A due passi dalla suprema opera d’arte mondiale - Venezia, ça va sans dire -, da un entroterra che in un fazzoletto naturale accoglie laghi e colline di smeraldo, montagne dolomitiche e città fluviali, da una deliziosa perla marittima come Caorle e dalla romantica laguna di Cavallino-Treporti, sorge una località balneare multiforme e sfaccettata, in continua evoluzione: Jesolo Lido, centro nevralgico delle cosiddette “Venice Sands”. Qui, dopo una parentesi storica di fisiologico assestamento, in cui le critiche e il cemento avevano quasi oscurato le buone basi via via create nell’ottica di riqualificare e riposizionare sul mercato del turismo quella che è l’unica city-beach adriatica “a prova di futuro”, oggi Jesolo sta finalmente cullando il progressivo avvicendamento tra molte fatiscenti strutture del XX secolo e succulente proposte di nuova generazione. Dove il design, il comfort e il gusto la fanno da padrone.


A cavallo tra il difficile 2020 che abbiamo appena salutato, ed un 2021 che vuol essere portatore di rinascita, l’attore protagonista di questo trend sulla scena jesolana è senz’altro il J44 Lifestyle Hotel, fiammante 5 stelle – ma un 5 stelle “accessibile”, dove l’opulenza lascia campo a stile e domotica – di Via Dante Alighieri. In questo seducente albergo d’ispirazione milanese, agganciato al fresco stile metropolitano di Piazza Drago, se ai piani alti trovi il Tacco11, skybar con infinity pool e terrazze panoramiche “vista tutto” (mare, laguna, montagne e ti raccomando la città illuminata di notte), al pianterreno ecco invece lo Jolà – Emotional Cuisine: nientemeno che il nuovo ristorante up to date in centro a Jesolo.


Varcando l’ingresso dello Jolà, lasciandosi accogliere dal delizioso personale, accoccolandosi tra il colorato giardino verticale e i delicati giochi di luce del moderno salone, s'intuisce in tempo zero il grado esperenziale della cena - o del pranzo - che attende qui dentro. E basta il primo sguardo al menù di stagione, una carta essenziale che strizza l’occhio agli stellati Michelin, per avvertire un fremito godereccio, pregno di curiosità e salivazione. Esistono i locali dove si va semplicemente a mangiare, e poi quelli dove si va a “divertirsi”: il ristorante del J44 Lifestyle Hotel entra a pieno titolo fra i secondi... Naturalmente, con la doverosa umiltà e il sorriso del nuovo che avanza. Dove “sorriso” è parola chiave in tutto ciò che permea gli hotel della famiglia Rizzante.


Tutto molto bello, finora, quindi; ma è passando dalla forma alla sostanza, scortati magari da un bel calice di Borgogna, Incrocio Manzoni o Cartizze, che comincia il divertimento vero. Si venga infatti allo Jolà per uno stiloso pranzo di lavoro, per una cenetta tête-à-tête o per una degustazione gourmet a suon di mare, terra e vino, il leitmotiv non cambia mai: qui la cucina spinge forte sul pedale della creatività, plasmando nuovi usi e abbinamenti di materie prime tra l’eccellente e il pregiato. Per osare lì dove tanti, troppi altri credono che “tradizione” significhi restare incagliati nel passato remoto. Come se una tagliatella di seppia sbollentata e poi guarnita con sedano arricciato e polverina al nero della stessa seppia - che così chiude in modo circolare un sorprendente equilibrio di sapori - non sapesse valorizzare, pardòn, "sublimare" il prezioso cefalopode lagunare.


Ogni piatto è una scoperta, ogni accostamento una caccia al tesoro dell'umami. L’ombrina nostrana su crema di cavolfiore bianco al cappero, sposata a spuma di limone e cavolfiore viola marinato, è un trionfo di gusto già sul piano estetico: a testimonianza del fatto che, allo Jolà, la giovane e ardita brigata di cucina persegue quella filosofia secondo cui, ad ogni abbinamento cromatico riuscito, consegue un agile ed armonico pendant di profumi e sapori. E che dire, una volta che ti si è spalancato ormai lo stomaco, della calamarata dello chef? A base di prestigiosa pasta Mancini, è fatta con cicale di mare, bottarga di muggine e una spolveratina di lime che trascina il palato in un turbine di bontà e freschezza, in grado di spingere verso l’alto parecchi bianchi presenti in carta vini.


Potrei continuare a lungo, ma è assai probabile che ad ogni visita in questo nuovo locus amenus di Jesolo Lido s’incappi in proposte diverse e qualche nuova diavoleria.
Perciò, chiudo con la ciliegina sulla torta, di nome e di fatto: la pasticceria. Il momento in cui la fantasia di chi assaggia va a briglie sciolte, ma anche quello in cui la scienza di una cucina che si rispetti affronta la sua prova più ardua... L’ultima. Beh, tu ordina una bella Tarte Tatin, verifica come la pera avvicendi la più tipica mela, senti come essa si accompagni al formaggio erborinato di capra ed al gelato al mascarpone, decidi se mordere o se invece succhiare il crumble di nocciole con perline di caviale al balsamico... E poi torna da me. Torna per dirmi se al nuovo Jolà in centro a Jesolo non calzi a pennello il suo stesso slogan. Emotional Cuisine.

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