Quando si vuole bere e si vuole bere bene a Lecce, poco da fare, il tempio della mixology è uno: il Prohibition. Il nome può rievocare i ruggenti anni Venti, i vestiti da charleston, i ritmi swing e tutto quello che va sotto il nome de Il grande Gatsby. Uno speakeasy direte… Anche, ma non solo. Il posto può ricordare uno di quei 32000 posticini nati nella New York proibizionista: un locale che non si nota dall’esterno, un ingresso piuttosto low profile e una scala per scendere fino a dove il locale vero e proprio prende vita. La cosa bella del Prohibition è che non c’è nessuna parola d’ordine per entrare: solo la voglia di bere bene. L’offerta è così ampia che è impossibile ricondurre il locale sotto un’unica etichetta, specie se questa costringe ad ancorarsi ai pochi e soliti cocktail targati Twenties. No, il Prohibiton è molto di più, grazie a una drink list che si rinnova ogni sei mesi e che quest’anno promette ben 12 new entry, nuove di zecca.


Da 4 anni punto di riferimento per i viveur leccesi e di provincia, e anche per molti turisti grazie a un team di 5 persone: Antonio Lecciso, patron e mixologist del locale, Matteo, Loreto, Nicolò e Luis.
 



Cosa provare assolutamente? Ce lo facciamo suggerire direttamente da Antonio.

 


Uno dei cocktail più gettonati e richiesti, uno di quelli che è nella drink list praticamente da sempre, il vero irrinunciabile del Prohibition. San Pietroburgo, un nome che ammicca in maniera neanche tanto implicita alle terre slave, è composto ovviamente da vodka e poi Falernum, zenzero, ginger beer, Angostura, zucchero e limone. Si costruisce tutto nel bicchiere, ogni elemento, si aggiunge il ghiaccio tritato e si completa con l’Angostura, menta e zenzero candito. Dal sapore fresco e dissetante, il San Pietroburgo è edulcorato dalla consistenza sciropposa del Falernum senza risultare troppo dolce né eccessivamente aspro e l’Angostura regala un retrogusto amarognolo. Il risultato è un cocktail decisamente equilibrato che lega bene tutti i gusti.


È la volta di un twist on classics, l’intramontabile gin tonic. Il gin di riferimento è un Bombay Star, un prodotto recente della distilleria Bombay. L’ultima bomba sganciata dalla casa di gin è un prodotto che ha all’interno delle botaniche il bergamotto, che ben si sposa alla Fever Tree (la Indian, per intenderci) e a un twist di limone. Quello che ne viene fuori è un classicone delle drink list impreziosito dall’aroma agrumato del bergamotto.
Ma la lista di variabili sul gin tonic è infinita: il Prohibition conta almeno 150 etichette differenti di gin, italiani, speziati e di molte altre varietà.
 


Altro irrinunciabile del Prohibition è il Calavera Catrina, in cui il gusto secco della base Mezcal incontra le note delicate e gradevoli dei frutti rossi. Arricchito dal Moonshine blueberries, Bitter Martini Riserva, sciroppo al tè al lampone, il Calavera è un mix di sapori e profumi ben amalgamati in cui la preziosità dei frutti rossi non dà dolcezza, ma conferisce texture e struttura al drink. Corposo, leggermente acido, l’ideale per un aperitivo e per stimolare la fame.
 


Il quarto drink è una celebrazione del Salento, un omaggio alla terra e ai suoi prodotti. Il nome è Americano in vacanza ed è preparato con bitter infusionato a olio extravergine d’oliva in fat washing, una tecnica che si applica a tutti i tipi di grassi aromatizzabili, a cui viene aggiunta soda, vino aleatico - un vino dolce locale -, il simbolo del Salento par excellence, l’oliva e mirto fresco. Il sapore è quello verace e forte, genuino e sincero di questa terra, adatto a qualsiasi situazione, sia essa un aperitivo o un post cena.
 


Ma Prohibition sa guardare molto al di là dei confini territoriali grazie al suo carattere cosmopolita, sempre attento a intercettare trends o a rivisitare grandi classici. È appunto il caso del cocktail Tiki di cui andremo a parlare, una vecchia tradizione che affonda le radici nel secolo scorso e che celebra il tema polinesiano con sapori tropicali e decorazioni eccentriche. Il cocktail in questione è un twist caraibico, piuttosto alcolico, ma molto fresco, che come da tradizione si beve nel classico bicchiere Tiki, in ceramica, rappresentante una figura umanoide. La base è costituita da rum mix (rum scuro giamaicano, rum bianco agricolo con retrogusto simile alla canna da zucchero e rum overproof, caposaldo della “saga” Tiki, pieno di carattere e dal sapore funk. A questo si aggiunge un liquore, l’Apricot brandy, un distillato all’aroma di albicocca infusionato con dell’anice stellato, una purea costituita da ananas, passion fruit, lime, banana, sciroppo di orzata e succo di lime.
Il risultato? Un cocktail eccentrico e iperdissetante.
 
Prohibition e la sua drink list vi aspetta in via Paladini, 19 a Lecce.

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