È ormai una (bellissima) abitudine la nostra, un modo per osservare da vicino i cambiamenti e le migliorie che anno dopo anno accadono - perché qualcuno le fa accadere, certo - in questo o quel locale. È una abitudine che ci permette di rimanere “sul pezzo” ma è anche un modo per dirci “ehi”, “ancora qui”, “ancora tu”, “come stai”. 

Insomma, a distanza di un anno siamo di nuovo, ancora, tornati a trovare i fratelli Cortellazzo nel loro “hub” che sovrasta Teolo. Una cosa ci appare certa: la bellezza della vista che si scorge da Come in Corte Aurora non è mai cambiata e, speriamo, non cambierà mai. 

Andrea, ri-eccoci. Partiamo morbidi, come stai? Come state?

Sembra una domanda semplice questa eh, ma in realtà porta con sé un sacco di insidie. Scherzo dai, sto bene, stiamo bene, sento che abbiamo imboccato la strada giusta e questo porta molto lavoro e molta tensione in me, in mio fratello e nello staff tutto, ma sono veramente felice e soddisfatto di quanto fatto sin qui. 

Le ricordo come se fossero ieri le nostre prime chiacchierate, io che ti chiedevo come avresti spiegato ai tuoi clienti il vostro progetto, tu che con convinzione sapevi che prima o dopo sarebbe successo la magia: nessuno ti avrebbe più chiesto “fate i bigoli?” 


(Ride) Si è proprio così, mamma mia che ricordi e che gioia ricordare come è partito tutto, con quanta convinzione ci siamo lanciati in questo progetto ma anche - ora lo posso ammettere - con quanta “follia” (quella buona eh) abbiamo iniziato. 

Sono stati anni di duro lavoro quelli che abbiamo vissuto qui in Come in Corte Aurora, anni di ricerca e sacrificio che però posso dire con gioia, oggi mostrano i loro frutti. Non solo quasi mai i clienti mi chiedono il famoso “bigolo” ma in generale ho la sensazione che chi viene qui a trovarci venga proprio per quello che stiamo realizzando qui e questa è forse la più grande delle vittorie. Non siamo ancora arrivati alla meta, sia chiaro, ma abbiamo sicuramente chiuso uno dei cerchi più complicati: sappiamo chi siamo, cosa vogliamo e come raggiungerlo. 

Una certezza la tua, dovuta anche da un nuovo volto in cucina…


Esatto sì, e lo dico veramente con una gioia in bocca che non hai idea perché sai quanto ci abbiamo messo ad arrivare a questo momento. Da quasi dieci mesi è entrato in brigata Marco, fratello del nostro Chef Claudio che ha portato con sé non solo una ventata di freschezza e di novità ma anche tantissima competenza maturata in tanti anni al seguito di grossi nomi della nostra bella Italia e non solo. Con lui è stato un incontro che ha funzionato fin da subito, non solo ha capito quello che era la nostra idea di cucina e di locale ma noi per lui siamo stati proprio quello che cercava: un posto che gli consegnava totale fiducia e la libertà di fare la cucina che aveva sempre sognato. 


Poi dato non meno importante, il fatto che sia il fratello di Claudio ha creato un’armonia nella brigata che funziona e che ha oliato il meccanismo come mai sarebbe stato possibile con un altro qualsiasi Chef. Sono veramente felice e questo credo lo vedano molto anche i nostri clienti che infatti tornano e tornano sempre. 

Un progetto che è partito ambizioso fin dai suoi albori e che oggi invece di “sedersi” assaporando un po’ di successo tanto sperato - e sudato - si rimette a lavorare sul nuovo menù e, più in generale, su di una ricerca sempre più viva di materie prime, abbinamenti, cotture. Lo abbiamo detto spesso ma oggi lo ribadiamo: non vi fermate mai!


No mai Anna, mai. Soprattutto non ora, non adesso che tutto sembra veramente funzionare come sempre l’ho immaginato. Sai non so mai definire la nostra cucina, vorrei chiamarla “gourmet” ma ho paura che sia diventato un termine troppo inflazionato per rendere l’idea enorme che abbiamo. Possiamo chiamarla cucina creativa? Cucina “alta”? Cucina elaborata? Non lo so, forse dovrei smettere di provare a definirla e dire più semplicemente che è una cucina che va assaggiata perché ti apre finestre su dei mondi che altrimenti non avresti modo di vedere, provare, vivere. 

Di questi giorni l'ingresso del nuovo menù per la stagione fredda, ci racconti qualcosa in anteprima?


Non voglio dirti troppo perché altrimenti rovino la sorpresa ma ti gli ultimi due piatti che abbiamo inserito tanto per mostrarti che lavoro incredibile abbiamo fatto: orecchiette al grano arso e ragù di cuore e noodle con fiore di finocchio, anguilla affumicata e uova di trota. 

Come in Corte Aurora
Via Chiesa, 1 - Teolo (PD) 
Tel. 3331566758 

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