Hai mai vissuto un'esperienza straordinaria? Pensa bene prima di rispondere. Non ci stiamo riferendo solamente ad un'esperienza da ricordare perché entusiasmante, ma a un fatto di vita vissuta che sia decisamente fuori dall'ordinario. Per capirci meglio: il tuo ultimo compleanno con tanti cari amici? No. Il tuo ultimo compleanno con tanti amici in mongolfiera? Ci siamo molto vicini!

Tessere i fili che insieme ricamano un'esperienza di questo tipo è tutt'altro che semplice, soprattutto quando si considera l’ambito della ristorazione dove tutto, anche quando esprime una certa qualità, sembra già visto. Ecco perché il payoff del ristorante Itaria "extraordinary sushi" arriva dritto al nocciolo della questione: cosa potrà mai esserci di extra - ordinario nel sushi? Iniziamo da qui.

Una sushi experience fuori dagli schemi

La tecnica millenaria dei sushiman professionisti ha qualcosa di magico: precisione, rapidità e pazienza sembrano doti riservate ai ninja, invece sono le stesse che ogni bravo sushi man dovrebbe saper padroneggiare. Itaria in questo non fa eccezione perché la tecnica di confezionamento del sushi - ma anche il modo in cui il sushi viene pensato, ovvero come un boccone facile da mangiare ed esteticamente perfetto - è ineccepibile. Il tocco personale che rende l'esperienza - sushi da Itaria imparagonabile con le altre è l'utilizzo di materie prime italiane o meglio: di eccellenze regionali del Bel Paese. 

Si inizia con il riso giapponese... coltivato in Italia

Tra gli ingredienti principali del sushi c'è il riso, troppo spesso sottovalutato perché si ha l'impressione che un chicco valga l'altro, ma non è così. Itaria utilizza una varietà di riso giapponese di altissima qualità (il Koshihikari) coltivato nelle piane del riso vercellesi. Questo pezzo di Pianura Padana, tra aprile e settembre, si trasforma in una distesa verde brillante dalla quale proviene il riso superfino alla base delle creazioni di Itaria. Ma tutto il menù è uno scrigno di eccellenze che raccontano e portano in tavola in maniera inedita le regioni italiane.


Dalla Sicilia arrivano il pistacchio di Bronte, il pomodorino secco di Pachino e il Tonno di Sicilia; dalla Calabria la 'nduja e la Cipolla rossa di Tropea; dall'Umbria il tartufo di Pietralunga e la cipolla rossa di Cannara; dalla Puglia la burrata di Martinafranca; dal Veneto il baccalà mantecato; dalla Liguria il basilico genovese e dalla Toscana la tartare di Chianina. Ingredienti che qualche volta vengono integrati anche nei cocktail, come succede per l’Americano alla ‘nduja, proposti in abbinamento ai piatti di cucina. 

Un menù stagionale e flessibile

Il menù di Itaria accoglie gli ospiti con quattro proposte in degustazione dai 35 ai 90 € a persona. Poi inizia il defilé di piccoli assaggi, carpacci, tartare, uramaki, gunkan, nigiri, hosomaki, temaki, sashimi, tempura, teppanyaki e gyoza. Classici giapponesi proposti seguendo la filosofia Itaria che porta in tavola, ad esempio, il chevice di pesce con pomodorini di Pachino, cipolla rossa di Cannara, peperoni e salsa allo yuzu e togarashi; la tartare di Chianina con tartufo e salsa mayo alla senape; l'uramaki veneziano con baccalà mantecato, zucchina fritta, guacamole, tobiko e sesamo; e il sashimi di gamberi di Mazara. La struttura rimane la stessa per offrire una scelta a 360° ma le singole proposte seguono le stagioni allo scopo di offrire la miglior materia prima all’apice del suo sapore.

Un ristorante per tutti 

Prodotti di eccellenza, tecniche sopraffine e un servizio efficiente che fa sentire coccolati. Viene da chiedersi se Itaria non sia un ristorante d'élite. La domanda è lecita, la risposta è rincuorante: da Itaria si può cenare spendendo non più di 35 € a persona. Con la libertà di spaziare e variare toccando altre vette di spesa proprio perché il menù garantisce a tutti di scegliere il proprio percorso, a partire dalla cantina che seleziona vini da tutta Italia e francesi dai 10 ai 200 (e più!) € a bottiglia. Ci si può accomodare nella sala interna dal gusto ricercato che esprime un'internazionalità "alla milanese" ed espone personali periodiche di artisti da tutto il mondo in collaborazione con la Biennale di Venezia, oppure nel dehors appartato. Al piano di sopra una grande sala disponibile per piccoli eventi privati cuciti su misura dal personale di Itaria. Ma c'è di più: ogni giovedì puoi immergerti in un'occasione sociale divertente e raffinata, quella di Aperitaria, dalle 18:30 con live dj set. 

Una scelta di valore a tutto tondo

Quella di Itaria è una scelta di valore a 360°. Perché porta a Mestre una nuovo concetto di uscita al ristorante che interpreta il fusion in maniera virtuosa, valorizzando le tipicità del Bel Paese e un'accoglienza tutta italiana. Ma è anche un valore aggiunto per la nuova imprenditoria che investe sulla materia prima e sulla formazione del personale con un'ottica lungimirante e un sano desiderio di crescita. Da Mestre al resto del mondo.

  • RECENSIONE
  • SUSHI
IN QUESTO ARTICOLO
×