Un luogo incantato sospeso fra magia e sogno: l'Atlas Foyer raccontato dai suoi protagonisti

Pubblicato il 30 aprile 2018

Un luogo incantato sospeso fra magia e sogno: l'Atlas Foyer raccontato dai suoi protagonisti

Atlas Foyer compie quattro anni. Il segreto del suo successo? Ce lo raccontano Antonio Coppola ed Angelo Petrotto

Ti capita mai di entrare in un luogo nuovo e di rimanerne letteralmente folgorato? Di non aver parole per descriverlo perché totalmente innovativo? Un po’ atelier d’artista, un po’ salottino di inizio '900, un po’ cinema muto anni ’20. Difficile definire con le parole un luogo unico come Atlas Foyer, ristorante e cocktail bar a due passi da piazzale Loreto, in via Sansovino. All’ingresso mi attendevano Antonio Coppola ed Angelo Petrotto, titolari, amici e, in passato, proprietari dello Chandelier, definito dall’Herald Tribune un contemporaneo “tempio della moda bohemien”. Mi fanno accomodare su un divanetto rosso acceso e mi servono un calice di ottimo prosecco.
Prima lo Chandelier e ora Atlas Foyer. Qual è l’evoluzione?

Angelo: Il creatore di tutto questo è Antonio che è designer, sceneggiatore e volto noto nel mondo della moda grazie alle collaborazioni con Trussardi e Alviero Martini. Aprimmo lo Chandellier nel 2000, punto di riferimento della nightlife milanese per lungo tempo. Poi abbiamo deciso di chiuderlo perché noi stessi eravamo cambiati. Volevamo proporre qualcosa di totalmente innovativo sulla scena milanese. Allora abbiamo pensato ad Atlas e a maggio saranno già passati quattro anni dalla sua apertura. È una grande soddisfazione e abbiamo già in serbo qualche idea per festeggiare al meglio.
 
Sorride e, nel farlo, butta un occhio ad Antonio che è alle prese con il soundcheck con il fonico, in preparazione del prossimo grande evento. Giro lo sguardo e rimango letteralmente rapita dagli arredi: si oscilla fra l’onirico e lo chic con la sua carta da parati dai colori accesi, i libri accatastati, proprio di chi è in casa e legge tanto da non sapere più dove metterli. L’aspetto più interessante è che quello che potrebbe sembrare disordine lì non lo è: tutto è sapientemente calibrato e ha il suo spazio, fuori dal reale, ma ben delineato. Si crea un ordine nuovo: massima espressione artistica.

Antonio: Non prendiamo mai locali già arredati.  Negli anni ’20 questi spazi erano occupati da un cinema muto, l'abbiamo acquisito, in rovina, abbiamo dato una mano di bianco e abbiamo reinventato tutto. Partendo dalla storia di questo luogo, poi abbiamo creato qualcosa di totalmente nuovo, unico, che riprendesse anche quell’atmosfera. È come se fosse una scenografia creata ad hoc per uno spettacolo teatrale. È un sogno che ha preso forma nel tempo. Questi siamo noi. Mi piace dire che è il teatro delle nostre memorie.

Cosa si propone qui da Atlas è qual è la filosofia che c’è alla base?
Antonio: Atlas foyer vuole essere un Tavern bar, un salottino dove accomodarsi e rilassarsi in un ambiente coinvolgente, unico ed accogliente dall’aperitivo fino al dopo cena. Volevamo creare un luogo dove poter invitare degli ospiti, come se fossimo in casa nostra. Atlas Foyer è un salottino del gusto che offre il meglio della cucina italiana in una chiave nuova segnata dalla raffinata ricerca stilistica. Alla base del progetto c’è tutta la nostra passione, creatività e dedizione. Vogliamo offrire quello che siamo, le nostre convinzioni e tutto il nostro amore per questo mondo. Il ristorante che ne deriva è nuovo, fuori da ogni clichè.

Qual è l’esperienza che si vuole proporre?
Angelo: Vogliamo stupire positivamente ponendo ogni aspetto sensoriale al primo posto: dal gioco di luci all’effetto del cromatismo pittorico fino al soffitto decorato con l'intonaco effetto antico o i preziosi tavoli in radica. L’effetto è di un luogo senza tempo, onirico, nel quale coccolarsi. Quindi massima attenzione al dettaglio, alla proposta gastronomica e di beverage oltre al servizio. Tutto deve far sentire a proprio agio.

