Siamo andati dal guru della miscelazione Gianni Dell’Olio e gli abbiamo chiesto di insegnarci a vivere la vita un drink alla volta

Gianni Dell’Olio è il genius loci di Botanicals & Co2. A Bisceglie si va al “Bota” da sempre per poter gustare il miglior gin tonic di Puglia. Ma si salgono le scale di via La Spiaggia anche per scoprire cosa c’è di nuovo in drink list. E chi conosce Gianni sa bene che i trend che porta in carta non guardano alla Puglia o all’Italia, ma al mondo intero. Così siamo andati da lui e gli abbiamo chiesto di insegnarci cosa dobbiamo chiedere al bancone per essere al passo con i tempi.

Gianni, raccontaci le ultime tendenze della mixology. Cosa è in e cosa out?

Il primo trend in forte crescita è quello del no alcol. Prima se ci avessero chiesto un drink analcolico, avremmo unito tre succhi e servivamo un intruglio zuccherino senza starci troppo a pensare. Oggi queste soluzioni “fast & furious” non sono più praticabili. Ci sono case di gin come Tanqueray che ha messo sul mercato un prodotto alcohol. Noi abbiamo iniziato a servire l’analcolico in coppette eleganti.

Tra i superalcolici, cos’è che va di più?

C’è un importante ritorno della tequila. Prima era bevuto solo dagli addetti ai lavori, mentre oggi ha un pubblico sempre più ampio. Sta tornando alla riscossa anche il Paloma, cocktail a base di tequila e pompelmo rosa, fresco e dissetante.

Parliamo di soda: quali sono gli ultimi trend?

Si va alla ricerca di gusti nuovi per incontrare palati sempre più evoluti e raffinati. La tonica o soda classica resta, ma ora anche le aziende più classiche hanno declinato il prodotto in mille gusti. Tra i più gettonati ci sono pompelmo e arancia.

 

Il tuo cuore, da sempre, batte per il gin. Cosa va in questo segmento?

Il gin è un trend focus per tante aziende e il nostro core business, qui al Botanicals, è ancora questo. Il gin tonic resta ancora il drink più venduto.

In che direzione va la mixology mondiale?

Si sta tornando a fare i drink semplici, con tre, quattro ingredienti al massimo, e con gusti molto decisi. È come se la miscelazione avesse fatto un passo indietro. Stiamo tornando alle origini, al Negroni e tutte le sue varianti. Meno lavoro in laboratorio e meno pippe dietro il bancone. I drink sono più beverini e la cremosità degli anni Novanta è decisamente finita.

Che sapore hanno i nostri cocktail?

Il gusto del cocktail preponderante è l’aspro. Ma ci sono novità anche sul fronte amaro.

In che senso?

L’amaro inteso come dopo pasto non è più zuccherino. Si vira verso qualcosa che non sia troppo amaro, ma soprattutto artigianale. L’amaro artigianale italiano sta facendo la differenza. Noi stessi abbiamo una nostra etichetta, l’Amaro Bastaldo che, insieme al Bitter Violento, commercializziamo e usiamo al Botanicals.

Qual è il cocktail migliore che hai bevuto quest’anno?

Lo ha fatto Edoardo Nono del Rita di Milano. Mi ha proposto un drink a base whisky. Drambuie, scotch whisky e Falernum, scorza di limone.

Bothanicals & Co2 - Via La Spiaggia 27, Bisceglie. T: 3286127642

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