fritto con salsa di soia e aglio o quello con salsa honey butter (miele e burro), il giusto livello di dolcezza per ingentilire la frittura.

Il naufragar m'è dolce in questo mare di bao


Non che i bao siano da meno: si tratta dei tipici paninetti cotti al vapore morbidi e gustosi come pochi, compreso quello preferito da Kei (maiale sfilacciato cotto a bassa temperatura stile Qintian, cetrioli e arachidi). Grande successo anche per i duck bao, con l'anatra alle 5 spezie fritta, o quello con la tempura di gambero. Li si possono gustare anche a pranzo, quando il locale propone un menu fisso a 15 euro con cui ordinare 3 bao, o una bowl o una porzione di pollo fritto, accompagnati da birra e caffè. Rimane comunque la possibilità di ordinare alla carta.

Il giro del mondo a suon di bowl


Abbiamo detto bowl? Esatto, uno dei pezzi forti di Shu, dove vanno forte anche le proposte vegetariane. Sono le tipiche ciotole di riso, con tanto di piattini di accompagnamento con contorni vari con cui sbizzarrire il palato. I gestori sono molto legati alle bowl perché ricordano loro l'infanzia a Qintian, in Cina. E le si possono gustare proprio come le si preparano nel loro Paese natale. Magari condividendole. Sì, perché l'idea principale di Shu è di ordinare e mettere in mezzo, alla maniera degli "izakaya", i tipici pub nipponici. Allo stesso modo qui ci si va il sabato sera per "condividere" alcune ore in compagnia tra giochi da tavolo e birre artigianali del territorio grazie alla collaborazione con Lucky Brue, birrificio vicentino, e con Evoqe Brewing, realtà di Trebaseleghe. Ma non mancano nemmeno proposte cinesi e giapponesi (super la Ipa con etichetta Tsingtao). Magari accompagnate dalle patatine fritte saltate al wok con pepe di sichuan e servite con maionese al miso, che sono pure vegane.

Occhio ai fuori menu!


Il matrimonio Italia-Oriente lo si assapora anche nelle tecniche di cucina: Kei ha infatti introdotto nella cultura asiatica la cottura sottovuoto e con il roner, attualizzandola. Tra le proposte anche il "set aperitivo" con edamame, spring roll, samosa e ravioli con i gamberi o il bao con il tofu. E perché non provare il torikatsu? Coscia di pollo disossata marinata in soia, sake, mirin e fritta nel panko. Occhio ai fuori menu stagionali, in cui la fantasia di Kei si scatena. A maggio sulla lavagna campeggiavano il "Salt and Pepa", ossia gamberi fritti e saltati con un mix di spezie, sale e pepe, e i noodles in salsa di fagioli neri con zucchine, cipolla caramellata, zenzero, pancetta e funghi. Il tutto guarnito da cetriolo. Sempre che non si decidesse di virare sulla proposta "In 3 è meglio" con funghi shitake, bambù, tofu affumicato.  

Luci, colori, energia


Un format giovanile che, tra neon e interior desing "urban" è agli antipodi del classico ristorante cinese trito e ritrito. Da Shu trovi una chitarra elettrica, la spina per le birre, trovi colori e fantasia. C'è la tradizione, certo, ma si respira anche tutta la voglia di contemporaneità e modernità dei titolari. Sono giovani, sono sorridenti e ci credono. Ci credono tantissimo.

Shu asian bar
Via Cavin di Sala, 218 - Mirano (VE)
Tel. 0418657004

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  • Shu

    Via Cavin Di Sala 218, Mirano (VE)

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