L’Osteria del Milione si trova in un contesto rurale di grande suggestione alle porte di Firenze. Il ristorante è all’interno di un antico casale tra il verde delle colline di Giogoli. La vista mozzafiato dalla terrazza panoramica del locale vale già da sola la visita. D’estate i tavoli all’aperto sono collocati nei luoghi più suggestivi e insoliti della tenuta per regolare scorci suggestivi della campagna toscana. Se gli occhi sono appagati dalla bellezza del paesaggio, è la cucina con la pasta artigianale, le specialità alla griglia e le fritture a conquistare gli altri sensi. Senza riserve.
UNA CUCINA TOSCANA SOLIDA E TRADIZIONALE

Il menu rivela l’animo toscano della cucina. Già a partire dagli antipasti le carte vengono messe subito in tavola: ecco quindi varie soluzioni per la degustazione di salumi e formaggi toscani. Crostini, polentina fritta del Milione e coccoli con stracchino e prosciutto della Lucchesia sono perfetti per partire con il piede giusto in tavola.
La pasta è preparata artigianalmente tutti i giorni, il pane arriva dall’Antica Dolce Forneria di San Casciano. Spiccano piatti come i tortelli alla Mugellana fatti in casa all’anatra e le pappardelle al cinghiale, tra i secondi il Peposo del Milione che viene adagiato su crema di cannellini. Da provare inoltre il cinghiale in bianco con olive e finocchietto e il coniglio in porchetta. Piatti a base di tartufo e funghi secondo stagionalità.

A caratterizzare la cucina sono però le specialità alla griglia, sempre accesa in giardino. Vari i diversi tipi di carne proposti: dall’angus al sashi e al vitellone dell’Appennino toscano per bistecca alla fiorentina, galletto e vari tipi di tagliata.
La frittura è una cosa seria dall’Osteria del Milione: ecco perché per il piccione fritto e il galletto fritto è fondamentale prenotare. Basta quindi avvisare in anticipo.
A completare la proposta i dolci della casa: dalla cheese cake al creme caramel fino agli intramontabili cantucci con il vin santo.
IL VINO DELLA CASA NON DELUDE MAI

Il fiore all’occhiello della cantina dell’osteria è il vino della casa, il Puttano (80 per cento di Sangiovese e 20 per cento di Cannaiolo) che si sposa alla perfezione con i piatti del Milione. In carta non manca una piccola selezione di etichette toscane.
UN ANTICO CASALE NELLA CAMPAGNA TOSCANA

Lo spazio esterno è il punto di forza dell’Osteria del Milione durante la stagione estiva. I tavoli allestiti sulla terrazza panoramica regalano un colpo d'occhio sulle distese di vigne ed ulivi circostanti e in lontananza sulla città di Firenze con la cupola in bella evidenza. Altrimenti si può mangiare all'ombra sotto la chioma degli alberi o accanto a piante da giardino.
D’inverno anche gli ambienti interni non deludono. Una grande finestra con vista sulla vallata e Firenze con i suoi monumenti sullo sfondo regala l’idea di trovarsi in un giardino d’inverno. Il fuoco nel camino rende ancora più suggestivo l’ambiente.
In generale l’Osteria offre scenari romantici sfruttando al meglio gli ambienti interni ed esterni. Non deve quindi stupire che ogni tanto a cena ci sia qualche dichiarazione di matrimonio al tavolo e che di frequente le coppie scelgono di tornare per festeggiare l’anniversario nel ristorante che ha visto sbocciare il loro amore.
UNA GESTIONE DI PADRE IN FIGLIO
Sono già passati quattordici anni da quando Stefano Parigi ha preso la gestione dell’osteria. Oggi è affiancato da una squadra di giovani con alcune figure che lo hanno accompagnato nel corso degli anni. Ad affiancarlo nella gestione c’è il figlio Andrea, in cucina invece lo chef Mohamed è ormai una garanzia. Un’altra presenza costante è l’aiuto Adi. La dimostrazione che una squadra affiatata fa la differenza.

  • RISTORANTI ROMANTICI
  • CENA

scritto da:

Raffaella Galamini

Sono nata a Viterbo ma Firenze con i suoi tramonti mi ha conquistato: da 15 anni abito in riva all’Arno. Qui scrivo, mangio, corro e scopro posti nuovi, non rigorosamente in quest’ordine. Il mio passatempo preferito è consigliare agli amici un ristorante da provare a cena o cosa fare nel week-end.

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