Ambienti caldi, luminosi e accoglienti. Piatti belli, comprensibili e gustosi. Pizza di qualità, preparata con materie prime d'eccellenza, studio costante e attenzione alla sostenibilità. Centocanti è un ristorante-pizzeria che parla, con garbo, a chi non cerca effetti speciali ma sostanza, qualità e benessere, senza sentirsi le tasche troppo leggere in rapporto a quello che si è mangiato e bevuto.


Abruzzese di nascita, fiorentino da quasi mezzo secolo. Pino Pasquarelli, titolare di Centocanti, qualche pagina l'ha scritta, nella ristorazione fiorentina. Come il Pit stop, aperto nell'82 in piazza Dalmazia, 80 pizze in menu, 100 tipi di primi, pane e pasta fatti in casa. Quando il piacere è diventato stress, Pino è rimasto in società ma ha aperto il Fancy King a Prato, per poi nel 2006 dare il “La” all'avventura di Centocanti.


Elegante ma non ingessato, caldo nei colori e negli arredi ma luminoso grazie ai giochi di luce, Centocanti è stato progettato dal Costa Group di La Spezia e ha subito poche modifiche nel tempo. 


Qui si apprezzano una cucina originale e comprensibile che va dal mare alla terra, con proposte del giorno ad ammiccare dalla lavagnetta, tutto figlio di ingredienti di qualità e di un giusto equilibrio fra tradizione e innovazione. Materie prime, ma anche tecnica e aggiornamento costante sono anche le basi per la pizza di Luca Lanzano.


“Forse sono l'unico ad avere uno chef fiorentino di scuola alberghiera” ama dire Pino, parlando di David Serra, 55 anni, padrone dei fornelli. Il complimento più grande, qui, è il piatto che torna vuoto in cucina. Chi arriva qui per la prima volta si sorprende per non esserci mai stato prima. E ci torna. La proposta spazia fra classici toscani e nazionali, con note esotiche.


Fronte mare, gli antipasti spaziano fra sformatini, insalate di mare, zuppette e tartare. Immancabile lo spaghetto alle vongole, affiancato – fra gli altri – dagli ispiratori gnocchi di patate al nero di seppia con ragù di polpo e pesto di olive. Top seller anche il baccalà in pastella con cruditè di verdure su salsa alla carrettiera e quello stufato con cipolla olive e pomodoro su patate sautè, che fa capolino fra le proposte del giorno, particolarmente apprezzate dagli aficionados.


Misto salumi e crostini, ma anche coccoli stracchino e crudo e la tartare di manzo nel sandwich, fra gli antipasti di terra. Poi si svaria dagli Spaghetti dei poveri ai Pici cacio e pepe con tartare di manzo, dai burgheroni al petto di pollo al curry con riso pilaf.


Menzione a parte meritano i dolci, dal tiramisu alla cheesecake, fino al tortino caldo di mele e pinoli tutti fatti in casa. Il tutto in rapporto invidiabile fra qualità e prezzo: il doppio binario pizzeria-ristorante ha permesso di tenere alta la qualità limitando i rialzi sui prezzi.


E poi c'è la pizza, quella di Luca Lanzano, figlia di materie prime di qualità, tecnica e formazione. L'impasto nasce dalle farine Oirz di Molini Fagioli, matura per un paio di giorni (fra l'inizio del processo e il piatto passano circa 51 ore) ed è preparato con grande cura a ogni aspetto biologico e chimico. Tre le tipologie: blend di farine 0 e 1 di Molini Fagioli, integrale e romana. Quest'ultima è la tipica scrocchiarella, le altre due hanno un cornicione pronunciato ma croccante. Fra le specialità ci sono la Centocanti, la Parmigiana e l'Arabo, panetto farcito con base prosciutto crudo ma anche speck, salmone o insalata.


Oltre a Davide e Luca, ad affiancare Pino Pasquarelli c'è il figlio Andrea, che cura con particolare attenzione sia la sala sia la cantina. Di Centocanti è decisamente apprezzata anche la terrazza, per un pranzo o una cena all'aperto d'estate (specie per eventi e serate di gruppo), così come nel resto dell'anno. Il locale mette a disposizione anche una corte privata, che si adatta perfettamente alle occasioni speciali.


 

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