Il suono che desideri sentire a inizio serata: S.Tap! In questo caso, non il semplice rumore di un tappo di bottiglia che decolla verso le stelle, bensì un pub a Zelarino con tanto posto per tutti, un’atmosfera metropolitan e un ampio parcheggio a due passi di distanza. Spizzichi cicchetti in puro stile veneziano e divori paninazzi con ingredienti di qualità, ma la protagonista indiscussa rimane la birra artigianale. Da modesto intenditore dietro le spine del banco, Gianmaria Spavento ti racconta il locale con la personalità perfetta per una serata scialla con i fioi e le fie.        

Come ha fatto la birra a svoltarti la vita?

Fin dai 18 anni, sono stato un amante della cultura pub. Bere e mangiare bene è sempre stato importante per me. Ho frequentato il TARS a Venezia, un corso di laurea analogo al DAMS, e poi mi sono trasferito a Milano per lavorare come operatore in alcune televisioni private. Lì si stavano diffondendo i primi locali specializzati in birra, che hanno avvampato il mio interesse in materia, di per sé già altissimo. Il primo locale che ho aperto era alla Cipressina (Mestre). Mi definisco un tecnico della birra, non ho le competenze di un birraio: vendere e produrre sono due mestieri diversi. Ho frequentato corsi di degustazione ma l’esperienza si fa sul campo, assaggiando… anche se il fegato non sempre ringrazia.

Hai una birra preferita?

Per un appassionato, è impossibile rispondere. Tuttavia, sono un fan delle belga, Tripel in particolare (birre dal grado alcolico più elevato della media, più decise). Infatti, mi concedo un viaggio in Belgio o in Germania almeno una volta all’anno, magari in bici.

A proposito, la bicicletta appesa alla parete del locale parla chiaro…

La mia passione per il ciclismo si sviluppa nel periodo milanese. Necessitavo di una valvola di sfogo per allontanarmi dal tumulto della città. Sono anche un amante dell’alpinismo. Lavoro a contatto con le persone, in un ambiente allegro, dove si chiacchiera molto; quando stacco, apprezzo immergermi nel silenzio e nella natura. Ovviamente, quando ho organizzato un itinerario in bicicletta in Slovenia insieme a un amico, abbiamo inserito diversi birrifici nel percorso. Il nostro Amaro del Ciclista riflette proprio questa passione.

Hai mai applicato le competenze acquisite nel mondo televisivo alla birra o al ciclismo?

Ho girato due documentari che sono stati proiettati a New York, al Bicycle Film Festival. Uno riguardava un mio amico con disabilità, che utilizza una handbike; l’altro raccontava il viaggio di un ragazzo che ha percorso pedalando l’intera Via della Seta. Non ho ancora elaborato qualcosa per il pub; forse in futuro accadrà, ma preferisco raccontare le storie altrui anziché concentrare l’attenzione su di me. 

E invece cosa mi racconti del dinosauro mascotte del locale?

L’idea è di mio figlio. A casa sono pieno di dinosauri, puoi immaginare. L’identità è importante; è lo stesso discorso per cui preferisco non servire vino e concentrarmi sulla birra o qualche cocktail classico da rivisitare. Giulia Antonello elabora le grafiche per il locale, e collaboriamo con specialisti per i cicchetti e l’home-bakery. La passione è fondamentale. Se tenessi le stesse birre tutti i giorni, mi annoierei. Se spesso i clienti pensano che una valga l’altra, è anche colpa dei fornitori. In Italia, il mercato della birra artigianale copre soltanto il 3% del settore. In realtà, i costi delle birre artigianali non sono davvero svantaggiosi rispetto alla birre delle grandi distribuzioni; il problema è che bisogna impegnarsi per cercare e offrire prodotti di qualità che non siano apprezzati soltanto da intenditori.

Il futuro del pub è strettamente legato a questa ricerca?

Ogni anno scelgo festival della birra diversi a cui partecipare. Sono giornate devastanti perché ci si ingolosisce a provare tanti sapori diversi. Oltre alle serate con i food trucks e i DJ set, spesso organizziamo degustazioni, incontri con mastri birrai e collaborazioni con birrifici (le birre speziate di Natale, per esempio). Il fondamento è estendere la cultura birraria a tutti. Per questo mi piacerebbe presenziare a qualche festival con il baracchino di S.Tap, magari portando questo progetto itinerante anche a qualche social ride o competizione ciclistica.

S.Tap
Via Selvanese, 1g - Zelarino (VE)
Tel:
3516609786.

Foto dalla pagina Instagram del locale 

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  • S.Tap

    Via Selvanese 1g, Venezia (VE)

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