“Squadra che vince non si cambia”: un motto storicamente vincente, ma anche poco coraggioso ed oggigiorno talvolta rischioso. Specie in una località balneare turistica che sta cambiando pelle, alzando il livello della sua clientela, di pari passo a quello della sua proposta. Tanto ricettiva, quanto enogastronomica.

Emblema di questo fenomeno è il prestigioso Hotel Delle Rose, simbolo dell’ospitalità frontemare in Piazza Mazzini, per lunghi anni una vera e propria roccaforte di rango per famiglie in vacanza. Fino a ieri.

In tempi recenti, infatti, l’Hotel Delle Rose ha operato un sontuoso cambio pelle, una ristrutturazione che per certi aspetti sa di rivoluzione. Camere tutte rinnovate, parti comuni ammodernate, ma soprattutto un ristorante da capogiro, nuovo di zecca: il Rosemar​.


Ciliegina sulla torta, una terrazza a sbalzo sulla piscina dove le serate al Delle Rose saranno caratterizzate anche da una zona chill bar & events sotto le stelle, oltre al ristorante sognato per quest’hotel che ora è realtà. In un salone tutto nuovo, illuminato da caldi giochi di luce, che diffondono una squisita atmosfera tra i moderni e ben distanziati tavoli, l’aggressivo bar centrale di design, e gli arredi in stile marinaresco-ma-non-troppo, il Rosemar fine restaurant scommette su di un registro enogastronomico che non pretende di fare grandi rivoluzioni; bensì di appagare il palato con eccellenze alimentari di raro pregio (perlomeno qui, nel centro nevralgico della Jesolo turistica), sottolineate da una tecnica culinaria semplice, moderna ma soprattutto efficace.

Non a caso, autore del menù è un veterano come Ennio Interlenghi, chef capace di reinventarsi passando, 30 anni fa, dall’alta moda italiana alle cucine di svariati ristoranti top del Settentrione. Un uomo in cui la scintilla creativa non si è mai discostata dalla capacità di rimettere sempre la chiesa al centro del villaggio: tradotto, valorizzare anzitutto la materia prima.


E di materie prime, qui, ce n’è a profusione. La ricerca costante, quotidiana del pescato, è l’architrave da cui parte tutto il resto. Prelibatezze come il granchio reale, la granseola, la ventresca, i gamberi blu delle Maldive, i gamberi rossi di Mazara del Vallo, le mazzancolle tigrate e, ça va sans dire, ostriche delle più disparate qualità non si trovano certo tutti i giorni... Specie in Via Bafile, in Piazza Mazzini, ribadiamo. Come in ogni ristorante che oggigiorno si rispetti, la proposta è piuttosto contenuta, pochissime pagine in cui antipasti, primi e secondi brillano per diversificazione e – fortunatamente – non certo per quantità dei piatti.


Come avrete già intuito, fra gli antipasti sono le crudità a recitar la parte del leone, declinate in diverse stuzzicanti idee; mentre tra i primi spiccano il risotto ai ricci di mare, zafferano e polvere di liquirizia, un dichiarato omaggio ad un maestro pluristellato del calibro di Max Alajmo, e le chitarrine all’astice, vera e propria specialità della tradizione adriatica, preparata in maniera sublime.

Non manca certo una godereccia, seppur minoritaria, offerta di terra: battuta di fassona al tartufo nero e fettuccine al ragù di chianina per i carnivori; cappellacci al caprino, ricotta, basilico saltati al pomodoro concassè all’arancio e mandorle tostate per i vegetariani.


Venendo ai secondi piatti, lo chef consiglia senz’altro la sua catalana di granchio reale: impiattata secondo un disegno floreale dove la verdura fresca sembra apparentemente sovrastare i filetti di king crab, una volta iniziato a scomporre (quasi malincuore) cotanta bellezza, ecco che se ne rivela un cuore ittico insospettabilmente generoso, ed incredibilmente saporito. E poi il magret d’anatra con mele caramellate, filetto di manzetta prussiana e ratatouille, barchetta di melanzane alla voce “vegan”.

Descrivendo in apertura il locale, farfugliavamo di "ciliegina sulla torta" presto in dirittura d’arrivo, ma ancora mancante. Beh, raccontando invece il menù del Rosemar, la ciliegina c’è eccome. Sono i dessert fatti in casa: dalla tarte tatin preparata secondo ricetta originale delle omonime sorelle fino al classico, delizioso tiramisù trevigiano. Passando per una millefoglie con crema chantilly e fragole di bosco, ma soprattutto per la vera chicca della pasticceria: l’emulsione cremosa al naturale di frutta fresca, imbevuta di Gin Tanqueray. Semplicemente imperdibile, come una serata qui.



Rosemar fine restaurant
Indirizzo: Via Zara, 1 - Lido di Jesolo (VE)
Telefono: 0421972653

 

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