Non era una novità per me, perché avevo già avuto un'anteprima quando avevo incontrato Hadi nel suo locale del Portello, a Padova. Avevo però tenuto il segreto perché era una notizia talmente bella che non vedevo l'ora di poterla raccontare nel migliore dei modi. Da qualche mese, infatti, ha aperto Peace 'n' Spice all'interno della Fondazione Querini Stampalia, nel cuore di Venezia, in uno dei suoi sestieri storici. E’ qui che, tra un caffè e un falafel, Hadi mi racconta la storia di questo progetto. 

Hadi, finalmente! Eccoci qui, nella nuova sede di Peace 'n' Spice! Raccontami: perché proprio la Fondazione Querini Stampalia? 

È stato un incontro voluto da entrambe le parti perché condividiamo le stesse idee. Sia noi che la Fondazione volevamo creare un luogo in cui tutti, a Venezia, potessero sentirsi accolti e potessero trovare un pasto caldo e gustoso, a tutte le ore del giorno. Come sai, questa è sempre stata la nostra idea, fin dall'apertura del primo locale a Padova. Poter tornare a Venezia è stato davvero un sogno e siamo felici di aver avuto questa opportunità. Il connubio con la Fondazione Querini Stampalia, in realtà, ci è sembrato il più naturale tra tutti quelli possibili. Se ci pensi un attimo, Venezia è sempre stata luogo di incontro e di scambi, di mercati di spezie che arrivavano da lontano e di viaggiatori che cercavano ristoro prima di ripartire alla ricerca di nuove avventure. Ecco, Peace 'n' Spice diventa una piccola oasi per chi voglia trovare ristoro, prima di perdersi tra le sale della Fondazione.

Come avete organizzato questi primi mesi di lavoro qui?

Attualmente, siamo chiusi il lunedì ma operativi dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Chi viene a trovarci può fare colazione, pranzare o scegliere di gustare un aperitivo all'interno del giardino che si affaccia proprio sull'area progettata da Carlo Scarpa. Per gli amici della Fondazione, ovvero per tutto il personale e tutti coloro che scelgono di studiare all'interno della ricca biblioteca, abbiamo pensato ad un menù con piatto unico, caffè e acqua a 10 euro e accettiamo anche tutti i buoni pasto. È il nostro modo per far sentire tutti i benvenuti e per abbracciare soprattutto gli studenti che hanno voglia di fare una pausa gustosa tra una sessione di studio e l'altra. 

Credo che sia una bellissima idea, ma per chi vuole venire a trovarvi, al di là delle sessioni di studio in Fondazione…?

Ovviamente, l'ingresso è aperto a tutti. Basta dire in portineria che si è qui per andare da Peace 'n' Spice e il personale sarà più che felice di mostrarti come raggiungerci, se è la prima volta che vieni, o di accoglierti nuovamente, se sei già un amico. Organizziamo anche eventi, sia nel nostro locale che nella Corte adiacente: abbiamo, infatti, la completa collaborazione da parte della Fondazione che ci ha già affidato anche alcuni banchetti. Chiunque può chiedere di organizzare un evento qui dentro, sia che si tratti di una festa di laurea o di un rinfresco dopo un evento.

E per quanto riguarda il servizio, invece?

In totale, tra la sala e la cucina siamo soltanto cinque persone. Abbiamo scelto di avere un servizio molto libero, per cui si può ordinare e aspettare di essere serviti al tavolo oppure ordinare dal nostro bancone e portarsi via il piatto, scegliendo il tavolo che si preferisce. La nostra idea è quella di non avere il classico locale ingessato, ma di mantenere il nostro stile, anche se ci troviamo all'interno di un museo. So che può sembrare strano, ma è stata la Fondazione stessa a chiederci di non perdere la nostra identità.

Parlami del menù perché so che ci sono state alcune piccole modifiche…

Anche in questo caso, abbiamo scelto di abbracciare questa idea di scambio che caratterizza noi e la Fondazione. Oltre ai nostri piatti tipici, che è possibile trovare in tutti i menù di Peace 'n' Spice, abbiamo deciso di inserire anche delle paste fredde e delle proposte un po’ più italiane. Questo ci permette sia di trovare delle nuove sfide per noi e per i nostri chef, ma anche di coccolare il palato di chi non se la sente di mangiare ogni giorno cibi speziati. Penso, ad esempio, al personale della Fondazione che viene a trovarci quasi tutti i giorni: ecco, questo è il nostro pensiero per loro. 

E di questo spazio, invece, cosa mi dici?

È stata una bella scommessa perché l'idea era quella di riuscire ad aprire prima dell'apertura della Biennale. Ci siamo riusciti, con tantissimi sforzi, ma l'idea è ancora quella di cambiare la struttura, sia all'interno che all'esterno. Quello che abbiamo trovato particolarmente divertente è stato scoprire questa installazione di Maria Morganti che vedi lungo le pareti, così colorata e viva: non era programmato ma è perfetta per noi!

Un ultimo consiglio? 

Non posso ancora svelare nulla ma prevediamo di organizzare degli eventi insieme alla Fondazione. Anche in questo caso, l'idea sarà quella di rendere lo spazio fruibile per tutti e non soltanto per i visitatori degli spazi museali e della biblioteca. L'obiettivo è quello di riprendere la vera essenza del luogo di scambio per eccellenza, come può essere un luogo di cultura: quello che facciamo noi è veicolare questo messaggio tramite il cibo.

Peace 'n' Spice Venezia
Campo Santa Maria Formosa, 5252 - Venezia

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • ETNICO
IN QUESTO ARTICOLO
×