Un'oasi di tranquillità ed eleganza in un’atmosfera calda e accogliente: siamo in Porta Romana, una delle zone più In di Milano a conoscere Saporimaestri, un ristorantino che ci ha lasciato davvero di stucco. Un posto romantico, formale ma non troppo, che fa egregiamente da cornice sia ad una cenetta romantica che a un pranzo di lavoro.
Non appena entrati, ci accoglie Alessandro, proprietario e direttore del ristorante, il quale, insieme alla moglie Tatiana conduce l’attività.

Ci accomodiamo in un tavolino appartato e guardandoci intorno salta subito all’occhio l’eleganza del ristorante: un casque di pregiate bottiglie di vino da una parte, luci soffuse e musica di sottofondo dall’altra. Una foto, è d’obbligo.

Mentre sorseggiamo la bollicina di benvenuto che anticipa la nostra degustazione, ci intrattieniamo con Alessandro, il quale con quel connubio di amore e professionalità, ci racconta la storia del suo locale. Da sette anni, ossia dal giorno di apertura, Saporimaestri ha deciso di abbracciare una filosofia di ristorazione molto particolare e, oserei dire, rara nell’epoca contemporanea.

"Un tempo, era l’oste che ti accoglieva nella sua locanda, racconta Alessandro. Ti faceva accomodare e ti metteva a tuo agio a tal punto da farti respirare l’atmosfera di casa. Ecco, il nostro concept, rivisitato ovviamente in chiave contemporanea, è proprio questo: prenderci cura del nostro cliente e non farlo sentire un numero all’interno del ristorante ma una persona con nome e cognome"


Tra una chiacchiera e l’altra, fa capolino la prima portata del nostro menù degustazione: un assaggio di quattro diversi antipasti presi dal menù alla carta che permettono così al cliente di assaporare diverse proposte in un formato ridotto.
Un’insalata di gamberone con datterino, misticanza ed emulsione di olio, limone e senape. Così Matteo, cameriere di sala, ci presenta il primo tra i quattro antipastini.
Prosegue poi con un tortino di patate con polpo, stracciatella ed olive taggiasche passate al forno e poi sbriciolate, continuando con un crostino di acciuga con pane fatto in casa alle tre farine, riccioli di burro e pomodorino. L’ultimo, il mio preferito, è un totanetto con provola silana affumicata su crema di zafferano.



Nel gustare gli antipasti dello chef, l’occhio cade sulla parete di vini che oltre ad essere esteticamente molto d’effetto ed “instagrammabile” (come direbbero i millennials), è composta da bottiglie tutte diverse tra loro. Alessandro ci spiega: per loro l’attenzione alla scelta dei vini e dunque della cantine è davvero importante.
"Noi facciamo ordini da cantine diverse perché ci piace avere più scelta. Abbiamo sia cantine famose che di nicchia, meno conosciute, ma con scelte davvero eccezionali. Tutto sta nel cliente: c’è quello che preferisce andare sul sicuro e affidarsi a cantine che conosce, mentre c’è quello più curioso che si fa consigliare per provare qualcosa di diverso. Quando viaggiamo, ad esempio in Francia, ci capita spesso di conoscere cantine nuove che poi introduciamo all’interno della nostra scelta. Ci piace osare e scoprire cose nuove.
E anche la bottiglia scelta per noi è “top”: uno Chardonnay Pietragrande delle Tenute Lunelli, aromatico e avvolgente che accompagnerà alla perfezione i piatti che andremo ad assaporare in seguito.


Proseguiamo con il primo piatto: un pacchero con pesto di pistacchio, salsa di pomodoro datterino, gambero rosso e una fettina di lardo. L’acidità del pomodorino viene bilanciata dalla dolcezza del gambero rosso, mentre il lardo dà quel tocco di gusto in più che ci ha lasciati davvero soddisfatti.
Ci intratteniamo ancora un po’ con Alessandro: il concept del suo locale ci incuriosisce e dal servizio che ci offre possiamo confermare che abbraccia davvero l’idea di “cliente coccolato” che ci raccontava prima.
"Manca tanto al giorno d’oggi quell’idea di prendersi cura del cliente e farlo sentir bene, sottolinea il padrone di casa. Non abbiamo quella foga di dover per forza fare mille tavoli e mandar via il cliente dopo un paio d’ore per cambiare il turno. Vogliamo che l’experience che i nostri ospiti vivono sia completa e non limitata. Siamo rimasti sempre fedeli a questa filosofia, nonostante a livello imprenditoriale possa essere difficile talvolta.


I clienti fidati, però, innamorandosi di Saporimaestri, hanno fatto di questo ristorante una seconda casa, scegliendolo ogni qualvolta ci sia un’occasione speciale.
"Qualità e non quantità" è la conclusione di Alessandro, che è anche il suo punto di partenza. 
Nel frattempo arriva il secondo piatto, una spigola gratinata con ripieno di patata schiacciata su una base di pomodorini. Ci stupisce la raffinatezza dell’impiattamento curato nei minimi dettagli ma soprattutto il fatto che, una volta assaggiato il piatto, la presentazione sia all’altezza di ciò che stiamo assaggiando.


Così il nostro percorso di degustazione arriva a destinazione, ma non prima di aver assaggiato il dolce, anzi, i dolci che ci vengono proposti: un tiramisù fatto in casa e un gelato con il topping di liquirizia. Decisamente un gran bel finale che gratifica il palato ma anche lo pulisce, lasciando un ricordo equilibrato di questo pranzo raffinato in questo locale attento.


Ah, una caramellina da questo simpatico barattolo non l’abbiamo sicuramente rifiutata!

Saporimaestri - Via Maestri Campionesi 4, Milano. T: 0255016420

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