È una proposta gastronomica curiosa e accattivante quella che si può assaggiare alla Locanda del Ragioniere, che da settembre 2019 ha cambiato gestione ma non filosofia di cucina. Una revisione alla location e al menù, con migliorie qualitative sì, ma senza stravolgimenti.

Insomma un’impronta identitaria più definita, che al contempo mira sia alla continuità ma anche a incuriosire sempre più palati.
La mission rimane dunque quella di portare in tavola piatti di cucina tipica salentina senza rinunciare a qualche contaminazione esotica, con particolare attenzione per la churrascheria e la braceria.

Tre intime salette con soffitto a volte a crociera e a botte in pietra leccese sono solo l’esordio di una piacevole esperienza di gusto, così come le bellissime maioliche alle pareti e la rilassante musica di sottofondo. A chiudere il cerchio uno staff impeccabile, gentile e mai invadente, lieto di consigliare le specialità del giorno.

Entrando nel dettaglio del menù, constatiamo che gli antipasti di terra – com’è ovvio in un locale che fa cucina tipica leccese e brasiliana – hanno un’importanza considerevole rispetto alla proposta di mare, che tuttavia non manca mai. Richiestissime le pittule fatte in casa, le crocchette di patate, le polpette di carne, le bruschette, la scamorza della locanda, le verdure grigliate e i taglieri misti di salumi e formaggi. Per chi preferisce il pesce, invece, in menù troviamo l’impepata di cozze, dei filetti di alici marinate e l’intramontabile insalata di mare.

Continuando su quest’onda, si può scegliere tra le linguine alle cozze e vongole, le trofie gamberi e zucchine, dei tubettini al sugo di cernia e i tagliolini allo scoglio. Tra i primi di terra, invece, da non perdere i ciceri e tria, le mitiche fave e cicorie, le orecchiette alle rape, quelle al sugo con polpettine e ricotta forte, le classiche al pomodoro e basilico, ma anche un’ottima parmigiana di melanzane.
Passiamo al secondo. Sempre presente in menù il trancio di spada, i gamberoni griglia, la frittura di lattarini, di calamari e quella mista di gamberi e calamari. Ma sono i secondi di carne i veri protagonisti di questo interessante menù, che si suddivide tra carne al barbecue, carni speciali e comida brasileira con vari contorni.

Andiamo con ordine. Dal barbecue ci fanno capolino il filetto di entrecote da 300 gr, l’Angus argentino, la bistecca di Scottona (da ben 400 gr) ma anche l’arrosto misto che comprende bombette, turcinieddrhi e arrosticini. O ancora gli straccetti di manzo al primitivo, le scaloppine, le coscette di pollo, i bocconcini di carne di cavallo al sugo e così via. Tutte carni che vengono servite con una cottura perfetta a lungo termine su pietra lavica, mai aggressiva, che consente di preservare l’integrità delle carni stesse.

Vero cavallo di battaglia è la comida brasileira, composta da churrasco di picanha (leggendaria e buonissima carne brasata e poi grigliata che si scioglie in bocca) accompagnato da feijoada brasileira (fagioli neri con pancetta) o macaxeira (manioca fritta). Anche in questo caso la bontà e la tenerezza della carne è data da una cottura graduale oltre che da un’accurata selezione delle carni stesse.
Ottimi anche i vini locali proposti, la selezione di birre, i distillati e i dolci!

E se ti stai chiedendo chi si occupa di tutto questo, la risposta è: il titolare, Massimo Capoccia, che vanta un’esperienza trentennale nel mondo dei locali e della ristorazione non solo in Italia ma anche all’estero. Pub, ristoranti di lusso, lidi, discoteche, pizzerie, villaggi turistici, campeggi non hanno segreti per lui. Così come l’arte dell’accoglienza. Lo si respira fin da subito non appena ci si accomoda nella sua nuova idea di locanda.

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