La mostra dei cadaveri plastinati a Jesolo

Pubblicato il 30 agosto 2013

La mostra dei cadaveri plastinati a Jesolo

Quando si parla di cadaveri e ossa forse la prima cosa che ci viene in mente è la serie televisiva Bones e all’antropologa forense Brennan, oppure al celebre personaggio di Necron di Magnus, o ancora per i più acuti al dipinto di Rembrandt, Lezione di anatomia del dottor Tulp.

In questo caso i protagonisti non sono né manichini né disegni, bensì persone che in vita hanno dato il permesso alla scienza di utilizzare il loro corpo (o per essere più corretti: cadavere) ai fini della formazione dei medici e per spiegazioni ai non professionisti.

L’autore di questa esposizione è il tedesco Gunther von Hagens, l’inventore della plastinazione, cioè il processo di conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri (macromolecole) di silicone, rendendo così gli organi rigidi e privandoli del loro odore, ma mantenendo il colore dei tessuti inalterato.
Corpi nudi e senza vita, trattati con plastilina e soluzioni chimiche ad hoc, che fino a settembre 2014 metteranno in mostra muscoli, tendini ed ossa.

La mostra è ospitata al Tropicarium di Jesolo e come giorno per l'inaugurazione non è stato scelto a caso il 2 novembre, giorno in cui in Italia si ricordano i morti. Forse una data scelta quasi a valore simbolico, o scaramantico.

Una mostra che già sta facendo discutere a Jesolo. Ha già provocato opposizioni e perplessità in vari ambienti ecclesiastici e culturali. “Nulla di macabro, sarà un’esposizione interessante per le scuole e le famiglie”, hanno garantito gli organizzatori.

Jesolo si prepara dunque per 10 mesi ad accogliere migliaia di visitatori curiosi e specialisti del campo, tenendo viva l’atmosfera estiva che la distingue nel litorale adriatico, grazie ai numerosi bar e ristoranti.

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scritto da:

Maddalena Ganz

Scrivo la mia vita a 360°, in più, aiuto il prossimo. Gli consiglio dove andare a bere, mangiare e dove rimorchiare. Esploro, comunico, conosco. E se non basta inizio a parlare. A dire il vero, parlo tanto. Forse, sono una sorta di tempesta perfetta.

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