A LECCE ABBIAMO PROVATO UNA POKERIA SALENTINA DAL GUSTO HAWAIANO

Pubblicato il 9 maggio 2025 alle 12:25

HILO POKE METTE IN TAVOLA UNA STORIA FRESCA E GENUINA

C'è una via nel cuore commerciale di Lecce dove si uniscono storie bellissime colorate di giovani che intorno alle proprie attività hanno costruito prossimità, amicizia, cooperazione. 
Anche questa, badate bene, è una storia di impresa e di gusto, ma che passa secante attraverso i buoni e sentimenti, e per questo più saporita. 

Un angolo hawaiano che parla leccese

Siamo in via Fabio Filzi, conosciamo dall'interno Hilo Poke, un angolo dallo stile hawaiano che però parla leccese. 
Il titolare, anima di questa avventura a basso indice calorico ma ovviamente a prova di sinapsi, è Federico Serio, 28 anni, con una esperienza da uomo navigato, iniziata per caso nelle aule dell'alberghiero di Brindisi.
“In realtà mi ci iscrissi per seguire un amico, non sapevo nemmeno mettere sul fuoco una pentola però mi imbarcai in quella avventura e ancora ricordo lo stupore dei miei genitori”.
Una famiglia semplice, che ha sempre sostenuto Federico e le sue scelte, tanto che, dopo il periodo di studio, i risparmi di casa servirono a mandarlo a Parma direzione Alma Scuola di Cucina.
“Scuola prestigiosa, ancora non sapevo che sarebbe stato l'inizio di tutto e non potevo immaginare che un giorno nella mia città avrei aperto una pokeria”.
Ma torniamo a quegli anni, quelli della formazione. 

In giro per il mondo 

Dopo il periodo parmense sarà tutto una aggrovigliarsi di paralleli, meridiani, cucine e galloni da mettere da parte. 
Ristoranti stellati e blasonati come il Pasha di Conversano, il Relais blu, l'Antica Corte Pallavicina ma anche lavori più umili.
“Sia chiaro, ho lavato anche i bicchieri, ho dormito negli stanzini, sono stato al ristorante Savbini a Piccadilly Circus a Londra per un anno, e ancora in Australia, ho dormito negli hotel  negli ostelli, in strada, sono arrivato a Formentera, ho lavorato anche in un locale del calciatore Bobo Vieri”.
Un caleidoscopio di momenti e stagioni ed esperienze tutte concentrate nell'arco temporale breve di una vita giovane, eppure potenti per intensità.
Ride, scherza, sfumacchia, fa battute e va più veloce del suo tempo, Federico. 

Sant'Allegria nel cuore di Lecce

Prima di addentrarsi nei meandri del racconto, ci porta sotto braccio al bar a un tiro di schioppo dalla sua pokeria. All'interno un altro gruppo di giovanissimi, grandi lavoratori, motivati e col sorriso genuino stampato sul volto. 
È ancora in strada, un'altra ragazza alza la mano in segno di saluto…è tutto davvero troppo bello.
“Vogliamo trasformare questa via anzi in qualche modo lo abbiamo fatto, in casa nostra, in cui si senta il profumo reale dell'accoglienza, della condivisione, dello spirito di squadra. Qui si lavora tutti col sorriso, insieme, e c'è mutuo soccorso reale. In questa maniera anche i clienti vengono contagiati dal nostro sorriso e dalla nostra voglia di vivere, questa via è un po' Il salotto della nostra vita” 
Sant'Allegria sarebbe la colonna sonora di questo incontro, 
Torniamo alle avventure che hanno portato dritto come un treno di sola andata ad Hilo Poke. 
“Dopo Formentera ho ancora fatto qualche esperienza, sono stato a Bologna poi ho deciso con tre amici di prendere un locale a Trepuzzi, ed è andata bene fino al periodo del covid. Dopo è cambiato tutto quindi, circa cinque anni fa ho deciso di investire in questo locale, all'angolo della via, all'epoca devastato da un incendio, e l'ho preso in affitto. Un piccolo finanziamento, tanto olio di gomito anche per realizzare gli arredi, molti li ho fatti da me. Questo posto è un po' una vittoria ma è anche una sorta di figlio in cui ho investito, credo, e che cresce con me”.
E così, sogni impastati a panche e strutture da montare, muri da dipingere di colori, ambientazione tipicamente hawaiana da ricreare proprio come se si fosse lì, a tanti chilometri e tante ore di fuso di distanza. 

Materia prima fresca, tanto gusto per bowl e bubble tea

“Volevo realizzare un format in qualche modo indipendente, Che garantisse materia prima di ottima qualità e funzionasse in qualche modo in modalità fast food. Il poke è un cibo fresco, giovane, veloce, sano. Ho un po' anticipato le mode e avendo viaggiato tanto ho scelto di portare il sole delle mie avventure a Lecce, scegliendo Hilo, il nome di un'isola delle Hawaii dove conto di andare presto. Un sogno nel posto dei sogni ed ecco la magia”.
Mentre chiacchieriamo si affaccia la mamma di Federico, piccolina, giovane, scattante, calza alla perfezione col racconto del figlio. 
E il film rouge della bellezza e della semplicità continua ad accompagnare il nostro racconto. 
“Ho visto passare storie e vite, ho lavorato anche da studente, mi è capitato di soffrire non poche volte e allora ho deciso che nel mio locale anche i dipendenti dovevano trovare ciò che avrei desiderato sempre trovare io, rispetto, accoglienza, una paga sicura a fine mese”.
Freesco e genuino come gli ingredienti dei suoi pokè, Federico. Al suo fianco una collaudata squadra composta da tre donne: Tila di origini albanesi, ha anche realizzato gli affreschi colorati al muro, Cristina, vent'anni viene dal Sud America e infine Caterina, la più piccola.
Dal dehor all'interno, ci accolgono muri color cielo, piante tipicamente hawaiane, una tavolozza di colori, quella degli ingredienti con cui comporre il poke e, qualche metro più in là, destra, poi sinistra, l'angolo del bubble tea contante succose sfere gelatinose colorate e fruttate. 
Federico, zazzera scompigliata, camicia aperta, sigaretta smezzata, ci racconta le sue bowl.
“È probabile che la sera non si trovino gli stessi ingredienti del mattino, perché noi lavoriamo solo ed esclusivamente con prodotti freschi che quindi possono finire. Questo locale somiglia un po' ad un mercato, si trova ciò che c'è di buono e di fresco, zero chiacchiere, tanta verità. Del resto, se un ingrediente finisce vuol dire che è buono”.
Prezzo fisso, pesce, pollo, riso e tanti ingredienti vegetali, senza dimenticare le salse di cui molti vanno ghiotti “perché è inutile dare un prezzo iniziale e poi aumentarlo man mano che si aggiungono ingredienti, è una presa in giro. Qui ci siamo noi, con le nostre facce ed è quello che vendiamo, il nostro atto politico”.
Aperto a pranzo e cena garantisce anche l'asporto, quest'angolino smart sprizza vita da tutti i pori.
Ma fa anche venire l'acquolina in bocca. 
Posare la penna, please e andare: hawaiian taste and california soul. Componiamo la bowl: riso nero, salmone spicy, mango, ananas, zenzero rosa, cetrioli e poke sauce.
Alla prossima!

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