Forse saranno state le onde a pochi passi ad ispirare i nuovi gestori del Belvedere a non scoraggiarsi durante questo periodo assurdo per l’imprenditoria.

Determinazione in cucina


Come delle onde che, con più o meno intensità, si abbattono sugli scogli senza mai esitare. Un monito a non perdere mai la propria energia, ad andare avanti anche se le cose non vanno bene. Probabilmente questa è una metafora anche troppo romantica se pensiamo a quello che è appena successo all'ntero comparto della ristorazione. Eppure in questo sogno imprenditoriale i gestori di Belvedere ci hanno creduto nel periodo peggiore. Il nuovo Belvedere nasce il 24 febbraio 2020, una manciata di giorni prima della chiusura totale in Italia. 

Forti come le onde del mare


Siamo andati a trovare i gestori del locale, in una calda serata di fine giugno. Ci hanno raccontato della loro voglia di ricominciare e della loro ricetta segreta. Ora sono ripartiti, più carichi che mai, valorizzando quelli che Alessandro chiama “gioielli del mare presi in prestito”, padre del nuovo Belvedere. Un nome sicuramente non nuovo per tutti i baresi e gli amanti della ristorante a quattro passi dal mare.

Un nome famoso da 60 anni


Caricarsi sulle spalle il nome del Belvedere impone anche aspettative molto alte: un locale conosciuto da quasi 60 anni e che con il tempo è diventato un pezzo di storia del lungomare di Santo Spirito. Una struttura ampia, con coperti sia all’interno che nella grande terrazza con affaccio diretto sul mare. Solo una strada a due corsie li divide!

La firma gastronomica

Le premesse per scrivere una nuova storia ci sono tutte, partendo proprio dalla proposta gastronomica. Partiamo dalle pizze: il Belvedere è uno di quegli esempi dove l’angolo pizzeria non è una semplice appendice fatta per allargare il menù di proposte. Alessandro Pastoressa è il presidente dell’associazione “Pizzaioli qualificati” e ha toccato con mano tutta la stretta catena che va dalla materia prima al prodotto finito. Con un colpo d’occhio sa riconoscere un particolare tipo di farina e lo seleziona con minuzia, fino ad arrivare alla migliore combinazione di impasto, tutti preparati da lui (quello senza glutine compreso!). Le scelte dei condimenti seguono la linea del presidio Slow-food, passando inevitabilmente da tutto ciò che è a chilometro zero e fortemente stagionale. Giusto per citarti una delle combinazioni preferite dai clienti del locale: pesto siciliano, stracciatella, pistacchio verde, pecorino e pancetta affumicata.

Belvedere e… bel mangiare


Tutto il menù food è stato studiato a regola d’arte, calibrando i giusti sapori. A questo si aggiunge una doppia carta beverage: una per i vini e una per le acque. Esattamente: anche l’acqua deve essere debitamente selezionata per esaltare al meglio tutte le pietanze (che comprendono sia le specialità di mare che delle interessanti alternative di carne). A tutto questo si accompagna un eccezionale estro creativo che riesce a trasformare un comune risotto ai frutti di mare in uno spettacolo per gli occhi: riso a forma di parallelepipedo, con il sorbetto al limone nel piatto stesso. Un altro piatto rappresentativo della fusione tra certezze ed estro creativo è il Belvedere: vongole veraci, bottarga di tonno e caciocavallo podolico.

Progettare in grande

Alessandro ci ha raccontato di una bella ripartenza, di una risposta molto accorata da parte della clientela locale e non solo. Per questo la sua fiducia si spinge verso nuovi progetti: aprire la terrazza agli aperitivi mattutini e perché no anche alle colazioni. Soddisfatti non solo gli amanti del cornetto e cappuccino, ma anche quelli della colazione inglese e americana. Gli aperitivi invece puntano sul gusto classico, mediterraneo: carpacci, frutti di mare, cocktail e importanti etichette di prosecco nazionale ed internazionale.

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