Sembra essere tornati alla normalità. È domenica, siamo a Matera e, a tratti, sembra proprio di essere tornati a due anni fa. Una giornata soleggiata è la complice perfetta per una passeggiata spensierata… E quindi ci tuffiamo anche noi, non è poi così male a volte “to go with flow”, ovvero “andare con la corrente“. Siamo diretti, al civico 90 di Via del Corso, per raccontare uno degli anni più intensi del Fedda Rossa.

Quando la sete di novità chiama…


... il Fedda Rossa risponde senza esitare! Varchiamo la soglia d'ingresso e cerchiamo di fare mente locale e la prima cosa che ci viene da dire è "Ma… questo non c’era prima!“. Sì, ricordavamo bene, il bancone dei cocktail era solo nei progetti di Annalisa. "Ovviamente non potevamo mai immaginare tutto questo quando abbiamo fatto partire i lavori” ci racconta Annalisa mentre veniamo accolti con grandissima gioia dal suo cucciolo scodinzolante che gironzola tra le gambe di clienti e addetti ai lavori. Il cane si chiama Pepa e racchiude tutta quella energia che solo un giovane cucciolo può avere, che solo il nuovo porta con sé. Passa poco tempo e qualche sorridente cliente si avvicina per un aperitivo. Il chiacchiericcio si fa sempre più intenso e, sempre a debita distanza, l’atmosfera si fa sempre più conviviale.

Famiglia, buy local e carpe diem


Vivere alla giornata ci serve per superare questo periodo d'incertezza totale. Lo staff del Fedda Rossa, che poggia la sua storia sulle radici familiari (in cucina c'è il fratello e la madre di Annalisa), e che continua ad andare avanti a piccoli passi per volta. La loro decisione, di aprire solo nel weekend, si sposa perfettamente con il loro mood: hanno creato, da sempre, piatti della tradizione locale con l'uso di materie prime di stagione e locali. Matera al momento non ha turisti, ma solo clienti locali e pertanto deve poter giocare in casa con dei palati molto più critici di quelli internazionali. E dunque come funziona il carpe diem in un ristorante? Ogni giorno è a sé e ruota attorno alla freschezza: si prova a cucinare quello che si trova e se va bene lo si propone nel menù, e si scrive il piatto sulla piccola lavagna all’ingresso del locale.

Dall’aperitivo al tramonto… Un classico del weekend!


Ecco svelata la routine vincente che vede le luci del Fedda Rossa accendersi venerdì per preparare tutto per il weekend. A raccontarcelo c’è sempre Annalisa: “viviamo la giornata con stupore e gratitudine continui. Quest’estate è stata molto proficua, ma è un paio di mesi non possono compensare un anno di chiusura, parziali e totali. Il 6 gennaio 2020 abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione, ignari di tutto quello che sarebbe successo di li a poco. Ma non ci perdiamo d’animo, mai”. La clientela che sceglie il Fedda Rossa sa di poter trovare un filo conduttore tra l’aperitivo (ne abbiamo visti diversi, ma lo spritz Aperol è quello più gettonato), il pranzo e il prolungamento fino all’ora di chiusura. "Proprio come si fa con i pranzi in famiglia, ci si alza da tavola quando fa buio!”.

Le delizie lucane sono la cura a tutti i mali


La Fedda Rossa è la tradizionale cialda condita con pomodorini freschi e cipolla e, per assicurare un gusto extra, ci facciamo aggiungere anche un po’ di peperone crusco croccante. Inseparabile compagno di aperitivi rinforzati o antipasti lucani è il tagliere di salumi e formaggi, ovviamente di provenienza locale. Per entrare, poi, nel mood casereccio ci pensa la frittata di porri da condividere con i propri commensali... un "piatto centrale" come si dice qui. L'aggiunta di un bancone per i cocktail ha ampliato, di conseguenza, la scelta del beverage (oltre ai classici e intramontabili vini lucani, pugliesi e nazionali).

Ad Annalisa e a tutto lo staff auguriamo di continuar a resistere con il sorriso che li ha sempre caratte­rizzati, che non conosce ostacoli (e che si vede benis­simo anche oltre la mascherina).

 

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