Questa è una storia di passione che mette il “fattore umano” al primo posto

Pubblicato il 23 febbraio 2022

Questa è una storia di passione che mette il  “fattore umano” al primo posto

C’è chi gioca d’azzardo e chi scommette sul proprio futuro perché ha solide radici. Art&Food Group fa parte della seconda categoria di coraggiosi perché, come racconta la titolare Caterina Lucano, il Bistrot 55 di Mirano ha aperto i battenti in un periodo storico dove la tendenza delle serrande scivola verso il basso: “Abbiamo pensato che un locale così a Mirano mancasse e siamo stati accolti molto bene. Inoltre sapere che erano in molti i miranesi a conoscerci già grazie al Bistrot 55 di Mestre è stata una spinta in più”.

E se il verbo di Bistrot 55 si era già sparso nella bella piazza di Mirano un motivo ci sarà, anzi più di uno. Potremmo iniziare dal “new food concept”, il marchio di fabbrica dei bistrot targati Art&Food, oppure da quel pizzico di sana follia che anticipa le imprese più riuscite. Ma il  nocciolo della questione sembra ricondurci al “fattore umano”, tanto importante dietro le quinte quanto in sala. “La nostra squadra di lavoro è come un’orchestra: se manca qualcuno, si sente”

Imparare per scatenare le idee

La cucina di Bistrot 55 punta sulla qualità e l’originalità della proposta, sostenuta dalla valorizzazione del prodotto italiano e dalla genuinità della materia prima. Un’idea di cucina innovativa e cosmopolita che non si ferma al concetto ma si traduce in preparazioni buone da mangiare e belle da vedere: “Il team di cucina è appassionato e capace, anche quando gli ordini fioccano uno dopo l’altro c’è sempre la disponibilità a soddisfare le richieste del cliente” spiega Lucano. 

Il merito non va esclusivamente alla selezione accurata del personale: “Da sempre formiamo internamente i nostri dipendenti perché siano preparati a tutto tondo, sia in cucina che in sala”. Senza dimenticare lo scambio di opinioni, di idee e la fiducia nelle capacità di ciascuno: “Le prove in cucina non mancano! È già capitata che un’idea di dolce, dopo le dovute prove, si sia trasformata in una voce del menù”


Lo stesso accade al reparto cocktail che al Bistrot 55 occupa un posto d’onore in orario aperitivo ma anche dopocena, con la dolce compagnia del dessert. Marianna Basso, responsabile di Bistrot 55 con grande esperienza nella miscelazione racconta: “Abbiamo dato l’imprinting ed un piacere notare la passione del team di lavoro nella continua ricerca di drink di qualità. Si contagiano, si stimolano e ne esce sempre qualcosa di buono”. Si studia, si impara, si sperimenta e poi si studia di nuovo: “Anche considerando semplicemente il mondo dei distillati non si finisce mai di scoprire qualche novità. La formazione continua è necessaria per stare sempre al passo”.

Ascoltare per non smettere mai di imparare

“Alcuni dei nostri ospiti si stupiscono quando chiediamo loro com’è andata la cena, ma la nostra, alla fine del servizio, è una domanda sincera perché la loro soddisfazione per noi è al primo posto. Ogni scambio personale e critica costruttiva viene preso come uno spunto di miglioramento”. Il presupposto è semplice ma non scontato: come si fa a capire cosa piace davvero alle persone senza chiederglielo? È così che Bistrot 55 piace a nonni, genitori e figli e che si rende conto dell’importanza di soddisfare la voglia di mangiare bene di  chi ha deciso di escludere determinati alimenti dalla propria dieta. Ancora secondo Caterina Lucano: “È molto importante che tutto il personale, dalla cucina alla sala, abbia una profonda conoscenza degli ingredienti e sappia consigliare al meglio anche gli abbinamenti con vino, birra e cocktail”.


Per questo quando sfogliando il menù ti troverai di fronte a chicche come i mini roll, gli smooshi, le pizze-focacce con base alla curcuma e riso venere, oppure l’hamburger con pane alla zucca, potresti sentire una sinfonia. È l’orchestra di Bistrot 55 che suona all’unisono. 

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  • BISTROT

scritto da:

Martina Tallon

Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Bistrot 55

    Via Xx Settembre 18, Mirano (VE)

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