3 ristoranti per celiaci da provare a Napoli
Pubblicato il 30 settembre 2015
Qualche giorno fa mi è capitato di ospitare una collega francese ed è grazie a lei che ho scoperto i ristoranti con menu senza glutine, per celiaci a Napoli. Infatti lei non voleva perdersi neanche il sapore dei piatti della cucina napoletana, di cui aveva sentito un gran parlare, ma allo stesso tempo non poteva mangiarne tutti gli ingredienti. Ecco quindi la soluzione.
In pieno centro a Sorrento, il Villa Rubinacci è specializzato nella preparazione di piatti senza glutine. La proposta è davvero ampia: io ho provato gli spaghetti ai frutti di mare, specialità dello chef, una verà bontà. Al dolce non dico mai di no e qui non resti certo deluso: sono tutti fatti in casa con prodotti locali. Noi abbiamo avuto anche la fortuna di cenare fuori, nel bellissimo giardino esterno.
Al Mama eat ci sono venuta con la mia amica e ne è rimasta piacevolmente sorpresa. Infatti qui grazie all’apposito menu con portate senza glutine, ha trovato un ristorante dove gustare l’ottima lasagna napoletana,senza rinunce. Tra l’altro, leggendo la lista dei drink abbiamo scoperto che sono disponibili almeno sei tipi di birra senza glutine delle due migliori marche presenti sul mercato. Insomma ci torneremo di sicuro.
Chi l’ha detto che i celiaci devono rinunciare a mangiare la classica pizza napoletana? Io e la mia amica francese abbiamo sfatato questo mito, andando da Ciro a Santa Brigida, la famosa pizzeria di Napoli dove vengono servite pizze per celiaci. Quindi qui ci siamo proprio sbizzarrite con assaggi della classica pizza margherita, pizza capricciosa e quattro stagioni. Inutile dire che la mia amica tornerà presto, non solo per scoprire i posti dove ammirare il panorama di Napoli ma anche per provare la sua cucina.
Foto copertina dalla Pagina Facebook del Mama Eat
Se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime novità, iscriviti alla newsletter
scritto da:
Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.