Il mio pranzo dai sapori partenopei all'Al.Ma Bistrot di Treviso centro

Pubblicato il 15 febbraio 2022

Il mio pranzo dai sapori partenopei all'Al.Ma Bistrot di Treviso centro

Un pranzo all’Al.Ma – Bistrot dei Sapori Partenopei è un’esperienza semplicemente imperdibile.

Il primo, vero (pardòn, verace) ristorante napoletano di Treviso centro è stato creato da Matteo Alfieri con amore, passione, esperienza e profonda conoscenza. Conoscenza delle materie prime, delle ricette, degli abbinamenti e dei gusti delle persone. Sono stato a mangiare qui, accoccolato fra i caratteristici tavolini locale, all’insegna del motto “pancia mia fatti capanna”.


Ho sempre considerato Napoli, meta frequente di miei weekend culturali ed enogastronomici, la capitale mondiale anzitutto dello street food. Come mangi il cibo da strada a Napoli non ce n’è, per conto mio. Per questo motivo, all’Al.Ma, ben consigliato da chef Matteo, ho esordito con un antipasto ad hoc: mozzarella in carrozza.

Voi direte, “beh, che c’è di così partenopeo in una 'mozza'?”. Ed è qui che viene il bello. La mozzarella in carrozza, infatti, viene servita su confettura di pomodoro rosso del Piennolo DOP, ed è preparata con fiordilatte "Massa Lubrense", che si scioglie in bocca. Un qualcosa di mistico, tremendamente impattante specie se, come me, la assaggi a stomaco vuoto, a “palato vergine”.

Accanto ad essa, una generosa burrata di bufala campana con alici di Menaica e crema al basilico preparata direttamente dallo chef. Spettacolo… Il tutto accompagnato da un calice di Fric, una particolarissima “bolla campana”, uvaggio 100% Aglianico vinificato rosato dalla cantina Biodinamica Case Bianche. Fresco, leggermente amabile, dal colore che chiama e richiama la bella stagione. D’altronde si sa, a Napoli l’estate dura tutto l’anno.


Un gradito diversivo, poi, dedicato in primis agli intenditori d’olio, è quello che mi invitano ad assaggiare a metà fra antipasto e primo: l’Oro di Capri, un extravergine d’oliva Slow Food premiato dal Gambero Rosso. Un must della degustazione, all’Al.Ma bistrot.

Il tempo di essermi già rifatto la bocca, ed ecco l’immancabile piatto di pasta: i mezzi paccheri con cipolla di Montoro, guanciale di Gioi e fonduta di provolone del Monaco. Serviti col giusto calice di vino, si può creare un abbinamento sorprendente, che funziona quasi al contrario: più che il vino a valorizzare il piatto, qui infatti è il pacchero di Gragnano, semplicemente squisito, una pasta che si scioglie in bocca in una girandola di sapori magistralmente amalgamati, a valorizzare con la giusta intensità magari un bel bianco suggerito da Matteo.


Tutto finora buonissimo e abbondante; ma si sa, l’appetito vien mangiando e quindi un bel secondo piatto non me lo leva nessuno. Fatto trenta, facciamo trentuno assaggiando il baccalà fritto su nido di scarola. Accompagnato ad un calice di Biancolella d’Ischia DOC (cantina Cenatiempo) mi trovo al cospetto di un vero bijoux, una chicca, croccante al palato e morbido dentro, incredibilmente saporito. Difronte a cotanta inventiva non posso far altro che togliermi il cappello: non si era mai visto a Treviso centro un modo simile di mangiare, né di accompagnare, il nostro amato baccalà.


Ormai satollo e gratificato in misura che non so descrivervi, completo il pranzo soltanto per gola. Ma, come dice il vecchio adagio, “per il dolce c’è sempre spazio”. E all’Al.Ma Bistrot sarebbe un vero delitto fermarsi prima del gran finale…

Sicché mi lascio sedurre da un bis di assaggi. La pastiera napoletana, una meraviglia tipica in grado di deliziare qualsiasi palato; e la caprese al cioccolato con confettura di amarene sorrentine appassite, dei Colli di San Pietro. Insomma, un grande classico della tradizione ed una chicca assoluta by Matteo Alfieri.

Il tutto accompagnato da un sorso di olivoncino, infuso di foglia d’olive prodotto ad Anacapri. L’ultimo accento su quello che, più che un pranzo, è stata una lectio magistralis di cucina e di sapore partenopeo.

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scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

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