Ogni boccone racconta una storia. E ogni dettaglio, qui a La Chicca, racconta un'amicizia, una passione comune, un sogno condiviso durante la pandemia e cesellato a distanza. Un boutique restaurant dove convivono legno, piante e arredi industriali, cucina marinara e piatta di carne, all'insegna della qualità e del coinvolgimento, fra curiose sbirciatine in cucina e degustazione dei vini nella cantina dove un giradischi suona Mozart e altre note gradite ai vini. 


A scrivere la storia de La Chicca, inaugurato nel marzo 2024 ma pensato quasi quattro anni prima, sono Napolon Osmenaj e Vittorio De Mena. Ricordano bene quelle serate appoggiati a un muricciolo con vista sull'Arno, mentre aspettavano il via libera per poter tornare a lavorare dopo la bufera del Covid. "Il nostro locale dev'essere proprio una chicca", si ripetevano. E non potevano dargli altro nome, alla fine.


Chiacchierata dopo chiacchierata, il ristorante ha iniziato a prender forma. Al risultato finale, però, ha contribuito anche la successiva esperienza di Napolon a Londra. Lì si è ispirato per diversi dettaglio della Chicca. Dalla playlist alla libreria, dalle piante alla vetrata, dalle fotografie ai quadri (di Constantin Schiavone) che impreziosiscono l'ambiente. Un ambiente e un'accoglienza relax oriented: non c'è la fretta di dover lasciare il tavolo, non c'è l'urgenza di dover prenotare di fretta. Un pianoforte verticale completa il quadro e spesso nell'aria riecheggiano anche le note di serate musicali live.


Anzi. Per scegliere il calice o la bottiglia desiderati, più che la carta dei vini, c'è l'esperienza diretta in cantina. Napolon guida con competenza i suoi ospiti in un autentico viaggio che va dalla Toscana (soprattutto vini rossi) al nord-est d'Italia (bianchi), per poi avventurarsi verso la Borgogna e il resto della Francia, l'Argentina (con il Malbec fra i più apprezzati), la Nuova Zelanda (i suoi Chardonnay e i suoi Sauvignon), gli Stati Uniti (col Pinot nero dell'Oregon). 


Qualità e artigianalità sono le parole chiave della cucina. Dalla schiacciata al dolce, passando per gnocchi, tagliatelle e pappardelle, tutto è fatto in casa. Si respira studio, in ogni elemento. E una visione ampia, in un menu che spazia dal mare alla campagna, dalla Selezione di crudo a quella di pecorini 12/24/60 mesi e confetture della casa, passando per la Tartare di manzo con gran riserva di pecorino di fossa con mayo all'aglio.


Fra i piatti iconici del ristorante c'è il Segreto della Chicca, che richiamando il cocktail di gamberi omaggia il Maramao, storica discoteca che in questi locali attirava centinaia di persone negli anni Ottanta e Novanta. Un piatto dalla nota dolce, ma ben bilanciato che vede il pomodoro in grande spolvero, dal Piennolo campano a quello toscano. Fra i primi piatti ci si può sbizzarrire. Se le pappardelle celebrano il matrimonio perfetto con il cinghiale, alla maremmana, le tagliatelle amoreggiano con gambero rosso e lime. E poi i risotti, ostriche e champagne oppure al Brunello di Montalcino con guancia di cinta senese e pecorino di fossa.


Dalla griglia arrivano orate e il pescato misto del giorno, ma anche bistecche, filetti e tagliate di qualità. Per la frittura è usata farina di riso. Grandi classici come il Cacciucco e l'Astice alla Catalana sono affiancati da piatti creativi come la Bistecca di tonno con arancia marinata, cipolla agrodolce e riduzione all'aceto balsamico. A pranzo sono disponibili due menu fissi, da 28 e 33 euro, rispettivamente da due e tre portate.


Per chi non sa scegliere, non vuole farlo o semplicemente desidera provare un'esperienza diverso, c'è invece la Cena al buio. Basta comunicare allergie e preferenze alimentari e al resto ci pensa lo chef con creazioni uniche, realizzate nella sua cucina a vista con ingredienti freschissimi e di qualità, un'esperienza gastronomica davvero su misura, un viaggio di gusto che si preannuncia unico e indimenticabile.


La Chicca Boutique Restaurant
Via dei Macci, 79 r - Firenze
Telefono: 3513164268
 

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