Qui la “ciccia” è ancora il piatto forte, ma come si può resistere al richiamo di una città marinara come Trani? Le novità del ristorante in piazza Gradenigo

Bistrot27 è il locale del cuore per molti tranesi. I turisti che si siedono alla tavola di Mimmo Di Leone sono quelli che ne conoscono la fama o intercettano il passaparola dei local: quando si tratta di mangiar bene e di non abbandonarsi a pretenziose portate mini, si viene qui e ci si dà da fare.

Per la prima volta dalla sua apertura, complici i desideri ripetuti dei clienti, il buon Mimmo ha deciso di cedere e di mettere pietanze a base di pesce freschissimo anche nel suo menu. Non preoccupatevi: la mossa non ha snaturato Bistrot27. La regina resta sempre e solo la “ciccia”, da trattare seguendo un unico motto: «Migliori di nessuno, diversi da tutti».

Controcorrente

Bistrot27 nasce nel 2016, ma non a piazza Gradenigo, bensì nelle vicinanze del porto. L'idea di Mimmo Di Leone era quella di andare contro la filosofia dei ristoranti tradizionali, aprendo un locale in cui non c'era spazio per il pesce. Non mangiandolo, voleva coccolare chi come lui vive questa idiosincrasia gastronomica.


L'idea è stata vincente: presto si è formato una clientela affezionata, stregata da un rituale quasi orgiastico, la carrellata di antipasti. Il trucco di Mimmo? Preparare qui quello che mangia a casa.

Il trionfo del buono

Fate attenzione a ordinare gli antipasti: se non avete stomaci capaci, potreste trovarvi in difficoltà. Qui ci si sazia quasi solo con queste ciotole e piattini pieni di ogni ben di Dio. Questa è la caratteristica che distingue Bistrot27 da altri locali che, col tempo, hanno fatto propria la filosofia di Mimmo. Le bistecche buone, ben frollate, ormai sono un po' ovunque, ma sugli antipasti è difficile essere enciclopedici come lo Bistrot27.


Da non perdere, ad esempio, i fiori di zucchina preziosi farciti e acciughe, la Parmigiana bianca al pesto, Carne salada e la Coppa di maialino cotta a bassa temperatura. Se siete alla ricerca dell'esotico, vi innamorerete del fegato alla veneziana, una passione che Mimmo ha voluto esportare dalla sua cucina domestica ai tavoli del suo ristorante. Chiedeteglielo voi stessi: non è raro vederlo girare tra i tavoli, dispensando consigli e sorrisi.

Viva la carne!

Buonissima, trattata con i guanti bianchi e sempre locale: la carne di Bistrot27 viene per lo più da Gravina di Puglia, dove la macelleria Costantiello prepara manzo, maiale e cavallo da passare sulla brace oppure in padella (non fatevi ingannare, non c'è modo migliore per cucinare il rasciale di cavallo).


Nel calice, tanto territorio tra rossi e rosati, con una strizzata a qualche vino bianco di struttura. E non stupitevi se vedrete qualche turista straniero fotografare ciò che per noi sembra normale: sono gli occhi dell'amore e dello stomaco che già pregusta il godimento.

In punta di... pinna

Come abbiamo già spiegato, ci sono persone che – come Mimmo – non amano il pesce. Ma quando si gestisce un locale è necessario ascoltare anche chi si siede a tavola. Dunque, richiesta dopo richiesta il pesce ha iniziato a far capolino tra i fuori menu.


Ma non aspettatevi trionfi di crudo di mare e piatti di ricci: qui si va sempre al sodo con seppie o calamari ripieni, ad esempio. Le cozze arrivano in tavola ripiene al ragù. Il polpo si unisce in matrimonio a sughi rossi e corposi oppure impreziosisce una Parmigiana di mare. Nei piatti di Bistrot27 non ci sono disegnini: questo è il regno della sostanza.

E ora, il dolce!


Il carrello dei dolci di Bistrot27 è una vera e propria geografia di sapori. Per quelli che “o è fatto in casa o non lo voglio”, raccomandiamo il Tiramisù. Per chi vuole andare oltre e sperimentare, fatevi consigliare dai ragazzi in sala, chiedendo: «Cos'ha portato Mimmo?», Potrebbero esserci i Sospiri biscegliesi o la Pasionaria foggiana, la Tetta della Monaca o lo yogurt di Vito Di Cecca da Altamura. Lasciatevi sorprendere.

  • RECENSIONE
  • BISTROT
IN QUESTO ARTICOLO
×