“Facciamo meno e lo facciamo bene”. La sostanza invece della forma, l'essenzialità invece della maniera. E la qualità, dai vini naturali frutto di tre lustri di studio ed esperienze a una cucina, quella della tradizione pugliese, apprezzata in tanti anni in Terra di Bari e proposta per mano e per anima di un giovane e abile chef nato a Taranto ma sbocciato nel capoluogo pugliese. “Meno – Vini e altre necessità” è il locale che mancava, un open space dove condividere a qualsiasi ora piaceri semplici, che sia un bicchiere di vino o un pezzo di focaccia.


A firmare questo concept sono Flora Larese e Massimo Lanini (già volti e braccia de “Il canto dei bischeri” e “La staffa” a Bari e “Tappa Fissa” a Sannicandro di Bari) e Samuele Minucci. Il locale si trova non lontano da Borgo San Frediano e piazza Tasso, dove Massimo, Flora e il loro staff sono già diventati di “casa”.


E non è solo perché la cucina, i vini e l'arredamento minimal ne fanno un posto diverso. Ma è anche per una serie di curiose abitudini. Su tutte, la festa di quartiere il primo martedì del mese. Come funziona? Chi vuole partecipare porta qualcosa da casa, per il resto il vino certo non manca. Da casa, abitualmente, si può portare anche una bottiglia di vino malgrado qui ce ne siano a centinaia. A patto, però, di condividerlo con l'oste.


È un luogo di condivisione, Meno. Condivisione vera, reale. Non social. Per quanto stories e affini facciano sempre piacere, infatti, Massimo e Flora hanno “istituito” lo sconto del 10 per cento se tutti gli ospiti di un tavolo lasciano il telefono all'ingresso. Ciliegina sulla torta è il servizio taxi gratuito, con auto da sei posti, per chi vuole evitare la preoccupazione dell'etilometro e il rischio di ritiro della patente.


Se a Bari Massimo ha portato i sapori toscani, tornando a Firenze non poteva che mettere in valigia (e in cucina) la tradizione pugliese. Affidata a Davide Ancora, giovane e valido professionista che fra i profumi e i sapori di quella terra ci è cresciuti. Ce li ha negli occhi, nel palato, nell'olfatto e nel sangue. Non è solo un bravo studente diventato abile professionista, per quanto la "mano" e l'estro siano capaci di dare a piatti come fave e cicorie, impepata di cozze, orecchiette con cime di rapa, cialledda di alici e tortelli ripieni di stracciatella con brodo di cipolla una chiave più personale, ma mai invadente.


Da Meno - Vino e altre necessità si bevono esclusivamente vini naturali italiani, francesi e spagnoli di aziende che producono annualmente fra le 25mila e le 40mila bottiglie. Scelta "fondamentalista": niente solforosa aggiunta, l'unico ingrediente è l'uva. E nessuna azienda è scelta a caso, ma conosciuta e studiata da Massimo in quindici anni di saloni, viaggi e vendemmie, a partire dal 2010. La scelta di vini prossimità ("Ma non fino chilometro zero", sottolinea Lanini) e l'utilizzo di fusti permette di vendere vini sfusi anche a tre euro il calice, vini di aziende Top 5 in Italia come Cantina Giardino.


In un'atmosfera fresca, leggera e scanzonata, il menu alla lavagna cambia ogni 7-10 giorni, mentre le bottiglie che campeggiano sulle pareti hanno sovrimpresso i prezzi "in" e "out", ovvero relativi al consumo in loco e da asporto. Il giorno cerchiato in rosso, da Meno - Vini e altre necessità è il mercoledì, quando viene applicato il prezzo "out" (quindi più basso) anche a chi acquista e consuma la bottiglia in loco. Lo chiamano "il mercoledì da leoni".


Aperto a pranzo senza formule particolari, ma con la massima libertà, il locale riapre già a metà pomeriggio per l'aperitivo e si può semplicemente sorseggiare un buon vino accompagnato da focaccia barese, taralli, formaggio e olive, magari nello spazio esterno. Come essere in Puglia, insomma.


MENO, vini e altre necessità
Viale Aleardo Aleardi, 13R - Firenze
Telefono: 0550300050
 

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