A volte s’incappa in locali difficili da classificare. Locali che per la particolarità della proposta hanno bisogno di ben più che di poche righe per essere descritti, e a essere sinceri sono anche quelli che più piacciono a 2night. Oggi parliamo di un locale che non è tradizionale veneziano ma un po’ sì. Non è un ristorante esotico ma non è nemmeno una definizione totalmente fuori strada. Ma nemmeno fusion è un termine proprio. Insomma, oggi parliamo di Vittoria 1938.

Un locale sul Canal Grande


Intanto la posizione: invidiabile ma anche ingannevole. Il ristorante si trova dopo il Ponte degli Scalzi arrivando dalla stazione, lungo la calle che porta verso Rio Marin, e buona parte del suo plateatico esterno si trova appena a sinistra degli Scalzi, proprio sul Canal Grande. Quindi sì, la zona è probabilmente una delle più attraversate dai turisti nelle giornate da bollino rosso, il che potrebbe far pensare a una comoda proposta turistica per il locale. Ma non è affatto così.

Un locale storico, e qualcosa di più


Quel 1938 nel nome del locale ammicca proprio all’anno, e sottolinea la storicità del locale e l’appartenenza alla stessa famiglia, oggi incarnata da Elisabetta, che ne rappresenta la quarta generazione. Per un locale che è stato osteria, bacaro, trattoria e pizzeria. Ma dal 2020 la veste di Vittoria 1938 è un'altra. In primis un restyling estetico, con il nuovo locale in stile cozy, cioè accogliente, confortevole. Il piccolo interno è curato, dominato da tinte neutre come bianco e grigio, ma con qualche dettaglio più vivace, come i cuscini colorati o i bicchieri in vetro di Murano disposti sui tavoli. Un piccolo ambiente, che di certo non fa rimpiangere la vista che si può avere dal plateatico e che rispecchia quella che è l’anima del locale.

Una cucina giocosa ed etica


Grazie all’impulso di Elisabetta e alle esperienze acquisite dal compagno e chef Nicolò in tanti viaggi, in Asia ma non solo, l’anima del ristorante è molto più sperimentale di prima, giocosa ma anche rispettosa della cultura culinaria veneziana, oltre che etica e attenta allo spreco. Ecco quindi piatti come i raviolini (all’orientale) in salsa invece che i classici bigoi. Invece che il risotto con le secole c’è un originale gnocco arrosto con le stesse secole, impreziosito anche dal rafano. O ancora, il baccalà 360° è un piatto che utilizza tutto dello stoccafisso, compresa la pelle o la trippa, andando oltre al più comune mantecato. Un piatto che ha portato il ristorante a diventare membro della Confraternita del Baccalà ma che soprattutto vuole essere un invito contro gli sprechi alimentari. Il menù poi cambia molto più che stagionalmente, in base sì agli ingredienti ma anche alla fantasia di Nico.

Tanti vini biodinamici...


La gestione della sala e la scelta dei vini sono competenza di Elisabetta. Una settantina di etichette, con diverse scelte biologiche e biodinamiche, pienamente in linea con la filosofia del locale. Sono tutti scelti appositamente con lo scopo di accompagnare al meglio tutti i piatti che escono dalla cucina, con provenienze svariate ma soprattutto da Veneto e Friuli.

... e nuovi dolci esplosivi


Una novità di Vittoria è invece caratterizzata dai dolci: da febbraio la cucina del ristorante ospita anche Romain, pasticcere marsigliese che ha il compito di creare torte e golosità adatte al locale, in linea con le idee di Nico. Ecco quindi il gelato al wasabi, cioccolato bianco, caviale e agrumi canditi, o la cialda di alga nori caramellata.

Un posto per tornarci


Ma per Betta e Nico, per Vittoria 1938, la cucina farà anche molto ma non tutto. L’ospitalità, i sorrisi spontanei senza strutture e formalità, con la voglia di essere sé stessi, completano l’esperienza a tutto tondo del ristorante. Perché il ricordo positivo, la voglia di ritornare in un posto dove stai bene, alla fine, è quello che conta di più.

Vittoria 1938
Calle Lunga, 745 - Santa Croce, Venezia
Tel: 041718500

  • RECENSIONE
  • TRATTORIA
IN QUESTO ARTICOLO
×