Il cambio di look apportato recentemente al locale, vicino alla basilica, completa e dà valore ad una cucina decisamente di qualità, affiancata ad una proposta di birra artigianale importantissima e ad un reparto miscelazione molto intrigante.

Finalmente siamo quello che volevamo essere sin dall’inizio”, così ci raccontano Giampaolo Santarelli, Serena Menci, Nicola e Stefano Ciccone soci del The Bridge Food and Beer in zona San Paolo. Il loro locale, aperto giusto pochi mesi prima della pandemia, finalmente riappare nella sua versione definitiva: moderna, accogliente ed elegante. Rispetto all’atmosfera steak house in stile western che c’era prima, che poco o nulla aveva a che fare con il format desiderato, e che i ragazzi hanno dovuto mantenere a causa delle peripezie non volute (covid, crisi) degli ultimi anni, ora finalmente il loro The Bridge riesce ad esprimere tutta la sua potenzialità. La punta di diamante del locale resta sempre la cucina, curata con cura estrema dalla bravissima Serena Menci, chef di origine toscana, la cui terra di origine si sente e si assapora (con tanto gusto) in moltissimi dei suoi piatti. Materie prime di assoluta qualità, rivisitazioni mai banali e sempre divertenti di piatti della tradizione toscana, romana e campana (terre di origine degli altri soci) fanno del menu del The Bridge una delle esperienze più entusiasmanti avute a tavola a Roma negli ultimi mesi. Ma le sorprese (graditissime) non si limitano al solo food, perché anche la linea di birre artigianali curata da Stefano e il cocktail bar – regno, invece, di Giampaolo e Nicola – sono mondi tutti da scoprire e da gustare sorso dopo sorso.

Gli antipasti, un bellissimo gioco con i sapori


Il gioco comincia con gli antipasti dove sono tante le rivisitazioni  - a volte più accentuate, a volte meno – di alcuni piatti della tradizione italiana lungo tutto lo Stivale. La Toscana, comunque, resta grande protagonista, con una goduriosissima Pappa al Pomodoro servita con burrata fresca e crostini profumati all’aglio, ma soprattutto con il coccetto di Nero Toscano, ossia il mitico patè di fegatini servito nel tradizionale coccio e da spalmare ancora caldo sulle bruschette appena sfornate. Poi ci si sposta verso l’estremo sud con uno dei piatti personalmente più apprezzati, ossia la Caponata di Melanzane servita con panelle palermitane, che rasenta la perfezione nel bilanciamento agrodolce e nella sua, strano a dirsi, leggerezza.

Le tartare, equilibri assoluti


Un discorso a parte meritano le due buonissime tartare della casa, equilibrate, eleganti, senza nessuna stonatura sia di abbinamento che di condimento: la prima, con il nome che è tutto un programma, “Equilibrio”, con manzo Fassona piemontese La Granda, crema di pecorino, cipolla caramellata e mandorle tostate, mentre la seconda è una lettera d’amore per la bellezza del Sud, “Sapori del Sud” con Fassona piemontese La Granda, crema di burrata, pesto di pistacchi e scorza di limone.

La carne è grande protagonista

 
Nel menu di The Bridge sono comunque i piatti di carne a mio avviso a fare la grande differenza. La materia prima di alta qualità rimane la base della filosofia food di questo locale e la loro carne viene fornita da una delle macellerie romane più importanti, Angelo Feroci. In menu spiccano anche piatti molto particolari a base di carne, come la saporita e spinta Carbonade des Flandres servita con patate viola, piatto tradizionale del Belgio Fiammingo con uno stufato di manzo cotto nella birra scura. Altrettanto saporita la Guancia al Barolo e l’immancabile Stinco di Maiale cotto nella Guinness. Ricchissimo, poi, il reparto griglia con costolette, tagliate e cube rolls.

I megaburger per chi brama la felicità


Oltre ai piatti del menu classico The Bridge riserva tantissime altre sorprese. Una di queste, tra le più gradite al mio palato, è stata la selezione dei mega burger della casa. I loro panini, da sempre cavalli di battaglia della loro proposta food, spaccano letteralmente. Il mio consiglio è di ordinarne a tavola almeno due o tre da condividere insieme, perché veramente vale la pena assaggiarli tutti, vista la loro particolarità. Il segreto di tanta bontà è a mio avviso da ricercare nei perfetti bilanciamenti e contrasti tra gli ingredienti utilizzati. Nulla è banale nei burger di The Bridge, persino nel più classico (e più amato dai clienti) Bridgino, con insalata, cheddar, pomodoro e salsa segreta The Bridge. Il mio preferito resta, però, il Cacio Mbriaco, con pecorino toscano, bacon, cicoria e una spettacolare mayo al Sirah. Per gli amanti della sugnosità, il mio consiglio è invece optare sul Mortazza Burger, con mortadella alla piastra, burratina intera e crema di pistacchi. Tra i più sfiziosi, invece, lo Schnitzel con petto di pollo panato all’israeliana, guacamole, salsa tahina e lattuga fresca. Non mancano, poi, opzioni vegetariane o “extralusso”, come il Piotta, un megaburger di Wagyu giapponese avvolto in foglie d’oro 24kt, formaggio Antani De Magi, guanciale amatriciano, cipolle rosse di Tropea sfumate all’aceto di lamponi, e salsa al tartufo nero pregiato fatta in casa.

Anche i dolci sono protagonisti


I dolci di The Bridge puntano decisamente al sodo, come del resto tutte le proposte del loro menu, centrando perfettamente il bersaglio. Qui non ci si annoia mai, neanche con il dessert, che prevede uno dei migliori tiramisù degustati a Roma negli ultimi anni, sia nella versione classica, che in quella alla birra stout. Il trionfo della golosità, però, lo si ha nelle Tegoline (morbidi biscottini di cioccolato fatti in casa) bagnate al Porto.

Alla birra ci pensa Stefano


Una delle particolarità di questo bellissimo locale che ho gradito moltissimo è il ricco parco birre artigianali che viene curato ogni giorno da Stefano, il “mastro birraio” del The Bridge. 9 spine disponibili, delle quali 8 dedicate alle artigianali italiane ed estere, ed oltre 30 etichette in bottiglia a disposizione. Molto apprezzato, poi, il consiglio di abbinamento con la specifica birra per ogni piatto presente nel menu, dagli antipasti ai dolci compresi.

Per i cocktail, invece, ci sono Giampaolo e Nicola


Oltre alla birra anche il cocktail bar del The Bridge si fa decisamente notare, grazie all’esperienza enorme di Giampaolo e Nicola, bartender di professione ed esperti mixologyst. Tra i signature della casa da provare sicuramente i twist dell’Americano, su tutti l’Americano Strano (Campari, vermouth rosso, ginger ale, velluto di fernet ) e l'Irish americano (Campari, vermouth rosso e Guiness foam) una variazione dell’americano studiata appositamente per coniugare cocktail e birra.

The Bridge Food and Beer
Viale Giustiniano Imperatore, 3 - Roma
0683766034

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