Sono rare le volte in cui si rimane impressionati dalla voglia di fare di un ristoratore tanto giovane quanto ambizioso. È quello che mi è successo quando ho intervistato Giorgio Macovei di Cafe Royale che, con il suo ritrovo nel cuore di Carpenedo, ha creato un punto di incontro tra chi cerca un ambiente giovane e informale ma, allo stesso tempo, non vuole rinunciare ad una selezione di vini, champagne e cocktail di lusso.
Studiavo meccanica e solo dopo mi sono appassionato alla cucina. In realtà, si è trattato di un incontro fortunato. Ho iniziato a muovere i miei primi passi nella ristorazione a Venezia, dove collaboravo con un'azienda che si occupava di catering. Passo dopo passo, sono arrivato a collaborare con un hotel di lusso dove lo chef mi ha preso sotto la sua ala e mi ha insegnato molte cose. Ci siamo trovati bene in team, tanto da decidere di aprire un'azienda insieme. Da lì, abbiamo continuato con i catering fino ad arrivare ai grandi eventi aziendali. Eravamo veramente in pochi e questo mi ha permesso di seguire l'organizzazione di un evento dalla A alla Z. Mi occupavo, infatti, non soltanto della cucina, ma anche della mise en place e, se necessario, del servizio. Questo mi ha permesso di capire cosa effettivamente mi piace fare e tutte le esperienze che ho maturato mi hanno permesso di arrivare al risultato a cui sono arrivato oggi.

Inizialmente, gestivo tre locali. Cafe Royale, un ristorante e una pasticceria, ma adesso ho deciso di concentrarmi nell'unico locale in cui mi sento veramente a casa, che poi è il progetto a cui tengo di più. Ho studiato tanto per portare avanti la zona bar e ho imparato tantissimo con corsi, video e anni di formazione. Ecco perché sono particolarmente orgoglioso del livello a cui siamo arrivati. Proprio quest'anno ho vinto un premio, creando un drink con Gin Monkey ed eravamo soltanto otto partecipanti da tutta Italia. Purtroppo, non ho partecipato ad altri contest perché, in quanto imprenditore, non posso assentarmi dal mio locale, ma è bello a volte potersi confrontare con altri barman, scambiarsi idee e crescere insieme.

Ho partecipato ad una puntata de La prova del cuoco, accanto allo chef Michele Potenza. Anche in questo caso, si è trattata di una strana coincidenza. Lo chef, infatti, non aveva il suo aiutante e ha chiesto a me di accompagnarlo. È stata la mia prima esperienza in in TV, da cuoco, con le telecamere puntate addosso, mi sono anche tagliato, ma ho completato comunque il servizio.

C'è sicuramente tanta voglia di fare e di fare bene, è questo che mi spinge ad andare avanti. Se, però, mi chiedessi come mi vedo nel futuro, non saprei dirti perché ho tante idee ma poca fiducia (non viviamo in una città semplice…) ma ho la responsabilità di ben nove persone che collaborano con me nel team e che non posso lasciare indietro. Per quanto riguarda il mio lavoro, non c'è qualcosa che mi piace meno, mi piace inventare i drink, ma odio fare il professore e spiegare agli altri cosa fare e cosa non fare perché credo che ci sia sempre da imparare. Il mio ingrediente segreto è probabilmente la capacità di ascoltare e proporre al cliente qualcosa che incontri i suoi gusti, senza mai dimenticare di raccontargli le novità del settore.
Vuoi che sia sincero? Io i drink me li sogno la notte, solo che puntualmente mi sveglio prima del finale e quindi… non so mai come finirli!
CafèRoyale
Viale don Luigi Sturzo, 43 - Venezia
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Viale Don Luigi Sturzo 43, Venezia (VE)