Cosa desiderare di più. Davvero. Quando si entra in un ristorante giapponese spesso ci si alza soddisfatti a metà. C'è chi cerca la quantità e chi cerca la qualità. Chi cerca la tradizione e chi cerca quel guizzo (anche estetico) da ricordare. La coperta spesso è corta. Soddisfatto l'uno, interdetto l'altro e viceversa. Hana Kaze, locale di design a due passi dal centro mestrino, in Riviera XX Settembre, è una storia tutta diversa. E se gli altri ristoranti orientali appaiono lontani dalla quadratura del cerchio, il locale gestito da Luca Liang appaga i sensi a 360 gradi. La ricetta? Come sempre i capolavori affondano le radici nella semplicità, che qui significano qualità "intransigente" della materia prima e attenzione certosina nel servizio.

Estasi per l'occhio e per il palato


Del resto la cucina a vista che si scorge non appena si entra nel locale è lì a testimoniarlo: non c'è trucco e non c'è inganno e i piatti, o per meglio dire piccole opere d'arte effimera, escono carichi di effetto WOW per gli occhi per poi stupire anche il palato. Sarà per questo che Hana Kaze è diventato fin dalla sua apertura di pochi anni fa un punto di riferimento per una clientela selezionata e giovanile che non cerca "un" sushi ma cerca "il" sushi. Proprio ciò che puoi trovare qui, dove la filosofia dell'all you can eat è lontana anni luce e l'atmosfera lounge è congegnata a puntino per mettere a proprio agio gli ospiti.

Il miglior pesce sulla piazza


Pesce, pesce e ancora pesce, chiaramente. Il più fresco possibile, tanto che la ricerca di Luca dei migliori fornitori sulla piazza non si ferma mai. Giorno dopo giorno, ora dopo ora. Un esempio? Il tonno qui è solo pinne blu del Mediterraneo, il migliore. Pinne gialle al bando, Atlantico idem. Ma non conta solo la provenienza, contano anche le dimensioni. Il sushi chef, infatti, ha autorizzazioni e certificazioni ad hoc per poter lavorare il tonno intero, tutt'altra storia rispetto al filetto già lavorato che finisce sul banco. Da Hana Kaze arriva solo il meglio dei tranci provenienti dalle aste internazionali, il che significa un investimento in qualità che poi si riverbera anche a tavola. Un esempio della loro concezione di ristorazione: le scorciatoie non esistono, esiste solo un lavoro ben fatto.

Un'esperienza a 360 gradi tra tradizione e innovazione


Così iniziare il pranzo o la cena da Hana Kaze con la tartare di tonno (con tanto di erba cipollina e sesamo) è una delizia, e lo è anche virare verso lo Special Salmon, con la sua polpa di salmone speziato accompagnato da scaglie di mandorle, avocado e tobiko (caviale di pesce volante). Sarà la prova tangibile che qui la qualità è altissima. Per non parlare del tradizionale tuna tataki (in foto) o degli scampi, freschissimi.

Un percorso culinario tra Giappone e Belpaese


Questo è solo l'inizio di un percorso culinario rispettoso della tradizione (in modo filologico) con inserti fusion per essere il più inclusivi possibile. Perché l'obiettivo di fondo è offrire il meglio e far semplicemente stare bene i clienti, instillando loro la voglia di viaggiare attraverso nigiri, gunkan o uramaki. Tra i primi occhio a quello con salmone superior e, chiaramente, a quelli con tonno rosso pinne blu, ma non provare anche la capasanta hokkaido o il gambero rosso di Mazara sarebbe un vero delitto. Tutte portate che regalano emozioni anche alla vista, con quel letto di riso che fa da piedistallo al protagonista del piatto.

Un sushi da urlo!


Il copione non cambia per i gunkan, tra salmone, tonno, ricciola e scampi, e per gli uramaki, tra cui il loro "Hana 2.0" che racchiude in sé tutta la filosofia del locale in bilico tra tradizione e innovazione: salmone selezionato, formaggio, avocado, salsa teriyaki e shiso in tempura. L'elenco delle prelibatezze potrebbe essere lungo e diventa anche difficile cogliere fior da fiore perché tutto è curato al millimetro. In questo modo un sushi misto da urlo diventa la logica conseguenza. Il consiglio infatti è di provare di tutto un po', senza dimenticare i grandi classici come i gunkan e il ramen, grazie a cui si può assaporare la millenaria filosofia culinaria del Sol Levante (strepitoso il salmone donburi con uovo in camicia, alga nori, sesamo ed erba cipollina).

Bianchi e bollicine, il meglio dal territorio


Un'esperienza a tutto tondo, dicevamo. Per questo Luca, forte della sua esperienza dietro al banco grazie al suo precedente sushi bar che ebbe grande successo in città, ha costruito passo passo una lista dei vini di alto livello. E se pesce dev'essere, allora si vada "in bianco". Che in questo caso è qualcosa di molto positivo perché la filosofia del locale non cambia: da Hana Kaze si trova solo il meglio delle etichette del territorio, comprese le bollicine. Italia soprattutto, ma anche chicche dall'estero. Una cantina che continua a evolversi di pari passo con le stagioni e le produzioni, diventando la vera ciliegina sulla torta di un pranzo o una cena già di per sé d'eccezione.

Tra piatti e location è assalto a Instagram


Che poi, l'avete mai visto il locale di sera? Luci soffuse, arredamento minimal, atmosfera lounge se ce n'è una. Il tavolo illuminato diventa un palcoscenico dove i protagonisti sono i piatti contraddistinti da consistenze e colori l'uno diverso dall'altro in un continuo gioco di relazioni (e a volte contrapposizioni) tra Giappone e Belpaese. A vincere è l'emozione per aver scovato finalmente quel locale che fa dell'Oriente la propria culla e di Mestre il suo futuro.

Il sushi migliore anche a pranzo o direttamente in ufficio


Se poi vieni colto da quell'irresistibile voglia di sushi mentre salti da una mail a una call in ufficio, occhio che Hana Kaze ha concepito dei pacchetti speciali dove poter gustare la loro irresistibile qualità a prezzi ancora più convenienti. Non rimarrai più senza il loro salmon donburi, per esempio, salutare e gustoso, o al loro menu gyoza che, oggi, potrebbe costituire la migliore ragione per venire al lavoro. Anche perché c'è pure il servizio a domicilio!

Hana Kaze Sushi Lounge
Riviera XX Settembre, 46 – Mestre (VE)
Tel: 0413086198

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