Sulla costa ionica e precisamente sul Lungomare Cristoforo Colombo (N° 41) di Capilungo - Alliste, da ben 15 stagioni, esiste una realtà giovane, dinamica e originale sin dal nome: la Frisara.

Il locale nasce dalle idee e dalle energie di Mimmo, patron di casa qui dalla Frisara. “Il nome nasce dall'idea per cui ho pensato a questo posto. Il concept alla base è quello di valorizzare, in qualche modo, il piatto povero, passatemi il termine, della tradizione salentina, la frisella. La frisa, frisella o “friseddhra” come i Salentini la chiamano, è il piatto tipico dell'estate, con una lunga storia alle spalle. Si narra che fosse il piatto con cui usavano pranzare i soldati ai tempi delle Crociate, e da qui gli è valso il nome di “pane dei Crociati”. Nonostante siano trascorsi secoli, la frisella è e resta il pasto estivo par eccellenza. Pane inumidito, pomodoro, olio, sale e in aggiunta quello che si preferisce.



“Valida alternativa al pranzo o alla cena o per un aperitivo sostanzioso ma non impegnativo, la frisella è un'icona della nostra terra: questi sono i motivi per cui ho scelto di dare questo nome al mio locale, un nome di fantasia, certo, ma che fa sicuramente e immediatamente venire in mente la nostra frisa”.



Cos'hanno di speciale le friselle della Frisara? È presto detto!

“Le nostre frise sono più grandi di quelle normali, ce le facciamo personalizzare in modo che possano accogliere in maniera più funzionale tutto il condimento. Già perché da noi le friselle non sono solo quelle classiche al pomodoro, ma si possono trovare in molte varianti. Tra tutte consiglio la "Fave e Cicorie", con crema di fave, pomodorini, puntarelle alla crudaiola sott'olio reperite da un'azienda di fiducia, “I contadini”, pecorino e olive nere. Ovviamente tutto viene rigorosamente condito con olio extravergine di oliva dell'Azienda Adamo, l'azienda di famiglia.

Particolarità: quanto alla sezione relativa alle Frise Sfiziose, l'elenco è lungo e tutte le opzioni hanno i nomi delle donne di casa Adamo!
Marilù (la moglie), Vicè (la madre Vincenza), Perla (la sorella), Maria (la prima nipotina), Futura (l'ultima arrivata in casa) e la già citata Nonna Gina.

Volete un'alternativa alla frisa? Ci risponde ancora Mimmo: “l'altra frisa dalla Frisara da provare assolutamente è “Nonna Gina” con cime di rapa, peperoncini frigitelli dolci, soppressata targata “Santoro”, un'azienda da cui prendiamo molti dei nostri prodotti e di cui tengo a fare il nome, pomodori, sale e olio.”



Curiosità: le frise vengono servite asciutte e sul menu, accanto a ogni tipo di frisa, è indicato il tempo ideale di inumidimento a seconda che si tratti di frise di grano, orzo o grano integrale Senatore Cappelli.

Ma la Frisara, a dispetto del nome, non è “solo” (solo si fa per dire) frise. È anche un'ottima pizzeria, con impasti di farina n°1, meno raffinata, più grezza e quindi decisamente più digeribile, con lievitazione di almeno 24 h (sino ad arrivare a 48). Per chi preferisse c'è, ovviamente, anche l'impasto integrale multicereali con – udite, udite – vincotto (mosto fresco di uva cotto) nell'impasto stesso.

Anche in questo caso abbiamo la sezione “Consigli del patron”. Cosimo considera imperdibili almeno 3 delle loro pizze: la “Sciabolata” con pomodoro, mozzarella, capocollo di Martina Franca “Santoro”, carciofini “I contadini”, caciocavallo e basilico.



Al secondo posto, ma pur sempre sul podio, troviamo la “Arrosto” con mozzarella, prosciutto arrosto, burratina e pesto di capperi.



Come dicono gli amici anglofoni, the last, but not the least: al terzo posto troviamo la più particolare, quella che il team della Frisara si porta dietro sin dal primo anno, la “pizza del Salumiere” con mozzarella fior di latte, e salumi e formaggi divisi in 4/4, su ogni spicchio, con capocollo, pancetta, caciocavallo e pecorino.



Non finisce qui. La Frisara ha pensato proprio a tutti, anche a chi come me, non sa resistere al carboidrato made in Italy per eccellenza: la pasta. Meritano decisamente l'assaggio le orecchione fatte in casa (si tratta di orecchiette di dimensioni maggiori rispetto alla misura standard) condite con cozze, rape e acciughe.



Un altro must in casa della Frisara è la zuppa di cicerchia con vongole, menta e crostino di pane fritto, particolarmente apprezzato dai turisti, non avvezzi ai sapori nostrani. La ricetta? Un segreto di mamma Enza, parola di Mimmo!



Per chi, invece, non sa resistere ai sapori più vivaci delle proteine, dalla Frisara si può cenare con pesce o carne cotte grazie a un barbecue a vista. Ad accompagnare le proteine non possono mancare le mitiche e proverbiali patatine fritte, a sfoglia o stick: sono tagliate intere con la buccia e fritte nell'olio vergine di oliva Adamo. 
Da bere si possono ordinare etichette di vino locali per sposare in pieno il concept del locale, e cioè quello di promuovere ed esaltare i sapori della terra salentina e birre artigianali targate B94 e Spinelli.

La Frisara si compone di uno spazio esterno con copertura retrattile, adatta a godersi la bella stagione senza il rischio di brutte sorprese nei giorni in cui piove. 
In totale il locale conta ben 115 coperti e vi aspetta in una delle location più suggestive del Salento, perfetto per ammirare e godersi il tramonto, tutti i giorni. È presente inoltre il servizio di asporto dalla domenica al venerdì, per gustare le loro preparazioni comodamente sul divano.

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  • Frisara

    Lungomare Cristoforo Colombo 41, Alliste (LE)

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