Tradizione e innovazione: ecco il Madly a Quarto d'Altino

Pubblicato il 21 febbraio 2018

Tradizione e innovazione: ecco il Madly a Quarto d'Altino

Quattro chiacchiere con Lorenzo e Omar sulla loro nuova scommessa

Unire tradizione ed innovazione proponendo qualcosa di diverso alla piazza di Quarto d’Altino. Creare un locale giovanile, fresco e frizzante, mantenendo però viva la storicità del posto. Venire scelti sia da chi vuole mangiare e bere bene, sia da chi desidera divertirsi. Costruendo il Madly a Quarto d'Altino, Omar e Lorenzo hanno lanciato a se stessi parecchie sfide in una. Noi di 2Night siamo andati a curiosare in questo nuovissimo locale: cocktail bar nella zona centrale, ristorante d'atmosfera sulle ali, il Madly è aperto a pranzo e alla sera (dall’aperitivo in poi) con una proposta variegata e, soprattutto, interamente fatta in casa.

Omar, Lorenzo, com’è nata l’idea del Madly?
Ci siamo conosciuti perché abbiamo lavorato fianco a fianco in un locale in Fonderia a Treviso. Poi, sempre assieme, abbiamo contribuito al lancio di un nuovo locale in zona Roncade. L'ambizione e il sogno di aprir qualcosa di nostro ci hanno spinto a cogliere al volo l’occasione che il destino ci ha presentato: il Ristorante da Paolo a Quarto d’Altino.

Un locale storico clamorosamente in vendita.
Siamo venuti a vederlo e, lì per lì, il locale non era messo bene, una vera e propria “bettola”. Un nome storico dal grande potenziale ma chiuso da ben tre anni: nessuno aveva il coraggio di prenderlo in mano per i troppi lavori di ristrutturazione da fare. Grazie all’esperienza maturata in passato anche nel settore delle lavorazioni edili, inventiva e molta immaginazione, lo abbiamo letteralmente rivoltato come un calzino ristrutturandolo da cima a fondo. L’unica cosa che abbiamo lasciato è il pavimento degli anni ’60 nella sala ristorante. Il resto è tutto nuovo. E’ il Madly!

Che filosofia avete seguito per l’interior design?
Anziché affidarci ad un architetto abbiamo voluto far tutto da noi, seguendo la cosiddetta filosofia del “riciclo”. Un riciclo creativo, realizzato grazie agli amici di Ruggine Ecofficina. Abbiamo unito gli anni ’60 con la modernità.

Una chicca?
I lampadari fatti tutti a mano, ognuno diverso dall’altro.

Passiamo dalla forma alla sostanza: la cucina del Madly unisce tradizione e innovazione.
Esatto. Volevamo anzitutto evitare di proporre le classiche tagliate, costate, filetti che si possono trovare ovunque. Volevamo proporre un locale giovanile, in grado soprattutto di differenziare la proposta culinaria. Quindi antipasti e secondi ricercati; niente primi. E poi gli hamburger.

Hamburger gourmet?
Certamente. Pochi ma di qualità, con ingredienti particolari che fanno la differenza. Due di manzo, uno fisso con la ricetta americana classica ed uno stagionale a base di prodotti tipici del territorio: attualmente ad esempio ne proponiamo uno di manzo con lardo, radicchio di Treviso, asiago, salsa al gin, yogurt e aneto. Poi offriamo un burger vegetariano e, infine, il “chawarma”: pane arabo con straccetti di pollo speziati con capuccio, carote, coriandolo, harissa e salsa allo yogurt.

E il resto del menù è tutto stagionale?
Assolutamente sì, gran parte del menù viene rifatta ogni mese e mezzo. Abbiamo aperto a dicembre e siamo già al secondo menù.

Quali sono i pezzi forti del menù?
Beh, sicuramente le specialità creative a base di carne. Ad esempio l’agnello alla liquirizia, oppure il capocollo di maiale cotto a bassa temperatura per 12 ore… ma intendiamo cambiare spesso, per offrire una proposta sempre fantasiosa. Vogliamo puntare su cose buone, soprattutto su cose buone che altrove non mangi.
 
Qualcosa di vegetariano o magari di vegano?
Sia vegetariano, sia vegano. Abbiamo proposte per tutti. Un esempio di piatto vegetariano la crema ai 5 cavoli con nido di soia croccante e scaglie di Montasio stravecchio… Una proposta vegana invece è la quinoa con broccoli, zenzero, menta e mandorle.

La cantina cosa propone di speciale?
La carta vini, con 35 vini in bottiglia, è studiata principalmente per incontrare palati esigenti, champagne incluso. Dal Valpolicella Ripasso al brut Cremant Du Jura, passando per il Cabernet Sauvignon di Castelvecchio, e poi il Gattinara. In aggiunta, abbiamo 5 birre alla spina.

A occhio e croce siete forti pure nei cocktail, vista la duplice natura del locale.
Puntiamo forte infatti anche su aperitivo e dopocena. Dietro al bancone una squadra di baristi pronti a soddisfare i differenti gusti dei clienti con cocktail poco conosciuti e fuori dal comune; questo perché vorremmo far scoprire dei nuovi gusti ai nostri clienti. Abbiamo anche un'ottima proposta di gin, vodka, whisky e rhum.
  
Per chiudere in bellezza i dolci: fatti tutti in casa, vero?
Sì e anche qui con grandissima alternanza. C’inventiamo spesso variazioni interessanti e creative, tipo la frolla al malto con crema di mascarpone e arancia, amaretti e composta di arance oppure le uova di panna cotta con tuorlo di maracuja su un nido di caramello.

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scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Madly

    Via Roma 70, Quarto D'Altino (VE)

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