Gli anni passano, ma non la passione e l’entusiasmo di Stefano e Klejda, che dopo 21 anni di attività sono sempre sulla cresta dell’onda più belli e affiatati che mai.
Guidati da un motore inarrestabile, insieme all’amore per una terra tanto ricca e generosa, si può dire che per loro la ristorazione non si limita a essere una piacevole professione, ma si è tramutata in una fonte di divertimento e soddisfazione.
Per loro è giunto dunque il tempo di raccogliere i frutti di una prolungata semina, oltre che di condividere questi momenti con il valido staff e con gli affezionati clienti, diventati nella maggior parte dei casi amici.


Del resto è impossibile non stare bene in questo luogo, dove il tempo sembra essersi fermato lungo le stradine lastricate in pietra viva del centro storico di Poggiardo, l’antico borgo sud orientale del Salento dal ricco patrimonio storico e architettonico dove, al civico 12 di piazza Umberto I, all’interno del palazzo ottocentesco Circolone, dal 2001 ha sede il ristorante La Piazza.


Un locale che subito si fa notare per l'elegante ristrutturazione, oltre che per l’arredo, un mix tra antico e moderno nei caldi toni del bianco e del beige, che ben si accompagna alla caratteristica pietra leccese del soffitto a volte. E non dimentichiamoci della raffinata mise en place delle sale interne così come dell’antica corte all’aperto e del rigoglioso giardino con vista piscina.


Il tutto curato personalmente da Klejda, che oltre a essere impeccabile padrona di casa è anche sommelier responsabile di un’ampia cantina di vini che punta sull’artigianalità, sulle nuove generazioni e sulle aziende guidate da donne carismatiche e coraggiose.
“Mi piace scoprire sempre nuove chicche, possibilmente del territorio – racconta – e dare fiducia a chi si sta costruendo un’immagine grazie a competenze, impegno ed entusiasmo.
Del resto se noi oggi possiamo festeggiare un importante traguardo con gioia e serenità è anche merito di chi 21 anni fa ha creduto in noi. Per questo mi sembra giusto fare altrettanto nei confronti di giovani imprenditori e di nuove insegne”.


Per salutare il marito Stefano è necessario affacciarsi alla cucina, il suo regno da sempre, dove quotidianamente, con il pescato fresco del giorno, le carni e le verdure di stagione elabora piatti dalle antiche radici ma che al contempo affascinano per l’evoluzione contemporanea. Alle sue spalle, ricordiamo, oltre vent’anni di esperienza in cucine e sale di tutto il nord Italia, che gli hanno permesso di forgiare una sua identità ben precisa.


Ciò che di sicuro ha decretato il successo della sua cucina è l’accurata selezione degli ingredienti, spesso presidi Slow Food, il più possibile a km o metro 0, alcuni dei quali persino auto prodotti. Il ristorante, tra l’altro, è stato uno dei primi a entrare in guida Slow Food e a rimanerci da tantissimi anni.


La sua cucina potremmo definirla di sentimento; sì, perché ogni giorno lo chef, dopo essere stato al mercato e in pescheria a Castro, decide cosa cucinerà la sera, lasciando che siano i ricordi e le emozioni a dettare le ricette.
Ricette che comunque giocano sui contrasti di gusto e consistenze, a patto che l’equilibrio non venga mai a mancare. Potremmo quasi dire che leggere il menù dire è superfluo, perché ogni giorno vi sono fuori carta ed evoluzioni che stuzzicano chi ha il coraggio di dare carta bianca allo chef.


In ogni caso, per vivere un’esperienza a 360° e comprendere appieno la filosofia di cucina di Stefano, c’è da assaggiare l’antipasto La Piazza, composto da 6 mini portate che, come regola di freschezza, cambiano quotidianamente.
In questo periodo, ad esempio, potrebbero esserci i fiori di zucca ripieni di ricotta mista, zucchine e basilico, immerso in una pastella alla birra e fritto al momento.


Un assaggio di parmigiana di mare, con melanzane al forno, pesce azzurro soffritto in padella e un leggero pesto di basilico.
Si prosegue con le classiche cozze adagiate sulla purea di fave e crostini di pane, un evergreen del territorio che non manca mai, pena la rivolta della clientela.
Deliziose le polpette di alici accompagnata con maionese fatta in casa e caroselle, ovvero dei fiori di finocchio selvatico sott’aceto, ma anche il tortino di verza con ripieno di patata e salsiccia, abbinato a una crema di pecorino e frisa di orzo.


Conclude la carrellata di antipasti la giardiniera, fatta secondo una ricetta albanese e quindi più delicata, che ripulisce il palato e lo prepara alle portate seguenti.
Passando ai primi, imperdibili sono le linguine con le cozze patelle, un piatto ripescato da un menù di tanti anni fa, ma che non perde mai il proprio appeal grazie al suo gusto intenso e ricercato. Una ricetta fortunata e apprezzata datata 2004, grazie alla quale il ristorante La Piazza si è conquistato un posto d’onore nelle guide delle osterie, e che ora è tornata in gara a grande richiesta.


E vogliamo parlare del risotto al nero di seppia con tartare di gamberi viola crudi?
Per quanto riguarda i secondi, invece, torniamo al presente, con un piatto nuovo che fa furore: i bocconcini di pescatrice saltati in padella con olio, pomodorini, capperi e cialda di patate sulla quale si adagia il tutto.
E ancora i gamberoni su purea di fave e cicorie, le seppie arrostite, il crudo del giorno e i fuori menù che si susseguono lasciandoci l’acquolina in bocca. Insomma ogni giorno è una scoperta.


La cena, però, non si conclude senza un dolce ricordo, che può essere il gelato alla cannella o la panna cotta con le amarene cotte al sole (fatte secondo un’antica ricetta della nonna di Stefano), il tiramisù, il tradizionale semifreddo al torroncino con la cupeta o lo storico fazzoletto di pasta di mandorle Slow Food farcito con ricotta di capra e arancia candita.
E per digerire non manca un delizioso liquore fatto in casa con i semini delle amarene cotte al sole e macerate con lo zucchero.


Concludo dicendo che il segreto dello stare bene in un posto, oltre all’indiscutibile qualità della proposta gastronomica e di una location curata in ogni dettaglio, sta anche nell’accoglienza e nel senso di ospitalità che vi si respira. Sentirsi a casa, coccolati dal momento in cui si varca la soglia di questo locale, è quel qualcosa in più che ci fa tornare ogni volta.
Non per nulla dal ristorante La Piazza sono passate più generazioni e altre ancora ne passeranno, grazie al calore e all’armonia che Stefano e Klejda riescono a trasmettere ogni giorno.



La Piazza 
Piazza Umberto I, 12 - Poggiardo
Tel: 0836 901925.

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