Raccontatemi qualcosa in più del menu.
La nostra è una cucina mediterranea ricercata, non gourmet, che fonde un po’ il tradizionale con il creativo. Io sono siciliano, lui pugliese quindi vogliamo proporre tutto il meglio della nostra cucina della tradizione con un occhio nuovo. Usiamo prodotti tipici d’eccellenza del territorio come il Gambero di Mazzara del Vallo e abbiamo piatti che rispecchiano le tradizione regionali di tutta Italia: dall’Insalata di carciofi alla romana ai Calamaretti spillo saltati in padella con pachino e mentuccia. Tutto è preparato in maniera espressa e la spesa è quotidiana. 

Nel menu si avvicendano ricercati accostamenti. Tra gli antipasti, vi sono prelibatezze come i Fagottini di alici ripiene con mozzarella e provola affumicata, mentre tra i primi spiccano pietanze come il Pacchero allo schiaffone con crostacei e pomodorini dorati del Vesuvio, vero must del locale, o il Tonnarello alle vongole veraci cime di rape e bottarga di Muggine. Anche sul versante dei secondi la scelta è ardua, tra insuperabili piatti di pesce come il Tonno in crosta di papavero viola con brunoise di verdure e zenzero o la Frittura di mare con  calamari, scampi, gamberi spillo e julienne di verdure croccanti e superbi secondi di carne come il Filetto alla Rossini con riduzione di Madeira foie gras e crema di tartufo bianco o la classica Cotoletta alla milanese. 

Antonio: la nostra è una cucina molto semplice. Siamo contrati a tutte le sfarzosità che si vedono in tv. Noi non facciamo le star con il cibo. La cucina è un’arte seria. Il cibo è concretezza, non è spettacolo anche se, comunque, la curiamo nei minimi dettagli: dalla qualità delle materie prime, alla presentazione.

Il menu varia o rimane invariato?
Angelo: Varia perché seguiamo il più possibile la stagionalità degli elementi, senza troppe forzature però. Lasciamo anche tanto spazio alla creatività di ogni giorno: se troviamo dei porcini freschi li proponiamo anche solo per un giorno, come proposta fuori carta. L’obiettivo è il rispetto della qualità. 

L’aperitivo come è inteso?
Così!
Sorride e mi serve un piatto di Fagottini di alici fritti ripieni con provola a mozzarella. Non riesco a trattenere un “oh” sostenuto dal profumo…delicato e invitante.

Mi spiega:
 
Siamo aperti dalle 18.30 e, fino alle 20.00, si può ordinare da bere e qualcosina da mangiare come queste alici: sono i nostri antipasti proposti durante la cena. Anche l’aperitivo è di qualità quindi si propongono piatti espressi, preparati al momento e in carta. Spesso poi si rimane anche alla cena perché si rimane stupiti dalla loro bontà! Accompagniamo il tutto con musica ambient e, spesso dal vivo.

E da bere?
Abbiamo una carta di vini non troppo vasta con marchi sia italiani che stranieri già conosciuti con qualche novità. Cerchiamo sempre un buon rapporto qualità prezzo. Per quanto riguarda i cocktail abbiamo tutti quelli più famosi più qualche signature drink messo a punto dal nostro barman capace anche di improvvisarli al momento, a seconda del gusto dell’ospite.

Siete aperti anche nel dopocena, giusto?
Sì, esatto. Il locale si presta molto anche per l’intrattenimento post-cena.
Le luci si abbassano ancora di più e si alza un pochino la musica, oppure vengono proposti concerti di musica live. La cucina è aperta fino alle 23.30 ma durante tutto il post cena si possono ordinare i nostri dolci che si abbinano molto bene alla nostra proposta di cocktail o di super alcolici e distillati.
 
Angelo mi chiede scusa e inizia ad armeggiare vicino al camino. Nonostante sia ormai Primavera, il caldo ancora non si sente e qui a Milano si è quasi sotto zero. Allora mi faccio coraggio e gli chiedo:
 
“Il camino è funzionante? Si potrebbe accendere?”

Antonio: Ma certo! Lo accendiamo tutte le sere fredde dell’anno. È sempre funzionante e crea quel tocco in più, di calore. È un salottino di casa o una casa di un viaggiatore che, passando, lascia una parte di sé e della sua storia.

Un’ultima domanda è d’obbligo. Qual è la chiave per il successo?
Antonio: Sicuramente è la passione a fare la differenza. Non solo possederla ma anche riuscire a trasmetterla. Qui si torna perché è un luogo in cui ci si sente a casa. È un po' come andare a trovare la famiglia in un luogo nel quale rilassarsi e parlare del più e del meno gustando un ottimo piatto ed un buon calice di vino o cocktail. Tante volte gli ospiti entrano giusto per un caffè e poi escono ore e ore dopo, increduli. Il tempo qui si ferma. È magia.
 
Non solo magia, Atlas Foyer è sogno, è un luogo artistico unico. Un luogo da conoscere ma soprattutto da vivere, uno di quei locali dai quali non vorresti andare via mai…
 

  • INTERVISTA

scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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